Medicina e sanità: snodi cruciali
Un saggio di grande attualità sulle questioni più discusse della medicina e della sanità, mondi strategici ormai in surplace tra decadenti politiche di compatibilità economica e nuove istanze di umanizzazione che, nella postmodernità, le delegittimano. Un pensiero per cambiare e aggiornare gli storici modelli di tutela.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053824
- Anno: 2010
- Mese: marzo
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 392
- Tag: Politica Medicina Sanità
Nonostante alcune regioni siano state razionalizzate, gestite, riorganizzate, sussistono storiche arretratezze: il sistema medico-sanitario, nel suo complesso, non è ancora riuscito a ripensare i suoi modelli tradizionali di tutela in sintonia con i tanti cambiamenti culturali introdotti dalla postmodernità, in particolare quelli propri a una nuova domanda umanitaria di cura. Da questa scollatura profonda prendono forma i problemi più delicati quali il contenzioso legale, la medicina difensivistica, la delegittimazione dei medici, i conflitti tra professioni, il ricorso esagerato alle procedure, la sfiducia nella medicina pubblica, la diffidenza nei confronti dell’ospedale, l’ampliarsi delle medicine non convenzionali. Il volume indaga sulle difficoltà che la medicina e la sanità incontrano nel loro rinnovamento e ripensamento. Ormai è chiaro che i vecchi modelli di assistenza, che sono a un tempo modelli di servizi e di professioni, producono elevati costi umani a carico delle persone e maggiori costi economici a carico del sistema. Oggi «conviene» a tutti un pensiero per un cambiamento culturale e organizzativo anche profondo.
Presentazione - Ringraziamenti e circostanze - I. Le criticità attuali del mondo socio-sanitario - II. La questione professionale come questione etica - III. Consenso informato: per una teoria della senzienza - IV. La relazione con il malato: differenze di genere - V. Accoglienza ospitale: per un ospedale post-moderno - VI. Le donne e la medicina - VII. L’atto medico - VIII. Infermieri tra inconseguenza e indeterminazione - IX. Crepuscolo del dovere e deontologia - X. Medicina di medicine - XI. L’errore di svalutare l’errore. Critica alle teorie antifallibiliste del risk management e della patient safety - XII. ECM: sponsorizzazioni e conflitto di interessi - Bibliografia
Presentazione
Questo libro raccoglie riflessioni, ragionamenti, analisi, proposte fatte a margine di una discussione pubblica, per lo più svolta nel 2009 e promossa da ordini professionali, società scientifiche, associazioni, aziende sanitarie, ospedali, Regioni, università, centri studi, ecc.
Sono riflessioni che intendono offrire un pensiero convincente e plausibile di cambiamento contro il tirare a campare di questi ultimi anni.
Oltre alle restrizioni finanziarie, alle incognite del federalismo fiscale, alla miopia di certe politiche, alle ingiustizie e alle diseguaglianze che continuano a crescere, quindi agli scontenti sociali, vi sono anche tante incoerenze, cose inadeguate, tante incongruità nei modi di operare, di curare, di assistere, di essere sanità, tante arretratezze.
Il sistema sanitario mostra, rispetto ai cambiamenti sociali, un’eccessiva invariabilità.
Oggi non vi è dubbio che, per la sanità, i due grandi problemi sono le politiche economiche che la condizionano e il cambiamento sociale che la spiazza. Sono convinto che rispetto ad essi il cambiamento interno oggi sia l’unico mezzo efficace per mettere la sanità pubblica in relazione con il cambiamento esterno e rispondere alle restrizioni economiche.
Gli Stati Uniti stanno mettendo in piedi una sanità pubblica universale, la Cina ha varato un piano di riforma del costo di 850 miliardi di renminbi (circa 150 miliardi di euro) per garantire la copertura sanitaria a tutti i cinesi; da noi, invece, che da 30 anni disponiamo di un sistema pubblico, la sanità, tra il vecchio e il nuovo, è in surplace, proprio come i ciclisti che restano fermi sulla bicicletta in mezzo alla pista, tra le politiche ormai senza fiato degli anni ’90 e incerte prospettive. Si continua ad andare avanti con mediazioni finanziarie, che non si sa perché ci si ostina a chiamare «patti per la salute», per evitare che il sistema collassi e per mantenere per lo meno il passo dell’inflazione programmata. Ma oltre questo c’è un vuoto politico drammatico.
In questi anni abbiamo avuto una sanità introversa, chiusa nelle sue preoccupazioni amministrative, sostanzialmente indifferente ai cambiamenti della realtà sociale. A noi serve invece una sanità estroversa, in grado di dialogare con i cambiamenti sociali, e che per questo sappia ripensare i modi di essere dei servizi, i modelli ai quali gli operatori ispirano le loro pratiche, le prassi e le consuetudini professionali, le abitudini dell’intero sistema.
Oggi, alle Regioni, alle aziende, ma agli stessi operatori, non conviene avere vecchi modelli di servizi, un medico delegittimato, ospedali «disumanizzati», organizzazioni non adeguate, professionalità abitudinarie, pratiche desuete, perché tutto questo costa, in termini umani, sociali, professionali, economici. Stare in surplace non conviene a nessuno.
Ma quali le controparti del cambiamento? Bisogna rendersi conto che Regioni e aziende, se vogliono, hanno notevoli poteri di cambiamento. Il problema più grande è che le loro politiche sono in massima misura autoriferite ai loro budget.
Oggi dobbiamo fare principalmente due cose: 1) ridiscutere le autoreferenzialità correlando le persone alle cose, le persone alle persone, le aziende alla società, gli operatori ai cittadini, la medicina alla sanità; 2) ripensare i modelli dei servizi, degli operatori, delle aziende, ecc. Questa è la vera sfida riformatrice del nostro tempo.
Il titolo del libro, in primo luogo, intende distinguere medicina e sanità, per riformarne in profondità i rapporti.
Oggi non si può continuare a negare:
1) che la sanità è stata oggetto di infinite riorganizzazioni che però non hanno cambiato i modi di fare dei servizi e degli operatori;
2) che la medicina, dalla quale provengono tutti i presupposti delle pratiche, del conoscere, dell’operare, è stata, dai vari riformatori di turno, colpevolmente ignorata, nonostante un’intera società ci solleciti da anni a ripensarla;
3) che gran parte dei problemi della sanità si risolvono, non sbaraccando il sistema, ma nelle università, ripensando i modi di essere della medicina;
4) che la gente oggi fa brutte esperienze di sanità, ma attraverso brutte esperienze di medicina.
In secondo luogo, il titolo mette insieme le idee di snodo e di istanze cruciali (idea di Bacone, dalle croci che indicano gli snodi delle vie): vi sono tante tematiche che, come le strade, si incontrano creando degli snodi nei quali sono sempre presenti certe questioni dominanti, che in genere riguardano da una parte i caratteri della famosa post-modernità, dall’altra le restrizioni economiche.
Ogni snodo è sempre un’interconnessione tra sanità e medicina, tra etica ed economia, scienza, politica. Uscire dal surplace significa partire da essi.
11 maggio 2010 | Corriere del Mezzogiorno |
30 aprile 2010 | Il Tempo |