Autonomia e responsabilità
Un libro verde per medici e operatori della sanità pubblica
Il libro esamina il cambiamento in positivo della figura del «paziente» in tutte le sue numerose sfaccettature e, parallelamente, il cambiamento in negativo della figura del dipendente sanitario, in particolare i medici.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053688
- Anno: 2007
- Mese: marzo
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 240
- Tag: Politica Medicina Sanità
Il libro esamina il cambiamento in positivo della figura del «paziente» in tutte le sue numerose sfaccettature fino a configurare «l'esigente» come nuovo soggetto «che domanda». Parallelamente, esamina il cambiamento in negativo della figura del dipendente sanitario che diventa suo malgrado sempre più «super-dipendente», in particolare il medico. Infine, propone un'azienda sanitaria sui generis nella quale sia gli operatori sanitari nei confronti dei cittadini che l'azienda nei confronti degli operatori sanitari, regolano i loro rapporti attraverso princìpi di contrattazione, dando così luogo a un particolare «governo sociale» fondato sul valore dell'autonomia e della responsabilità.
Prefazione - 1. Esigenti - La questione sociale - Il paziente - L'esigente - Il beneficiario - Il contraente - Il creditore - Il domandante - Il richiedente - Il reclamante - Il consumatore - L'utente - Il cittadino - Il cliente - L'agente - Il prodotto - L'individuo - Il malato - L'oggetto - La persona - Il malato malato - Il non-esigente - Esigere - 2. Autori - La questione medica - Precisazioni e considerazioni - I problemi della prospettiva - Ritarare la professione - La vecchia questione del lavoro sanitario - Una questione di status - Ruoli - Funzioni - Dipendenti e impiegati - I paradossi della contrattazione - Riforma ter e questione medica - Il dirigente che «pende giù» - Dalla burocrazia alla tecnocrazia - I caratteri del conflitto - Relazione come contratto sociale - Nella procedura - Tra la spada e il muro - Auto + re - I presupposti per definire l'autore - La ragione pratica dell'autore - L'autonomia nell'istituzione pubblica - Professione, professionalità, operatività - Professione redditizia o lucrativa? - La funzione vacante - Le responsabilità dell'autore - La ricompensa e l'attribuzione - Autori di benessere - 3. L'azienda: esigenti e autori - Introduzione all'azienda sui generis - Scambi e transazioni - Transazioni sociali, professionali, etiche - I costi maggiori dei costi - Aspettative e incertezze - Quale equilibrio? - Le regole della comproprietà - Self-interested - Gli autori come risorse specifiche - La contrattazione relazionale - La transazione bisogni/risorse - La transazione sociale - Le modalità dell'azienda - I costi della necessità e i risparmi della possibilità - Il gioco della contrattazione - Organizzazione congiunta e governo sociale - Le virtù dell'altruismo
Prefazione
Questo «libro verde» intende aggiungere alle grandi questioni trattate con il «libro bianco» e il «libro rosso» quella che riguarda le professionalità medico-sanitarie: il lavoro degli operatori. Siamo partiti da tre macroscopiche contraddizioni. La prima: negli ultimi decenni la figura tradizionale del paziente è evoluta fino a disporre di un nuovo legittimo potere negoziale per esigere ciò a cui ha diritto. Un'analoga evoluzione politica non è avvenuta, in generale, per le professioni medicosanitarie che al contrario, per tante ragioni che vedremo, sono sempre più involute nel loro status di dipendenti-impiegati. Ciò ha dato luogo a fenomeni negativi inediti come il contenzioso legale, la medicina difensivistica, l'opportunismo, ecc., ossia a forme implicite di conflitto sociale. La seconda: l'involuzione dello status, in generale, delle professioni medico-sanitarie è avvenuta nonostante vi siano stati trent'anni e più di contrattazione, dentro un orizzonte di soluzioni che, pur reinterpretate e variate, alla fine hanno conservato una concezione del lavoro professionale molto più preoccupata di adeguare le retribuzioni al costo della vita che non le professioni ai valori dinamici della società. Oggi il problema enorme non è più la rivalutazione del salario in costanza di professione, ma la rivalutazione della professione rispetto ai grandi problemi della domanda sociale. I contratti di categoria dovrebbero essere strumenti applicativi di nuovi contratti sociali. La terza contraddizione: l'azienda persegue obiettivi di economicità, ma contemporaneamente le sue politiche di risparmio inducono peculiari costi in più. Costi che derivano, in pratica, dagli effetti di fenomeni quali la medicina difensivistica, il contenzioso legale, lo sviluppo dell'opportunismo e del self-interested. Tali costi sono riducibili alla sola condizione di rimuovere le contraddizioni che esistono tra un'azienda sostanzialmente di tipo manifatturiero e le peculiarità delle professioni medico-sanitarie. Un malato non è un consumatore, come molti ritengono, e un medico non è esattamente un «dipendente», come dicono le norme; ciò che si produce, in termini di salute, in realtà non si produce, ma si crea, quasi come qualcosa di artistico. Per di più la salute nelle sue forme di benessere e di vitalità non è solo una questione di consumi sanitari, ma anche di politiche, di istituzioni, di ambiente, di partecipazione democratica, di consenso, di accordo, ecc. Non comprendere queste cose costa molto all'azienda e ancora di più al malato. L'attuale azienda sanitaria suppone di avere a che fare con malati e operatori che nella realtà sono molto diversi da quello che essa crede. Ebbene, tutto ciò è alla base di costi supplementari che, in un certo senso, vanificano gli sforzi di risparmio delle aziende. Questi «costi in più» si chiamano costi di transazione. Essi sono sia interni che esterni al sistema aziendale. Da tali costi sorge, forse, la contraddizione più grande dell'azienda: nata per risparmiare sui costi di produzione si trova a sprecare sui costi di transazione. Insomma, questo «libro verde» intende dare un contributo di idee per rimuovere tali contraddizioni. Esso si rivolge ai cittadini e a tutte le professioni medico-sanitarie, perché tutte queste categorie hanno in comune la condizione della «dipendenza». In particolare si rivolge alla professione medica che, allo stato attuale è senza dubbio la più esposta, la più coinvolta nelle contraddizioni che abbiamo richiamato, ma anche la più nevralgica rispetto a quelle garanzie che tramite essa si dovrebbero assicurare «alle persone in cura» (come dicono i giudici). La questione medica oggi non è un problema di categoria, ma una questione politico-generale che coinvolge l'intero pacchetto di valori del servizio sanitario pubblico. Per ragioni di economia espositiva non abbiamo potuto trattare specificatamente ogni professione medico-sanitaria (medico, psicologo, biologo, infermiere, tecnico, amministrativo, ecc.), anche perché in questa fase di proposta ci interessa più il discorso politico sullo status di base delle professioni che la tecnicità delle singole qualifiche. Tale status è quello del «dipendente», cioè un particolare modo burocratico-formale di definire il lavoro professionale. Per non essere fraintesi diciamo subito che ciò non vuol dire ripensare le garanzie contrattuali conquistate. Vuol dire, però, ripensare il grado di autonomia e di responsabilità delle professioni. L'idea che può superare i limiti storici del «dipendente-impiegato» è quella di «autore». Un'idea di riforma che si vuole collocare oltre quel paradosso del «miglioramento senza cambiamento» che oggi, soprattutto in tema di lavoro, di professioni, di professionalità, di operatività, sta spiazzando gli operatori sanitari nei confronti dei cittadini.
01 Marzo 2024 | Quotidiano Sanità |