Sanità
Un libro bianco per discutere
Gli italiani rischiano di non avere le necessarie coperture sanitarie. Il servizio nazionale, che doveva garantire a tutti il diritto alla salute, è oggi un arcipelago di disparità e di disuguaglianze. Di questo passo, finiremo per pagare tutti di più pur avendo tutti di meno, mettendo a rischio la convivenza sociale.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053527
- Anno: 2005
- Mese: giugno
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 352
- Tag: Politica Medicina Salute Politica italiana Sanità
Un «libro bianco» che analizza quasi trent'anni di scelte politiche sulla sanità setacciando le più importanti fonti al riguardo: ricerche, documentazioni, rapporti, sondaggi, dibattiti. Uno studio senza precedenti e dall'ampio orizzonte culturale, che riesce a individuare i punti di crisi più importanti della sanità pubblica e a prospettare le «vie d'uscita» per impedirne la fine. Se la politica non corregge per tempo il tiro, la prospettiva è infatti la privatizzazione di alcune parti della sanità pubblica, la mutualizzazione di interi pacchetti di prestazioni e il progressivo razionamento dei servizi ai cittadini. Non è solo una questione finanziaria. Il bisogno di sanità è, per le ragioni più diverse (maggiore attenzione alla qualità della vita, invecchiamento della popolazione, disponibilità di nuovi trattamenti, ecc.), destinato a crescere molto più di quanto possano aumentare le disponibilità. Ma per governarlo è necessario riformare il rapporto bisogni/risorse, rivedendo alcune scelte fatte in passato, a cominciare da quella «gestionalista» che nel '92-93 diede vita alle Asl: una soluzione che fa pagare,oggi, ai cittadini e agli operatori il paradosso di dover prima perseguire l'obiettivo del risparmio, ma non quello della salute e della professionalità.
Prefazione - Obiettivi del libro bianco - Le scelte politiche - Razionalità aziendale - Esperienze, valori, contraddizioni - Proposte per un programma di riforma - Agli operatori - Alle Istituzioni - Un linguaggio nuovo - 1. Le scelte politiche - Premessa - Una riforma piena di buon senso - Dal Parlamento ai governi - La falsa guerra dei princìpi - Una riforma «inutile» - Oggi come allora - Domanda espressa e struttura dell'offerta - Era proprio necessario istituire l'azienda? - Quale «governo» si deve servire dell'azienda? - Il conflitto istituzionale - Regioni contro Comuni - Amministrazione come gestione - La scomoda posizione dell'azienda - La grande alleanza tra Regioni e tecnocrazia - La passione gestionale - L'azienda senza nome - 2. La razionalità aziendale - La definizione impredicativa di azienda - La relazione tra tecnocrazia e azienda - Razionalità contro democrazia - L'azienda come pensiero - Risorse contro potere - Primi dubbi - I princìpi dimenticati - Ideologie nascoste - Razionalità senza morale - Tipi e usi - Ma cos'è l'azienda sanitaria? - Il tradimento logico - Pericolose contraddizioni - Il bisogno di progettualità - Coscienza e conoscenza - I limiti della tecnocrazia - Rivisitazioni e ripensamenti - La tattica della retorica - La guerra all'azienda - Crisi di consenso - 3. Esperienze, valori, contraddizioni - La riforma ter: il ritorno della politica - Il conflitto tra diritto e risorse: la razionalizzazione - Pianificazione, sussidiarietà, rapporto di lavoro - e pubblica amministrazione - Riforma e non riforma - La questione del governo - Clinica e gestione - Responsivi, concreti, parsimoniosi - Clinica ed economia - Il principio di ottimalità - Assetto istituzionale e assetto organizzativo - Strumenti gestionali - Rapporto OASI 2000 sulla funzionalità delle aziende sanitarie - Rapporto OASI 2001: le «non aziende» - Rapporto OASI 2002: l'azienda assurda - Rapporto OASI 2003: la teoria negata - Ridurre il consumo pro capite - Incertezze, dubbi, distorsioni - Degradazioni e contraddizioni - Mobbing, sprechi e misteri - Qualità e proprietà - Autoriordino - 4. Correzioni, miglioramenti, cambiamenti - Correggere le scelte - Il nodo politico: il rapporto bisogni/risorse - Problemi attuali di plausibilità - Migliorare senza cambiare - Compossibilità e compatibilità - Compossibilità: riformare i consumi - Rimodellare e riorganizzare - Diritto alla salute e dovere di non ammalarsi - Un programma di riforma - 5. Programma di riforma - Appunti per le scelte politiche - Bisogni e risorse: compossibilità, compatibilità, dipendenza - Modelli di consumo come modelli di tutela - Il modo specifico di essere della sanità pubblica - Un'azienda sui generis - Quale azienda sui generis? - Politica e amministrazione - Il comando - Gli operatori - Le risorse
Prefazione
La sanità italiana sta diventando sempre più «funesta». Innanzi tutto per gli ammalati che nel loro complesso sono assistiti sempre meno e sempre peggio. Quindi, per gli operatori che lavorano male, correndo ogni giorno grandissimi rischi professionali. E, infine, per le istituzioni che la amministrano, sempre più esposte a pesanti dissensi sociali. Tutti credono che a monte di tutto ciò vi siano i suoi problemi finanziari. A pensarlo è sia chi chiede un rifinanziamento pubblico, sia chi pensa di integrare quello pubblico con forme diverse di rifinanziamento privato. La logica è la stessa. Che esistano problemi finanziari è innegabile e il loro peso sulla funzionalità dei servizi è evidente. Del resto le politiche sanitarie non possono essere considerate come indipendenti dalle politiche economiche. Tuttavia, a rendere davvero problematica la nostra sanità è un insieme di cause e fattori, di lacune e di incapacità, di omissioni e di errori, di scelte politiche, ormai apertamente implausibili, che nel loro insieme, cumulandosi in circa trent'anni di politica sanitaria, sono state coperte e nascoste dal problema finanziario, esasperandolo. Attribuendogli persino responsabilità improprie: che c'entra il problema finanziario, per esempio, con la mancata riforma degli studi di medicina? O con lo status medievale degli operatori? Se per magia questi problemi potessero essere azzerati, si può essere sicuri che la sanità non avrebbe meno problemi di quelli che ha. I finanziamenti, per quanto indispensabili, non possono riempire i vuoti culturali di questi anni né risolvere le incapacità «storiche» del sistema, i suoi conservatorismi e le sue arretratezze, e neanche rilanciare comunque un grande patrimonio di idee ed esperienze e, meno che mai, sono in grado di garantire amministratori sagaci e istituzioni all'altezza dei tempi e delle sfide. È indubbio che la sostenibilità economica del welfare è un problema dei nostri tempi, ma a rendere la sanità italiana davvero «funesta» è la sua prospettiva. È, del resto, evidente che se all'inevitabile crescita dei bisogni di salute della nostra società, si risponde solo con il razionamento, solo con le restrizioni, solo con il contenimento, solo con i tagli, o nella versione più benevola, solo con l'efficienza, con l'appropriatezza e con la medicina basata sull'evidenza, prima o poi si arriverà a una rottura del rapporto bisogni-risorse, con danni sociali ed etici molto pesanti. È proprio questa la debacle da evitare e per farlo è, prima di tutto, etico riesaminare le politiche che l'hanno condotta a essere quella che è, le omissioni e le insufficienze che non l'hanno cambiata, o l'hanno cambiata solo in parte, correggendo gli errori e le scelte quando sbagliate, cioè accettando, tutti noi, con umiltà, un banale principio di autocorrezione, senza naturalmente dimenticare i problemi finanziari. Non si può fare l'errore contrario dicendo che i problemi della sanità non sono finanziari. Ma sono solo altri. Si tratta di inserire questi problemi dentro un universo più grande e di mettere mano a un'analisi sulla complessità sanitaria trovando «qualcosa» che riassuma le sue più importanti contraddizioni, per evitare di perderci nel mare delle particolarità e dei settorialismi. Questo «universo di contraddizioni» è «l'azienda sanitaria». Abbiamo pensato a un libro bianco sull'azienda sapendo che, in realtà, esso è inevitabilmente un libro bianco su questi trent'anni di politica sanitaria.
Obiettivi del libro bianco Questo libro bianco vuole essere qualcosa di più e di diverso di un resoconto, di una ricognizione, di un'indagine sui «fatti e misfatti». Per comprendere davvero l'azienda sanitaria è necessario «vagliare» e «spremere» una lunga politica sanitaria; il metodo che abbiamo usato è la «metanalisi», cioè un particolare tipo di ricognizione che si occupa di studiare le scelte politiche e le loro conseguenze […].
24 dicembre 2005 | La Stampa |
29 luglio 2005 | il manifesto |
22 luglio 2005 | Avanti! |
20 luglio 2005 | Il Riformista |
20 giugno 2005 | la Repubblica |