Jean Pierre Petit, un nome di grande notorietà in Francia negli ambienti dell'alta divulgazione, è insieme scienzato (« maitre de recherches» nel CNRS, astrofisico, responsabile di microinformatica nella facoltà di Lettere di Aix-en-Provence) e disegnatore semi-professionista (autore di numerosi fumetti pubblicati in «Spirou», e professore in un istituto di Belle Arti).
Grazie a questa combinazione di talenti, Petit riesce ad utilizzare pienamente l'arte grafica per presentare i concetti della scienza contemporanea.
Riflettendo sui centri concentrici prodotti da una pietra lanciata nell'acqua, Anselmo giunge a scoprire come e perché si formano l'onda di prua e i fronti d'onda. Le sue impareggiabili capacità lo portano quindi a misurarsi con un «problema insolubile»: come fare in modo che un corpo che scorre in un fluido lo lasci «nello stato in cui lo ha trovato». Dopo aver costruito una canoa e un sottomarino adeguati al compito, Anselmo si dedica ad un'impresa più esaltante: la progettazione di un vero e proprio disco volante, mosso dalle leggi della magnetoidrodinamica ad una velocità tale da far superare, oltre al muro del calore, anche quello del...silenzio. È solo un'ipotesi di fantascienza? È solo roba da fumetti? No: è un progetto teoricamente fattibile, anchese al di là, per il momento delle possibilità delle attuali tecnologie. Ma chi dice che Icaro debba smettere di sognare?