La poetica della rêverie (I ed.)
prima edizione 1973
ESAURITO
nuova edizione
revisione di Barbara Sambo
Il sogno come apertura all’ignoto e al cosmo, la coscienza creatrice del poeta e le immagini poetiche esaminate nella prospettiva bachelardiana; un’epistemologia sempre in bilico tra ragione scientifica e fenomenologia dell'immaginario.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822001139
- Anno: 1973
- Mese: dicembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 256
- Tag: Psicoanalisi Filosofia Immaginazione Linguaggio Epistemologia Poesia Sogni
La rêverie – fantasticheria, immaginazione, abbandono al flusso del sogno a occhi aperti – è uno stato della coscienza che tutti conosciamo. Gaston Bachelard, figura emblematica dell’epistemologia francese, la definisce come la materia prima dell’opera letteraria. In questo testo, evocativo e magico, si propone di riesaminare in una nuova prospettiva le immagini poetiche fedelmente amate. Oltre a evidenziare il valore conoscitivo della rêverie, mette in luce il godimento che se ne può trarre. Facendo riferimento ai concetti junghiani di animus e anima, Bachelard affronta il tema dell’idealizzazione dell’essere amato. Dedica un capitolo ai ricordi d’infanzia e approfondisce la distinzione tra sogno notturno e rêverie diurna. Conclude sostenendo: «Di quale altra libertà psicologica godiamo oltre a quella di fantasticare? Psicologicamente parlando, è proprio nelle rêveries che siamo degli esseri liberi».