La poetica dello spazio
prima edizione 1975
nuova edizione
revisione di Mariachiara Giovannini
Nel tentativo affascinante di fondare una filosofia della poesia oltre i confini della psicologia e della psicoanalisi, Bachelard trascura il proprio sapere scientifico per riconoscere all’immagine poetica una specifica essenza e un proprio dinamismo.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002310
- Anno: 2015
- Mese: maggio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 288
- Tag: Psicoanalisi Filosofia Immaginazione Epistemologia Spazio Poesia
Qual è il luogo in cui nasce la poesia? Tale domanda percorre tutta l’opera che Bachelard ha dedicato all’individuazione dell’origine specifica e particolare dell’immaginazione che si fa parola, verso. Protagonisti di questa ricerca sono alcuni temi fondamentali: la vita, la morte, l’amore, la natura. Tra questi Bachelard individua anche «lo spazio», sia quello aperto dei grandi orizzonti, del cielo, del mare, sia quello chiuso, delimitato dalla casa; uno spazio della «immensità intima», dove la nostra esperienza trova la sua dimora, il suo stare con se stessi, il «guscio» entro cui riparare e ritrovarsi.
Introduzione - 1. La casa. Dalla cantina alla soffitta - Il significato della capanna - 2. Casa e universo - 3. Il cassetto, le cassapanche e gli armadi - 4. Il nido - 5. Il guscio - 6. Gli angoli - 7. La miniatura - 8. L'immensità intima - 9. La dialettica del fuori e del dentro - 10. La fenomenologia del rotondo
Introduzione
Un filosofo che lega tutta la formazione del suo pensiero ai temi fondamentali della filosofia delle scienze e si è sforzato, per quanto gli è stato possibile, di seguire l'asse del razionalismo attivo, l'asse del crescente razionalismo della scienza contemporanea, è obbligato a dimenticare il suo sapere e a rompere con tutte le sue consuetudini di ricerca filosofica, se desidera studiare i problemi posti dall'immaginazione poetica. Il passato culturale, in questo caso, non ha valore, così come risulta inefficace il prolungato sforzo di legare e costruire pensieri, sforzo di settimane e di mesi. È indispensabile essere presenti, presenti all'immagine nell'istante dell'immagine: se esiste una filosofia della poesia, tale filosofia deve nascere e rinascere in occasione di un verso dominante, nella totale adesione a un'immagine isolata, precisamente nell'estasi stessa provocata dalla novità dell'immagine. L'immagine poetica è un improvviso picco dello psichismo, picco mal studiato nelle causalità psicologiche subalterne. Nulla di generale e di coordinato potrebbe servire da base ad una filosofia della poesia. La nozione di massima, la nozione di «base» sarebbe, in questa occasione, disastrosa, in quanto impedirebbe l'essenziale attualità, l'essenziale novità psichica del poema. Mentre la riflessione filosofica che si esercita su un pensiero scientifico lungamente elaborato necessariamente richiede che la nuova idea si integri in un corpus di idee collaudate, anche nel caso che tale corpus di idee sia costretto dalla nuova idea a un profondo rimaneggiamento (ed è quanto accade in tutte le rivoluzioni della scienza contemporanea), la filosofia della poesia deve riconoscere che l'atto poetico non ha passato, almeno non ha un passato recente, lungo il quale sia possibile seguire ciò che lo prepara, la sua stessa epifania. Quando dovremo parlare, in seguito, del rapporto tra un'immagine poetica nuova ed un archetipo assopito nelle profondità dell'inconscio, bisognerà far capire come tale rapporto non sia propriamente causale. L'immagine poetica non è sottomessa ad alcun impulso, essa non è l'eco di un passato ma è piuttosto il contrario: attraverso una folgorante immagine, il passato lontano risuona di echi e non si riesce a cogliere fino a quale profondità tali echi si ripercuoteranno e si estenderanno. Nella sua novità, nella sua attività, l'immagine poetica possiede una propria essenza, un proprio dinamismo, dipende da una ontolo - gia diretta: ed è precisamente su questa ontologia che desideriamo concentrare il nostro lavoro di ricerca. Molto spesso, proprio in una direzione contraria rispetto a quella della causalità, nel retentissement studiato con tanta finezza da Minkowski, ci sembra di poter ritrovare le vere misure dell'essenza di un'immagine poetica. In tale retentissement, l'immagine poetica acquisterà una sonorità di essenza. Il poeta parla stando ai limiti dell'essere e, perciò, per determinare l'essenza di un'immagine, ci occorrerà avvertire il retentissement, secondo lo stile della fenomenologia di Minkowski […].
01 Giugno 2015 | Teologia |
29 gennaio 2019 | tusciaup.com |
14 agosto 2018 | La Gazzetta del Mezzogiorno |
7 febbraio 2017 | sololibri.net |
03 Febbraio 2024 | www.doppiozero.com |
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