Lo spettacolo della fisica

Prefazione


Nel 2017, nel pieno del delirio della mia vita pre-pandemia, tra lezioni, spettacoli, corsi, riunioni, ricevimenti, allenamenti, viaggi, progetti, scritti, aggiornamenti, pubblicazioni, feci un buffo incontro! Mi sono ritrovato letteralmente a sbattere contro l’ingegner Fazioli, un umarell di Bologna, con il quale ho stretto subito amicizia e abbiamo cominciato un percorso di... non so neanch’io come definirlo... formazione? Prevenzione? Fatto sta che per un paio di mesi ci siamo visti quasi tutte le settimane (anche più volte) per parlare di matematica del gioco d’azzardo in un’ottica di prevenzione dell’azzardopatia! Una strada emozionante e arricchente per tutti e due. Anzi, per tutti e tre: perché al nostro cammino si affiancò presto Andrea, un giovane del centro città, disamorato dello studio ma curioso delle cose del mondo almeno quanto me. Un cammino, quel continuo confronto, che ci ha cambiati, ma questa è un’altra storia che ho già raccontato ne La legge del perdente. Solo che all’epoca non sapevo, non potevo immaginare, quanto quei due sarebbero stati importanti, per me, in futuro...

A 4 anni mia madre non mi perdeva di vista mai un secondo. Mai, tranne quella sera. Stavamo passeggiando sul lungomare di Cervia e fu un attimo: un profumo inatteso dalla spiaggia, forse, o magari un cenno di mio padre... si voltò, un istante, e quando allungò la mano per riprendermi io non c’ero più. Panico. O almeno io li immagino così, visto che loro hanno sempre sostenuto di non aver mai perso la calma. Il figlio sì, la calma giammai! Fatto sta che mi ritrovarono poco dopo nel cortile di un albergo del lungomare, su un palco, a fare il leone: nessun bambino dell’hotel si era offerto e io, secondo l’insindacabile giudizio del capo animatore, avevo la criniera adatta... La mia prima esibizione!
A 8 anni ero un bambino molto curioso: riempivo la testa di chi mi era accanto di domande e di “perché” e mio padre soddisfaceva la mia sete di sapere con storie e racconti.
A 19 anni ho iniziato a studiare fisica e a fare spettacoli di giocoleria.
A 25 anni la mia prima supplenza e l’amore verso un mestiere che mai avrei immaginato di fare. Un lavoro dove da un lato devi dissetare i discenti e dall’altro è come essere su un palco.
A 28 anni ho portato in scena per la prima volta Fisica Sognante e da lì il mestiere del divulgatore è diventato la mia seconda vita.
A 33 anni l’accademia di teatro.

Ho vissuto anni in cui, nei miei mestieri, trovavo realizzazione e senso. “Sono un insegnante, sono un giocoliere professionista, sono un attore, sono un divulgatore”.
Poi la vita ti ricorda che sei altro.
Queste pagine sono il succo dei “sono” e la possibilità dei “sarò”.
Pagine di fisica, di didattica e di giocoleria.