Il mio corpo: centomila miliardi di cellule
nuova edizione
illustrato da Sophie Jansem
Balene, baobab, ragni e noi, gli uomini: tutti siamo composti dalle cellule, i microscopici mattoni fondamentali della materia vivente. Questo libro ci farà scoprire come funziona una cellula, cosa c’è al suo interno e qual è il suo ruolo nel corpo umano.
- Collana: Piccola biblioteca di scienza
- ISBN: 9788822048240
- Anno: 2011
- Mese: aprile
- Formato: 13,5 x 19 cm
- Pagine: 64
- Note: illustrato a colori
- Tag: Scienza Medicina Scienza per ragazzi
Qual è la differenza tra un essere umano e una pietra? In che modo cresciamo? Quanti tipi di cellule ci sono nel nostro corpo? In che modo le cellule comunicano tra loro? Che cosa c’è all’interno del «cervello» della cellula, cioè dentro il suo nucleo? Le cellule muoiono? Le balene, i giganteschi baobab, ma anche le piccole formiche, i ragni e naturalmente gli esseri umani sono tutti costituiti da cellule, i microscopici mattoni fondamentali della materia vivente. Ma come può la minuscola cellula dare forma al variegato mondo degli esseri viventi? Per scoprirlo, seguiamo i nostri due giovani amici, Chiara e Federico, nel loro viaggio verso il mondo dell’infinitamente piccolo, visibile solo al microscopio, e ascoltiamo le risposte che lo zio Enrico darà alle loro numerose domande.
Il mio corpo: centomila miliardi di cellule - Che differenza c’è tra un essere umano e una pietra? - Come cresciamo? - Nel nostro corpo esistono diversi tipi di cellule? - Cosa c’è dentro una cellula? - In che modo le cellule comunicano tra loro? - Da cosa è formato il «cervello» della cellula? - Quando muoiono le cellule? - Approfondimenti - Prova da solo - Glossario - Bibliografia - L’angolo dei grandi - Indice analitico
Da cosa è formato il «cervello» della cellula?
Zio Enrico – Il nucleo è un po’ come un grande libro di cucina che contiene molte ricette. Ciascuna di queste ricette si chiama «gene» e ogni nucleo ne contiene trentamila. Siccome sono molto numerosi, i geni sono ripartiti in più elementi chiamati «cromosomi». I geni permettono di fabbricare i prodotti di cui parlavamo prima. Il gene è costituito dal «DNA». Tutte le cellule del tuo corpo hanno lo stesso libro di cucina, le stesse ricette, gli stessi geni. Ma il tuo libro è diverso da quello di Federico. Infatti, ogni persona ha il suo DNA specifico. Ecco perché il DNA serve anche alla polizia per riconoscere una persona, in caso di indagini complicate…
Federico – Ah sì! È come nei film gialli quando il criminale viene scoperto!
Chiara – Ma allora, come fa la cellula a non mescolare questi trentamila geni?
Zio Enrico – Ogni cellula si serve solo di alcuni geni. Ciascuna ha infatti le sue specialità: il globulo rosso fabbrica l’emoglobina, che porta l’ossigeno; la cellula del muscolo fabbrica un prodotto chiamato «miosina», che gli permette di contrarsi; la cellula della pelle fabbrica la «cheratina»: questa forma la cornea che indurisce.
Chiara – E come fanno a sapere di quali geni servirsi?
Zio Enrico – Esistono dei modi per riconoscere il gene esatto che sarà loro utile.
Chiara – E una volta che sanno quali geni saranno loro utili, come fanno a utilizzarli?
Zio Enrico – Ci arrivo! Ci arrivo! La cellula, quando si specializza…
– Ah sì! Per diventare una cellula della pelle, dei muscoli o dei globuli rossi! lo interrompe Chiara, fiera di poter dimostrare, questa volta, di averlo ascoltato con tutte e due le orecchie.
Zio Enrico – Centro! Quando un essere è creato, la primissima cellula, il «seme», può leggere tutti i geni e fabbricare tutti i prodotti. In seguito, man mano che avvengono le mitosi, la cellula si specializza, costruendo solo ed esclusivamente la pelle, ad esempio. Leggerà quindi solo i geni che le serviranno a fare ciò che si trova all’interno della cellula della pelle; ciò che serviva a produrre quello che c’è all’interno delle cellule dei muscoli, dei nervi o dei globuli non verrà più letto, non servirà più a nulla.
La cellula blocca in questo modo una buona parte delle pagine del libro di cucina. Tutti gli altri geni sono ben presenti nella cellula, ma non sono più utilizzati. Un po’ come avviene quando per cucinare si legge la ricetta, così succede per la lettura dei geni che servono alla cellula: il processo si chiama «trascrizione» e gli agenti che ne permettono la lettura sono gli «agenti di trascrizione».
Federico realizza improvvisamente:
– Trentamila geni, è un numero grandissimo! Immaginate un libro di ricette di trentamila pagine! Non è possibile, deve pesare delle tonnellate!