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Ben Dupré

Dopo gli studi classici all’Exeter College di Oxford, Ben Dupré intraprende la sua carriera in ambito editoriale. È stato responsabile dei testi di consultazione per ragazzi presso la Oxford University Press dal 1993 al 2004 e ha maturato un’esperienza più che ventennale nella scrittura divulgativa. Dotato musicista di arpicordo e viola da gamba, vive a North Oxford con la sua famiglia.

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Ben Dupré -

50 grandi idee filosofia

prima edizione 2009

ristampa

Traduzione di Roberta Ioli

Una perfetta introduzione alla filosofia occidentale con un approccio demistificante e divertente: il dono accattivante di uno scrittore che sa comunicare al grande pubblico anche i concetti più complessi e i problemi più provocatori.

Collana: 50 grandi idee
ISBN: 9788822068118
Anno: 2017
Mese: febbraio
Formato: 17 x 20 cm
Pagine: 208
Note: illustrato, cartonato
Tag: Filosofia Etica

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Descrizione

Vi è mai capitato di stare svegli tutta la notte, assillati da pensieri del tipo: come facciamo ad essere sicuri della realtà del mondo esterno? Forse non siamo altro che cervelli senza corpo, fluttuanti in una vasca, in balìa dei capricci di qualche scienziato pazzo... Questo tormentoso interrogativo e i tanti altri ad esso simili – dal problema dell’esistenza di altre menti alla nave di Teseo, dal rasoio di Ockham al paradosso del barbiere – sono stati oggetto di riflessione e congetture filosofiche da Platone a Putnam.
Attraverso 50 brevi saggi, accessibili nel contenuto e brillanti nella scrittura, Ben Dupré introduce e spiega questioni cruciali relative a conoscenza, coscienza, identità, etica, giustizia, linguaggio, senso ed estetica: si tratta di questioni che hannosempre animato il dibattito filosofico, dagliantichi Greci a oggi.

Indice

Introduzione - PROBLEMI GNOSEOLOGICI - 01 Il cervello in una vasca - 02 La caverna di Platone - 03 Il velo della percezione - 04 Cogito ergo sum - 05 Ragione ed esperienza - 06 La teoria tripartita della conoscenza - FILOSOFIA DELLA MENTE - 07 Il problema mente-corpo - 08 Cosa si prova ad essere un pipistrello? - 09 Il test di Turing - 10 La nave di Teseo - 11 Le altre menti - ETICA - 12 La ghigliottina di Hume - 13 La carne di un uomo... - 14 La teoria del comando divino - 15 La teoria del buu/urrà - 16 Fini e mezzi - 17 La macchina dell’esperienza - 18 L’imperativo categorico - 19 La regola aurea - 20 Atti e omissioni - 21 Pendii scivolosi - 22 Più del dovuto - 23 La sfortuna rende peggiori? - 24 L’etica della virtù - I DIRITTI DEGLI ANIMALI - 25 Gli animali provano dolore? - 26 Gli animali hanno diritti? - LOGICA E SIGNIFICATO - 27 Forme di argomentazione - 28 Il paradosso del barbiere - 29 La fallacia del giocatore - 30 Il paradosso del sorite - 31 Il re di Francia è calvo - 32 Lo scarafaggio nella scatola - SCIENZA - 33 Scienza e pseudoscienza - 34 Slittamenti di paradigma - 35 Il rasoio di Ockham - ESTETICA - 36 Cos’è l’arte? - 37 La fallacia intenzionale - RELIGIONE - 38 L’argomento teleologico - 39 L’argomento cosmologico - 40 L’argomento ontologico - 41 Il problema del male - 42 La difesa del libero arbitrio - 43 Fede e ragione - POLITICA, GIUSTIZIA E SOCIETÀ - 44 Libertà positiva e negativa - 45 Il principio della differenza - 46 Leviatano - 47 Il dilemma del prigioniero - 48 Teorie della pena - 49 Terra, scialuppa di salvataggio - 50 La guerra giusta - Glossario - Indice analitico

Brano

La difesa del libero arbitrio

La presenza del male nel mondo rappresenta la sfida più seria all’idea che vi sia un Dio onnipotente, onnisciente e che tutto ama. In realtà il male esiste, sostengono i teisti, perché noi compiamo le nostre scelte. Il libero arbitrio dell’uomo è un dono divino di enorme valore, ma Dio non avrebbe potuto farci questo dono senza il rischio che ne abusassimo. Pertanto Dio non può essere considerato responsabile delle cose cattive che accadono poiché noi soli ne siamo colpevoli, né il male ci autorizza a sollevare dubbi sull’esistenza di Dio.

L’evidente esistenza del male – il dramma quotidiano del dolore e della sofferenza che ci circondano – ci fa pensare che, se vi è un Dio, è molto lontano dall’essere perfetto descritto nella tradizione giudaico-cristiana. Ci sembra più probabile supporre l’esistenza di un essere che non vuole o non sa prevenire cose terribili, e perciò non merita il nostro rispetto, tanto meno la nostra adorazione.

I tentativi compiuti per mettere a tacere questa provocazione devono mostrare che vi sono ragioni sufficienti affinché un Dio moralmente perfetto scelga tuttavia di permettere l’esistenza del male. Storicamente, il suggerimento più noto e influente è la cosiddetta «difesa del libero arbitrio». La nostra libertà di fare scelte autentiche ci permette di vivere una vita di vera dignità morale e di entrare in una profonda relazione di amore e di fiducia con Dio. Possiamo tuttavia fare cattivo uso della nostra libertà, operando scelte sbagliate. Era un rischio da assumere e un prezzo da pagare: Dio non avrebbe potuto eliminare la possibilità della bassezza morale senza privarci di un dono ancor più prezioso, la capacità del bene morale.

Nonostante la sua longevità e il suo perenne fascino, la difesa del libero arbitrio deve affrontare alcuni problemi davvero enormi.

Il male naturale Forse la difficoltà più ovvia con cui si deve confrontare la difesa del libero arbitrio è l’esistenza nel mondo del male naturale. Anche se accettiamo che il libero arbitrio sia un dono così prezioso da valer bene il costo da pagare in termini di male morale – cioè gli eventi negativi e il male causati dalle persone quando usano la propria libertà per compiere le scelte sbagliate – come spiegare l’esistenza del male naturale? Come si può pensare che Dio avrebbe potuto minacciare o limitare in qualche modo la nostra libertà di scelta se avesse improvvisamente debellato il virus HIV, le emorroidi, le zanzare, le violente alluvioni e i terremoti? Alcune delle risposte teistiche che sono state fornite rispecchiano la gravità del problema: disastri naturali, epidemie e pestilenze sono (letteralmente) opera del demonio e di una schiera di altri demoni e angeli caduti; tali afflizioni sono la «giusta» punizione divina per il peccato originale di Adamo ed Eva nel Paradiso terrestre. Quest’ultima risposta fa risalire tutto il male naturale al primo episodio di male morale e cerca pertanto di esonerare Dio da ogni responsabilità. Ma è una spiegazione che appare poco convincente.

Non è forse una mostruosa ingiustizia da parte di Dio punire i pro-(pro-pro-...) nipoti dei peccatori originari? E come può giovare il dono del libero arbitrio a coloro che sono già stati giudicati in base alle azioni dei loro (lontani) antenati?

A parte la difficoltà implicita nel concetto di male naturale, la difesa del libero arbitrio precipita inevitabilmente dentro un’enorme bufera filosofica legata al problema stesso del libero arbitrio. La difesa ritiene che la nostra capacità di fare scelte sia genuinamente libera nel senso più pieno del termine: quando decidiamo di fare qualcosa, la nostra decisione non è determinata o causata da fattori esterni a noi; avremmo cioè davvero la possibilità di agire diversamente. La cosiddetta spiegazione «libertaria» del libero arbitrio si accorda perfettamente con la nostra percezione quotidiana di ciò che accade quando agiamo e facciamo scelte, ma molti filosofi si sono accorti che, in realtà, è impossibile difendere questa visione dagli attacchi del determinismo (si veda il riquadro a fianco). E, naturalmente, se risulta insostenibile la spiegazione libertaria che è alla base della difesa del libero arbitrio, la difesa stessa crollerà immediatamente insieme ad essa.

Rassegna Stampa

02 gennaio 2010	La Repubblica
01 dicembre 2009	Leggere tutti
28 novembre 2009	Corriere del Mezzogiorno

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