50 grandi idee architettura
Una guida fondamentale per scoprire le idee che hanno ispirato il paesaggio architettonico che ci circonda e comprendere il profondo impatto che esso ha sull’ambiente in cui viviamo.
- Collana: 50 grandi idee
- ISBN: 9788822068248
- Anno: 2011
- Mese: aprile
- Formato: 17 x 20 cm
- Pagine: 208
- Note: illustrato, cartonato
- Tag: Architettura
Cosa distingue una colonna dorica da una colonna ionica? Come si sostiene un arco rampante? Quali sono i princìpi fondamentali dell’architettura moderna? Che differenza c’è tra restauro e conservazione? In 50 brevi saggi Philip Wilkinson guida il lettore alla scoperta della storia dell’architettura con una narrazione chiara, autorevole e avvincente. Un approccio nuovo e documentato che segue l’evoluzione delle idee nel corso dei secoli, partendo dall’antica Grecia, attraverso gli sviluppi rivoluzionari della fine del XIX secolo, per arrivare alle forme scultoree degli Espressionisti e all’essenzialità degli edifici in vetro e cemento armato dell’International Style o – più di recente – all’ironia e all’allusione presente nel Postmoderno e alle linee guida dell’architettura verde.
Introduzione - DALLA GRECIA AL RINASCIMENTO - 01 Gli ordini - 02 Ingegneria romana - 03 Gotico - 04 Rinascimento - 05 Palladianesimo - 06 Barocco - CAMBIAMENTO E GUSTO - 07 Grand Tour - 08 Architettura industriale - 09 Gusto - 10 Rococò - 11 Genius loci - 12 Pittoresco - 13 Neoclassicismo - 14 Ragione - 15 Chinoiseries - 16 Restauro - REVIVAL E RINNOVAMENTO - 17 Revival - 18 Prefabbricazione - 19 Beaux-Arts - 20 Arts and Crafts - 21 Conservazione - 22 City Beautiful - 23 Art Nouveau - 24 Città giardino - IL MOVIMENTO MODERNO NEL MONDO - 25 Grattacieli - 26 Futurismo - 27 Espressionismo - 28 De Stijl - 29 Costruttivismo - 30 Bauhaus - 31 International Style - 32 Minimalismo - 33 Art Déco - 34 Architettura organica - 35 Progetti Dymaxion - 36 Pianificazione separata del traffico - 37 Patrimonio storico - 38 Brutalismo - NUOVE DIREZIONI - 39 Neorazionalismo - 40 Archigram - 41 Architettura metabolista - 42 Townscape - 43 Strutturalismo - 44 Regionalismo - 45 Postmoderno - 46 Classicismo contemporaneo - 47 High-tech - 48 Architettura alternativa - 49 Decostruttivismo - 50 Architettura verde - Glossario - Indice analitico
50 Architettura verde
Gli architetti stanno rispondendo in vari modi ai problemi legati alle emissioni di carbonio, al consumo energetico e al mutamento climatico. L’architettura verde che ne deriva consiste in parte nell’impiego dei giusti materiali e delle giuste tecnologie, ma concetti base come il corretto orientamento dell’edificio e il rispetto del contesto che lo circonda sono altrettanto importanti per creare strutture accoglienti che abbiano, allo stesso tempo, un basso impatto ambientale sul pianeta e sulle sue risorse.
L’edilizia rientra tra le attività dell’uomo a maggior consumo energetico.
Il semplice processo di costruzione implica di per sé un grande dispendio di energia, materiali e terreni e gli edifici – quanto di più grande l’uomo sappia creare – hanno un enorme impatto sull’ambiente circostante.
Senza considerare che, nel momento in cui entrano in funzione, il consumo di energia e la produzione di rifiuti non fanno che aumentare.
Radici e interessi Le radici dell’architettura verde sono molto estese, affondano in parte in ambienti esterni al mondo dell’architettura, come ad esempio quello della militanza ambientalista, ma anche dell’architettura alternativa, impegnata a realizzare edifici autosufficienti e scollegati dalla locale rete elettrica molto tempo prima che la popolazione mondiale prendesse coscienza del mutamento climatico (si veda il capitolo 48).
L’assorbimento di queste influenze e una profonda riflessione sull’impatto ambientale che ogni struttura comporta, ha spinto costruttori e architetti «verdi» a concentrarsi su alcune aree principali. In sintesi il loro interesse è rivolto soprattutto alla scelta dei materiali, alla produzione e al consumo di energia, alla gestione dei rifiuti e al rapporto tra ambiente ed edificio.
Materiali Gli architetti ambientalisti fanno il possibile per utilizzare materiali a basso impatto ambientale, il che comporta spesso una selezione tra quelli già disponibili in loco per limitare il consumo energetico necessario al trasporto – ad esempio terra, balle di paglia, legno proveniente da boschi gestiti in modo sostenibile. Può implicare anche l’uso di risorse riciclate, come gli pneumatici e le bottiglie utilizzate per le Earthship (si veda il capitolo 48), oppure di materiali convenzionali, come il vetro e il cemento, apprezzati come isolanti o perché permettono alla luce di entrare. Nella scelta, l’impatto ambientale viene messo in relazione con i vantaggi che potrà offrire all’edificio finito, vantaggi che avranno a loro volta un impatto ambientale.
Energia Le fonti energetiche rinnovabili rappresentano un fattore chiave. Gli edifici eco-compatibili sono spesso dotati di pannelli solari, di turbine o altri strumenti incorporati per la produzione di energia. Per sfruttare al meglio la luce e l’ombra, però, sono altrettanto importanti il progetto e l’orientamento dell’edificio. Una veranda a vetrate andrebbe posizionata sul lato più esposto al sole, in modo da raccogliere il calore e sfruttare al massimo la luce d’inverno, ma con l’aggiunta di qualcosa che faccia ombra per ridurre lo stesso effetto d’estate (un tetto sporgente, delle tende o anche degli alberi). In determinati contesti climatici, soprattutto quelli in cui c’è molto vento, il giusto orientamento può contribuire a rendere gli ambienti freschi o ben ventilati.
Gli edifici eco-compatibili sono progettati anche per trattenere il calore che assorbono dal sole o che essi stessi generano. Muri spessi fatti di terra pressata o balle di paglia aiutano a mantenere gli interni caldi d’inverno e freschi d’estate. Se le pareti, invece, sono più sottili, si può ottenere lo stesso effetto con l’aggiunta di uno spesso strato isolante.
Anche le vetrate, se sono doppie o triple, contribuiscono a trattenere il calore.
Gestione dell’acqua e dei rifiuti Un edificio sostenibile è progettato per ridurre gli sprechi: l’impianto idraulico spesso consente di riciclare l’acqua utilizzata dalla lavatrice o dalla lavastoviglie per lo scarico del bagno, oppure si installano servizi igienici in grado di produrre concime organico. Chi vi abita, inoltre, a volte viene incoraggiato a trasformare in concime anche gli altri rifiuti della casa, per nutrire il terreno e ridurre la quantità di immondizia destinata alle discariche.
Un’architettura diversa Progetti di questo tipo hanno portato alla realizzazione in tutto il mondo di interessanti edifici eco-compatibili. L’ottica ambientalista ha infatti incoraggiato gli architetti a sperimentare nuove tecnologie, a considerare i materiali tradizionali, come il legno, i mattoni di paglia e argilla esiccate, il bambù e le fibre naturali, sotto una nuova luce e a sperimentare quelli naturali secondo nuove modalità, come nel caso degli edifici costruiti con balle di paglia.
Gli stessi progetti hanno spinto altri architetti a sviluppare ulteriormente quell’architettura «organica» di cui Frank Lloyd Wright è stato pioniere.
Case di terra, edifici che esplorano in modi nuovi il rapporto fra esterno e interno, abitazioni che celebrano gli «elementi» terra, aria, fuoco e acqua: tutte queste strutture possono assumere nuove forme «eco-compatibili».
L’attenzione al paesaggio contribuisce a rendere questi edifici molto diversi fra loro: si passa dalle case massicce con i muri di terra dell’Arizona alle leggere strutture di bambù tipiche del sud-est asiatico, dalle case di legno perfettamente isolate dei paesi scandinavi a quelle in vetro e lamiere ondulate dell’Australia. La sostenibilità, dunque, rappresenta una speranza per il futuro e un nuovo arricchimento per l’architettura.
13 gennaio 2017 | Rai 3 - Quante storie |