Il furto dell'anima
La narrazione post-umana
L’«io narrante» è l’ultima risorsa che in un mondo «clonato» a immagine e somiglianza del robot si oppone alla distruzione dello spazio mentale dove può fiorire ancora la speranza del futuro.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053756
- Anno: 2008
- Mese: settembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 224
- Tag: Filosofia Comunicazione Futuro
Non è necessario leggere mille libri per entrare in contatto con il nuovo mondo che ci circonda: basta leggere le pagine divulgative delle notizie scientifiche dei maggiori quotidiani. È già prossimo il tempo in cui ciascuno potrà ordinare via Internet tutte le protesi necessarie al buon funzionamento del suo corpo e tutti i farmaci che possono potenziare il suo apparato sensoriale e le sue funzioni cognitive. Ci saranno cliniche specializzate con medici ingegneri che applicheranno alla nostra massa cerebrale micro-chip che renderanno possibile suonare Beethoven senza aver studiato musica e che forniranno prodotti farmacologici «miracolosi» per stimolare le zone cerebrali, i neuroni e le sinapsi che presiedono alle sensazioni finora imputate alle persone umane. Votare in una cabina elettorale non sarà una scelta tormentata, ma l’effetto automatico di una reazione elettrochimica che trasmette stimoli ad una parte del cervello. Ibridazione con le macchine e «sacrificio al dio protesi» sono le nuove parole che delineano il lessico della narrazione post-umana. Un libro controcorrente che si propone di mostrare come l’illusione scientista tecnologica sia un ennesimo tentativo di cancellare la questione del «cosa è un uomo» dall’agenda del pensiero occidentale. Riusciranno gli esseri umani a sopravvivere al Grande Potere Tecnologico di manipolare il corpo e la psiche dei propri figli, reso ormai totalmente possibile dalla Scienza della Vita?
Premessa di Pietro Barcellona - PARTE PRIMA - ERMENEUTICA DEL POST-UMANO di Pietro Barcellona - I. La narrazione post-umana - La fine del paradigma della «modernità» e l’avvento di una nuova narrazione - Storicizzare una narrazione - Il «paradigma post-umano» come governo dell’origine - Il nuovo lessico del post-umano - La naturalizzazione della coscienza - La dissoluzione dello spazio umano - Fenomenologia dell’apparato sensoriale - II. Narrazione e senso della vita - L’epoca del post-umano e l’idea di «narrazione» - Lo statuto della scienza e l’insopprimibilità del senso - Narrazione e senso - L’interrogazione sul senso - Senso, verità e ragione - Senso e pensiero - III. La strategia dell’anima e il destino dell’io narrante - L’enigma della parola - La strategia dell’anima - La parola e la costituzione dello specifico umano - L’attacco alla parola, l’attacco alla madre - Lo spazio del sacro - Il libro di Giobbe: la relazione irrisolvibile tra l’uomo e il suo Dio - I percorsi dell’anima - PARTE SECONDA - EPISTEMOLOGIA DEL POST-UMANO di Tommaso Garufi - I. Il lessico del post-umano - Lo slittamento semantico - La semantica del «Mondo Nuovo» - Storia, soggetto e natura - Senso, rappresentazione e conoscenza - II. Guardare l’origine. Riflessioni sull’epistemologia del post-umano - Il senso di un’«epistemologia del post-umano» - La naturalizzazione della coscienza come esempio di una nuova «impresa fondazionista» - Alcuni spunti di riflessione per interpretare la «narrazione del post-umano» - PARTE TERZA - L’IMPOSSIBILE COINCIDENZA DI ESSERE E TEMPO di Pietro Barcellona e Tommaso Garufi - I. Le cieche illusioni di Pietro Barcellona - Il «post-umano» come destino dell’Occidente - L’oscillazione fra essere e nulla - Gli Eterni Immutabili e le cieche illusioni - La resistenza dell’illusione - II. La fine della metafisica e la dissoluzione dell’umano di Tommaso Garufi - L’alienazione originaria e l’istituzione del tempo storico - La potenza della tecnica e la fine dell’angoscia del mortale - Tecnica e salvezza: la scomparsa dell’umano - La persistenza del dualismo tra empirico e trascendentale - La volontà di potenza che anima il «post-umano» - Bibliografia
Premessa
di Pietro Barcellona
I «materiali» qui proposti sono nati all’interno dei seminari del dottorato «Profili della cittadinanza nella costruzione dell’Europa», che per l’anno accademico 2007-2008 si sono tenuti sul tema «modernità e post-umano».
I seminari si sono svolti sulla base di una mia introduzione (prima parte) che è stata proposta come base di una riflessione comune. Attorno a ogni tema si è sviluppato un dialogo continuo che ha preso corpo nel ripensamento e nell’arricchimento di ciò che era emerso. Sono grato a tutti i presenti per l’intensità della partecipazione e per le questioni che hanno sollevato.
Tommaso Garufi ha sviluppato con particolare originalità e passione i profili più generali delle discussioni e ha costantemente dialogato con me su implicazioni e sviluppi delle posizioni che venivano emergendo. Il suo testo (seconda parte) è diventato così un approfondimento e una sistemazione concettuale che, ripercorrendo la mia riflessione, ne ha certamente ridefinito il significato e la prospettiva. Perciò ho deciso che esso era diventato parte integrante di un unico tentativo di decifrare i segni del mutamento epocale.
Metodologicamente rappresenta il tentativo di costruire una ricerca dialogata e aperta agli apporti di tutti i partecipanti, che mi pare giusto offrire anche ai lettori. È la testimonianza di un modo di «fare Università» che fa appello a una diversa visione della cultura oggi dominante. Non a caso questo seminario coincide con l’ultimo anno del mio insegnamento. L’anno del congedo dagli allievi. Sono molto contento che sia proprio il più giovane di questi a testimoniare la fiducia nella passione della ricerca, passione che è il solo requisito da richiedere a chi vuole intraprendere il corso degli studi; ma nell’epoca in cui viviamo questa passione è diventata un ostacolo alla prosecuzione degli studi. È con questa triste constatazione che affido a questo testo un messaggio: continuare a lavorare per capire il nostro stare al mondo [...].
01 settembre 2009 | Teologia |
09 dicembre 2008 | l'Unità |
26 settembre 2008 | Corriere della Sera |
25 settembre 2008 | l'Avanti! |