La parola perduta
Tra polis greca e cyberspazio
Dietro lo scatenarsi della violenza, dobbiamo individuare il fallimento della parola, la perdita dell'esperienza originaria del rapporto con la madre e delle istituzioni simboliche che gli danno forma.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053671
- Anno: 2007
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 232
- Tag: Sociologia Filosofia Comunicazione
Mai come oggi la parola ha perduto ogni connotazione sostanziale, ed è divenuta esclusivamente uno strumento tecnico. Questo processo costituisce l'ultima conseguenza del dominio maschile del logos, affermatosi nella filosofia classica e moderna grazie all'enorme potenza dell'astrazione concettuale e alla sua capacità di sottrarsi a ogni legame con l'esistenza concreta dei corpi. In questo modo, l'attacco del logos all'affettività dell'esistenza sopprime la dimensione femminile del vivente, e perciò spesso impedisce di cogliere nella costituzione dell'io il ruolo dell'alterità. In questa fantasia di autogenerazione viene a galla il significato più profondo dell'individualismo proprietario. In realtà, l'attacco del logos alla vita è un attacco alla natalità generazionale. Dopo il dominio maschile sul femminile, si compie oggi l'alleanza dei figli contro la coppia genitoriale. La società senza padri è una società dell'indifferenziato. Ogni dualismo, ogni scarto è colmato nel monismo autarchico del logos maschile che sopravvive alla morte del vivente, rispecchiandosi compiaciuto nel capitale che si autoriproduce.
Presentazione - Introduzione - La parola perduta - La parola perduta - Il fallimento della parola - Dissoluzione dei luoghi e crisi della simbolizzazione - La parola e la «cosa» - La parola e la memoria - L'ambivalenza e il simbolo - 1. La città e i luoghi dell'individuo - I luoghi dell'individuo - Valore d'uso dei luoghi e spazio simbolico - La città e la costituzione sociale dell'individuo - Crisi della città e del legame sociale - La città nella globalizzazione - La città senza luoghi della cittadinanza - 2. Il corpo negato - Il corpo violato - La dissoluzione del confine - Un corpo senza profondità - L'illusoria riscoperta del corpo - Fisicità e simbolizzazione - 3. La desostanzializzazione del mondo e la frantumazione atomistica - Modernità e tempo: la fine della storia - Dalla libertà al bisogno di sicurezza - La frantumazione del reale - Il trionfo della tecnica - Il lessico del mondo fra ottimismo e pessimismo - La crisi del legame sociale - L'offensiva dello scientismo - La desacralizzazione della vita - La mitologia del singolare assoluto - L'individuo astratto - 4. L'astrazione del diritto e l'autarchia del logos - La modernità, trionfo dell'autarchia del logos - Il soggetto moderno tra natura e ordine artificiale - L'autarchia del logos e la crisi del fondamento - Il funzionalismo e la morte del soggetto - 5. Il monoteismo della ragione e la lotta dei sensi - Il monoteismo della ragione - Il simbolo e la rappresentazione originaria - Il logos, pensiero maschile - Logos e dominio - La negazione della differenza irriducibile - L'esperienza della mancanza e la ricerca di identità - L'originario esistenziale - 6. La tragedia - La messa in scena del tragico - La perdita del tragico - L'epoca delle grandi madri e le lotte fra i sessi - Il mito dell'autogenerazione - 7. Siamo tutti in pericolo - Lo scandalo della contraddizione - La centralità della madre e il destino di morte - La società dei fratelli - Sdoppiamento e unità - 8. Maria Zambrano e la «parola perduta» - Un pensiero differente - La scrittura di trasformazione - Disfare - La mediazione dell'amore - Linguaggio e amore - Appendice - Continuità, discontinuità e differenza di Tommaso Garufi - Una breve riflessione sul senso del presente - I giovani e la filosofia - Continuità e discontinuità: una riflessione sulle categorie filosofiche d'analisi del presente - Barcellona e Sini: due paradigmi filosofici della continuità e della discontinuità - Continuità e discontinuità nella «storia» della filosofia - Identità e differenza - Una proposta per ri-strutturare un senso dell'identità - Bibliografia
Presentazione
Talvolta accade di capire «dopo» quello di cui che scrivi. Accade se ti lasci andare al flusso dei pensieri e delle immagini, dei ricordi e degli struggimenti, senza preoccuparti di avere prima pensato a un qualche schema concettuale. Accade quando sei disponibile ad accogliere quella parte di te che non sta dentro l'abito che ti sei costruito o che ti hanno cucito addosso. L'occasione di questa improvvisa apertura verso pensieri nascosti è stata la preparazione dell'intervento su Pasolini ad un convegno, promosso dai miei amici spagnoli, il 2 e 3 ottobre del 2005, a Madrid. Ho riprovato lo spasimo della vita che si contorce nel gorgo delle ambivalenze e trova forma negli ossimori della parola poetica: la gioia dolorosa. Riuscire a parlare delle «cose ultime», non astrattamente, ma partendo dalla mia vita, è diventata la mia ossessione. La verità siamo noi, la nostra vita, la nostra solitudine. Ho cominciato a riflettere sulla parola, su ciò che oggi la rende povera e inerte. Su questo mondo globalizzato e informatizzato che non corrisponde più ad alcuna esperienza reale. Dove sono scomparsi i luoghi della fisicità e delle relazioni emotive; dove il logos si è reso indipendente dalla vita stessa. È così cresciuta un'associazione di pensieri che chiede soltanto di essere ascoltata. Un esercizio di nostalgia? Non credo, se la cifra non è un ritorno alle origini, ma la speranza di recuperare il senso dell'avventura umana nel suo tendere a oltrepassare la soglia dell'indicibile. I pensieri delle pagine seguenti nascono dagli stimoli delle mie letture quotidiane (che per questo sono così spesso citate) e dei seminari con gli studenti del dottorato «Profili della cittadinanza nella costruzione dell'Europa». Per questo ringrazio, in particolare, Chiara Platania, che mi ha suggerito tante riflessioni sul pensiero della differenza e Tommaso Garufi, del quale ho voluto pubblicare un testo in appendice, a testimonianza del mio desiderio di interloquire con le nuove generazioni.
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