Il Giulivo
prefazione di Gianrico Carofiglio
Le migliori vignette pubblicate da Pillinini, comprese alcune inedite. Un efficace spaccato di quest'ultimo anno e mezzo, e del malcostume radicato da sempre nella nostra società. La satira non guarisce, ma aiuta a vivere meglio.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822062994
- Anno: 2007
- Mese: novembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 208
- Tag: Politica Fumetto Satira Silvio Berlusconi
Dopo Burlesconi (2003), Bandana Republic (2004) ed Ecce gnomo (2006), tutti pubblicati per i nostri tipi, Nico Pillinini conclude la «saga del Cavaliere» per passare alla più attuale «sagra del Mortadella». La sua matita di impunito fustigatore continua a pungere, sul più importante quotidiano barese, il potere e chi lo gestisce. Quest'ultimo volume esce dopo quasi un anno e mezzo di governo di Centrosinistra e nuovi personaggi vengono «infilzati» dalla satira di Pillinini; notizie, fatti e personaggi sono «vivisezionati» dalla matita del nostro vignettista usata come un bisturi. Il Giulivo accompagna per mano il lettore attraverso questo inizio di legislatura, pieno di spunti per un disegnatore corrosivo e che guarda anche alla politica internazionale, facendogli rivivere gli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato quest'ultimo periodo. Pillinini, che ama disegnare, vorrebbe usare la gomma per cancellare le brutture di questo mondo, ma sarebbe un vero peccato: non esisterebbero più le sue vignette.
Elogio dello sberleffo disegnato di Gianrico Carofiglio - Il Giulivo - Pillinini Classic - Postum-fazione di Giorgio Cavallo
Postum-fazione di Giorgio Cavallo
Ho conosciuto il bel Pillinini nel 1989 ad Alba. Ero in giuria. Nico aveva partecipato al concorso sul «Tartufo d'Alba». Conoscevo già i suoi lavori perché pubblicava i disegni sul Satyricon de «la Repubblica»: me lo presentò Dino Aloi, l'organizzatore della mostra all'interno della manifestazione. Nel vederlo sono rimasto colpito. Per telefono ci eravamo sentiti spesso, parlavamo anche per ore di satira, di umorismo e di colleghi. Nico me lo immaginavo piccolo e nero, visto che veniva da Taranto, città del profondo Sud. Invece mi sono trovato davanti ad una colonna bionda dagli occhi cerulei. Mi colpì la spilla che portava all'occhiello della giacca, era a foggia di occhiali dorati. Io colleziono spille a forma di occhialini e sono parte della mia firma nelle vignette. Ce le scambiammo e diventammo amici. La mia spilla era di plastica bianca, sembravano gli occhiali che porta la Wertmüller. Confessai ad Aloi che mi sarebbe piaciuto organizzare una mostra insieme a Pillinini. Trovo Nico un ottimo disegnatore, tratto asciutto, pieno, ma non retorico. Ha saputo raccogliere la migliore tradizione del disegno umoristico. Ma Pillinini va oltre l'umorismo, sfora nella satira; è bravo nella deformazione del tratto somatico per poter ridere e disprezzare il soggetto, secondo l'antica concezione greca del rendere comico il nemico, per coprirlo di ridicolo. La battuta salace la usa per marcare più profondamente il messaggio che viene veicolato al suo interno e lo carica di significati che lo portano con un processo di esagerazione ad essere il protagonista del disegno. Insomma, caro Nico, quando facciamo una mostra insieme?
Torino, 6 luglio 1994
Giorgio Cavallo nasce a Moncalieri (Torino) nel 1927. Le sue vignette appaiono su «Travaso», «La Gazzetta del popolo», «Candido», «Oggi» e «L'Europeo» (dove, dal 1958 al 1973, tiene la rubrica di satira di costume «La settimana vista da Cavallo»). Premi importanti: Palma d'Oro a Bordighera nel 1959 per il disegno umoristico, Palma d'Oro a Bordighera nel 1974 per il libro Proposte pro Poste, Forte dei Marmi nel 1981 per il disegno satirico. Suoi disegni sono esposti nella sala a lui dedicata nel Museo della caricatura (Sammlung Karikaturen e Cartoons) di Basilea. Altri disegni sono esposti in vari musei del mondo, negli spazi dedicati all'umorismo. Muore a Torino nel 1994. Ogni anno viene ricordato a Moncalieri, dove è stato istituito il «Premio Giorgio Cavallo per la satira e l'umorismo», curato da Dino Aloi e Dario Mellana.
26 settembre 2009 | YouTube |