La scienza e l'ipotesi
prima edizione 1989
nuova edizione
prefazione di Piergiorgio Odifreddi
Il linguaggio della scienza, il valore dell’esperienza, la natura del ragionamento matematico: sono solo alcuni dei temi che Poincaré affronta in quest’opera epistemologica diventata un grande “classico”.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002563
- Anno: 2012
- Mese: novembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 232
- Tag: Scienza Filosofia Filosofia della scienza Linguaggio Epistemologia Fisica
L’opera «filosofica» di Poincaré, risultato di dieci anni di riflessioni scientifiche, fu il primo tentativo dell’autore di affrontare alcune questioni di grande rilevanza nella scienza da un punto di vista filosofico, esaminando in particolare la natura del linguaggio, e il rapporto tra esperienza e conoscenza. Tuttavia, al convenzionalismo sistematico e generalizzato dei filosofi, Poincaré risponde con uno studio critico, interrogandosi anche sul ruolo e sui limiti delle convenzioni scientifiche. Spaziando dalla geometria alla meccanica razionale, dalla fisica al calcolo delle probabilità, egli tenta di definire in modo innovativo la funzione dell’esperienza in rapporto alla conoscenza e, in particolare, l’essenza del ragionamento matematico, soffermandosi su numerosi esempi tratti dalla storia dell’ottica e dell’elettricità, fino ai famosi saggi e capitoli dedicati alle geometrie non-euclidee, agli «incommensurabili» e alla «fine della materia».
Poincaré, o l’intuizione al potere - di Piergiorgio Odifreddi - Introduzione - I. IL NUMERO E LA GRANDEZZA - 1. Sulla natura del ragionamento matematico - 2. La grandezza matematica e l’esperienza - II. LO SPAZIO - 3. Le geometrie non euclidee - 4. Lo spazio e la geometria - 5. L’esperienza e la geometria - III. LA FORZA - 6. La meccanica classica - 7. Il movimento relativo e il movimento assoluto - 8. Energia e termodinamica - Conclusioni generali della parte terza - IV. LA NATURA - 9. Le ipotesi in fisica - 10. Le teorie della fisica moderna - 11. Il calcolo delle probabilità - 12. L’ottica e l’elettricità - 13. L’elettrodinamica - 14. La fine della materia - Biografia - Bibliografia
Cominciamo da un piccolo paradosso.
Degli individui, il cui intelletto sia fatto come il nostro e che abbiano sensi simili ai nostri, ma che non abbiano ricevuto nessun tipo di educazione preliminare, potrebbero ricevere da un mondo esterno adeguatamente scelto impressioni tali da essere indotti a costruire una geometria diversa da quella di Euclide e a localizzare i fenomeni di quel mondo esterno in uno spazio non euclideo, o anche in uno spazio a quattro dimensioni.
Noi, che siamo stati educati dal nostro mondo attuale, se fossimo bruscamente trasportati in quel nuovo mondo, non avremmo difficoltà a rapportarne i fenomeni al nostro spazio euclideo.
Al contrario, se tali esseri fossero trasportati nel nostro mondo, sarebbero indotti a rapportare i nostri fenomeni allo spazio non euclideo.
Che dico: con un piccolo sforzo potremmo farlo ugualmente.
Qualcuno che vi consacrasse la propria esistenza, potrebbe forse arrivare fino a rappresentarsi la quarta dimensione.
Lo spazio geometrico e lo spazio rappresentativo
Si dice spesso che le immagini degli oggetti esterni sono localizzate nello spazio, e che le immagini stesse non possono formarsi che a questa condizione. Si dice anche che questo spazio, che serve anche da cornice già predisposta alle nostre sensazioni e alle nostre rappresentazioni, è identico a quello del geometra, di cui possiede tutte le proprietà.
Agli intelletti che ragionano in tal modo, la frase precedente deve essere apparsa alquanto straordinaria. Ma occorre controllare se essi non subiscano delle illusioni che un’analisi approfondita potrebbe dissipare.
Quali sono, innanzitutto, le proprietà dello spazio propriamente detto? Voglio dire dello spazio che costituisce l’oggetto della geometria e che io chiamerò spazio geometrico. Eccone alcune essenziali:
1) è continuo;
2) è infinito;
3) ha tre dimensioni;
4) è omogeneo, e cioè tutti i suoi punti sono identici tra loro;
5) è isotropo, e cioè tutte le rette che passano da uno stesso punto sono identiche tra loro.
Confrontiamolo ora con il quadro di riferimento delle nostre rappresentazioni e delle nostre sensazioni, che potrei chiamare spazio rappresentativo.
17 aprile 2014 | inattuale.paolocalabro.info |
01 maggio 2013 | L'Indice |
01 dicembre 2012 | BBC SCIENCE |
22 novembre 2012 | La Repubblica |