Il valore della scienza
prefazione di Jules Vuillemin
La concezione critica della scienza dell’“ultimo grande scienziato universale”, espressa con tali forza e semplicità, rigore e chiarezza, acutezza e passione da influenzare ancora oggi il dibattito epistemologico.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822001917
- Anno: 1992
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 208
- Tag: Scienza Filosofia Filosofia della scienza
La concezione critica della scienza sviluppata da Henri Poincaré sta ricevendo consensi crescenti negli ambienti scientifici e filosofici contemporanei. La sua forza sta nella profondità e al tempo stesso nella semplicità con cui viene articolata la contraddizione fra contenuti convenzionali e contenuti propriamente conoscitivi e obiettivi di ogni disciplina scientifica. Ad esempio le convenzioni geometriche non sono per Poincaré tratte dall'esperienza, né a partire da essa si può decidere circa la loro verità/falsità. Tuttavia la verifica sperimentale delle leggi fisiche impone una loro evidente oggettività. Su questa linea di pensiero Poincaré, che fu prima di Einstein creatore del moderno principio di relatività, può prendere posizione a favore dell'etere luminifero, nonostante il risultato a lui ben noto dell'esperimento di Michelson & Morley. Egli rifiuta nettamente il pragmatismo: se la scienza si dimostra utile è perché essa è almeno parzialmente vera, mentre non potrebbe mai essere considerata vera per il solo fatto di essere utile.