L'ultimo Dio
Internet, il mercato e la religione stanno costruendo una società post-umana
prefazione di Umberto Galimberti
Un’appassionata ricostruzione e una lucida analisi dell’odierna società della Rete: siamo informati su tutto ma non sappiamo nulla, comunichiamo con tutti ma non conosciamo nessuno, ci crediamo onnipotenti ma cerchiamo disperatamente un nuovo Dio...
- Collana: Libelli vecchi e nuovi
- ISBN: 9788822055170
- Anno: 2012
- Mese: febbraio
- Formato: 12,5 x 21 cm
- Pagine: 240
- Tag: Sociologia Internet
Perché si è arrivati all’11 settembre? Qual è l’origine del crollo improvviso dell’economia internazionale? In cosa consiste oggi il ruolo delle religioni? Internet è un mezzo, oppure noi ne siamo gli schiavi inconsapevoli? La nostra è l’epoca in cui siamo informati su tutto ma non sappiamo nulla, incontriamo virtualmente milioni di persone ma siamo chiusi nella realtà di uno schermo piatto, ci crediamo onnipotenti proprio mentre cerchiamo disperatamente un nuovo Dio. Forse l’ultimo, prima che accada «il Terribile», l’eclissi totale della dimensione umana del vivere.
Prefazione di Umberto Galimberti - Prologo - 1. L’innocenza del divenire - La favola cattiva: armonia umana, ironia della storia - L’armonia prestabilita - Boschi e semafori: metafore dell’«ordine spontaneo» - Un mondo perfetto: la società in Rete - La favola dell’homo œconomicus - 2. La logica del dominio - L’armonia ambigua: pace, commercio e spirito cristiano - Il peccato originale - Il grande bluff del libero mercato - La fine delle illusioni - L’ultima illusione: il mercato nell’epoca della Rete - La teologia dei «cattivi samaritani» - 3. Due 11 settembre, quattro torri gemelle - L’eterna favola della lotta fra il Bene e il Male - La guerra come continuazione dell’economia con altri mezzi - Fondamentalismo religioso e fondamentalismo del mercato - I due 11 settembre e la «carovana della morte» - 4. L’ultimo Dio - Il digitale: rivoluzione umana o post-umana? - Medium e messaggio. L’uomo come «organo sessuale» della tecnica - Percezione, pensiero, azione. Metamorfosi dell’essere umano - Dalla democrazia alla mediacrazia - L’ultimo Dio - Postilla: verso una società post-umana? - Bibliografia - Indice dei nomi
Economia, tecnica e religione sono oggi i tre grandi golem che, per parafrasare Emerson, stanno in sella all’umanità e la cavalcano, fornendogli gli orizzonti di senso e gli scopi ultimi in nome dei quali vivere la propria esistenza.
Un’umanità che in buona parte si lascia subordinare volentieri da queste tre potenze che, in compenso, sostengono di garantirle esiti felici e armonici grazie a meccanismi impersonali e deresponsabilizzanti come l’ordine spontaneo (economia), l’eterogenesi dei fini (tecnica) e la provvidenza (religione).
Ovunque vi sia la presenza di un’entità ritenuta superiore, a cui si riconosce il potere immenso di tutela nei confronti dell’uomo, gli individui perdono buona parte di quell’empito vitale che li spinge a pensare, conoscere ed agire con la propria testa, e ciò è tanto vero che oggi forse vale la pena di integrare il famoso passo in cui Albert Camus scriveva che l’unico problema filosofico veramente serio è il «suicidio»: «giudicare che la vita valga o non valga la pena di essere vissuta significa rispondere alla questione fondamentale della filosofia», era la sua sentenza impressionante. Ma se soltanto ci chiediamo cosa è che ci consente di giudicare se la vita valga o meno la pena di essere vissuta, allora non possiamo non rispondere che la vita, ogni vita, acquista un valore assoluto nel momento in cui è capace di rendersi autonoma e libera da costrizioni esterne o da tutele superiori che la dispensano dall’impegnarsi nel proprio mondo.
(pp. 213-4)
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