Un ateo racconta la fede
Storia di un'invenzione che ha cambiato il mondo
Un epico viaggio alla scoperta dell'immaginazione religiosa, attraverso lo sguardo di un romanziere ateo.
- Collana: Storia e civiltà
- ISBN: 9788822005779
- Anno: 2014
- Mese: novembre
- Formato: 14,5 x 21,5 cm
- Pagine: 272
- Tag: Storia Religione Fede Cristianesimo Ateismo
Fin dalla preistoria l’uomo ha manifestato l’innata tendenza a spingersi oltre i confini della realtà visibile e immaginare entità, mondi e fenomeni soprannaturali. Un’immaginazione nutrita in primo luogo dalle paure, dalle ansie e dai pericoli che hanno scandito il cammino delle civiltà umane. È innanzitutto da un bisogno di rassicurazione – ci dice l’autore – che sono nate e si sono sviluppate le credenze essenziali su cui i vari popoli hanno costruito le loro religioni nel corso del tempo. Poche ma potenti idee – quali la divinità (una sola o molte), il peccato, la profezia, l’aldilà, la fine del mondo, il premio e il castigo eterni – continuamente rielaborate hanno dato forma ed espressione ai nostri peggiori incubi, così come ai nostri sogni più luminosi.
Con lo stile avvincente di un romanzo, il libro si interroga lucidamente sui presupposti e i moventi che stanno alla base della fede e delle sue manifestazioni, soffermandosi sullo spettacolo unico ed emozionante che l’immaginazione religiosa imbastisce da millenni per tutti, credenti o atei.
Introduzione - 1. Inventare gli dèi - Qualcuno che raccolse un frammento di zanna di mammut - Un nuovo passatempo sulla nuda cima di un monte - Vestirsi per colazione - 2. Inventare il paradiso - Cape Canaveral per sovrani defunti - Zarathustra and friends - La rivincita del soprannaturale - 3. Inventare patti con Dio - 4. Inventare la fine del mondo - Sta’ attento a quello che profetizzi - La fine del mondo sbagliata - Gli epigoni del Sogno di Daniele - 5. Inventare un paradiso umile - Superare gli ostacoli - Gesù e i Gentili - 6. Inventare una religione, inventare una nazione - 7. Inventare altrove - Estasi nella sobria Cina - Sangue, calendari e gioco della palla - 8. Invenzioni clandestine - Andare al rogo ridendo - Aprire il vaso di Pandora - 9. Inventare le streghe - 10. Inventare nuove forme di consolazione - Un balsamo per un nuovo genere di ferite - Aspettando la rivoluzione - Con lo sguardo rivolto al passato - Riempire il grande vuoto - Ringraziamenti - Bibliografia - Indice analitico
Introduzione
In quanto figlio di un metodista ateo dell’isola di Man e di una rifugiata ebrea tedesca atea, non sono mai stato un gran credente.
Come chiunque altro, tuttavia, mi trovo circondato dalla fede. La fede era nel Padre nostro che mormoravo con un certo disagio alle assemblee scolastiche, chiedendomi se fosse cosa giusta per uno come me ripetere quelle parole. La fede era nelle chiese, e in seguito nelle moschee, nelle sinagoghe e nei templi che ho visitato durante i miei viaggi. Dopo tutto, una forma di fede è stata all’origine, fra molte altre cose, della mia stessa esistenza, avendo obbligato mia madre a fuggire dalla Germania verso l’Inghilterra, dove avrebbe incontrato mio padre.
Crescere in Inghilterra mi ha fatto conoscere, sia pur vagamente, la dottrina ufficiale, per lo meno del cristianesimo. E capitava spesso che mi domandassi che cosa fosse realmente accaduto.
Che cosa aveva spinto gli uomini a concepire nozioni apparentemente bizzarre quali il paradiso o il peccato? O gli dèi?
Questo libro è in fin dei conti un tentativo di soddisfare la mia curiosità. Domande di carattere generale, del tipo «Perché le persone hanno inventato gli dèi?», restano prevedibilmente prive di una risposta certa, ma da parte mia ho provato a suggerire delle idee. Dove è stato possibile ho cercato di ottenere risposte da specialisti della materia. E quando le questioni risultavano tanto ampie da indurre gli studiosi – senz’altro saggiamente – a soprassedere, ho fatto quel che ho potuto.
Un argomento di cui questo libro non si occupa è la storia delle istituzioni religiose. Trovo poco interessanti le lotte di potere delle gerarchie; ciò che volevo era conoscere quello in cui credeva la gente comune. Ho evitato accuratamente il gergo religioso e ho cercato di raccontare più chiaramente che potevo come si sono evolute le varie fedi, senza ricorrere a termini che implicassero l’uso di un dizionario teologico. In queste pagine non troverete alcuna menzione di monismo, dualismo o transustanziazione.
Ho comunque tentato di dare un’immagine complessiva della fede umana. Non pretendo che tale immagine sia completa e neppure equilibrata; mi sono concentrato su quelle forme di fede che mi incuriosivano di più e che meglio si adattavano a qualcosa che somigliasse a una storia. Benché abbia rivolto il mio sguardo alla Cina, all’India e al Medio Oriente, così come alle religioni dei Maya, degli Aztechi e degli Inca, ho dedicato la mia attenzione soprattutto al cristianesimo e al suo parente prossimo, il giudaismo.
Questo libro non si occupa esclusivamente di fede religiosa.
Ho dato spazio anche a un paio di dottrine che si presume siano puramente politiche, come il marxismo. L’ho fatto perché queste ideologie, per molti versi, appaiono straordinariamente simili a religioni. Per di più, molte delle loro idee sono derivate da antiche nozioni religiose che nessuno assocerebbe normalmente alla politica del XX secolo.
Questo libro non cerca di sminuire la religione. Al contrario, più mi sono addentrato nell’intensità di queste fedi, più le ho trovate affascinanti. Esse ci dicono davvero molto sul nostro conto. In quanto romanziere, che si guadagna da vivere sfruttando l’immaginazione, nutro un notevole rispetto professionale per ciò che, a mio avviso, rappresenta il più grande progetto elaborato dall’immaginazione umana.
Un progetto che ha avuto un ruolo preminente nel modellare il nostro passato e i non credenti fanno male a ignorarlo. È stata la fede a stimolare gran parte delle nostre migliori creazioni nell’ambito della letteratura, dell’arte, della musica e dell’architettura.
Essa ha inoltre ispirato non poche fra le nostre principali svolte tecnologiche. La fede ha frequentemente giocato un ruolo chiave nel plasmare il corso dei grandi eventi. Mi spingerei anzi a suggerire che la storia umana risulterebbe maggiormente comprensibile non attraverso l’aria tersa della logica e della scoperta scientifica, ma attraverso le acque torbide di una fede intensa, toccante e, a volte, assolutamente eccentrica.
Dove e quando è possibile veder sorgere per la prima volta tali forme di fede? La risposta è: assai prima di quanto si possa pensare.
22 maggio 2015 | Il Corriere del Sud |
01 dicembre 2014 | ItaliaOggi.it |
01 dicembre 2014 | Il Corriere del Sud |
28 novembre 2014 | ItaliaOggi |
18 novembre 2014 | associazione ITALIANA DEL LIBRO |
09 novembre 2014 | La Provincia di Cremona |