Gli atomi dell'Universo
nuova edizione
illustrato da Sophie Jansem
Cos’è un atomo? Da cosa è costituito? Quanto è grande? Una piacevole e vivace chiacchierata per scoprire i segreti di questa strana particella, tanto piccola da essere invisibile a occhio nudo, eppure alla base di tutte le cose.
- Collana: Piccola biblioteca di scienza
- ISBN: 9788822048448
- Anno: 2019
- Mese: gennaio
- Formato: 13,5 x 19 cm
- Pagine: 64
- Note: illustrato a colori
- Tag: Scienza Universo Scienza per ragazzi
Mentre i due fratelli Paolo e Marco sono a cena con il papà, una trasmissione televisiva incomprensibile gli fa venir voglia di sapere come è fatto il mondo, e in particolare la loro cena. Sarà proprio papà Albert, che è un fisico, a spiegar loro, con chiarezza e un pizzico di ironia, cosa sono gli atomi, di cosa è composto il nucleo e come si distingue un atomo da un altro. Alla fine della serata, le molecole e le particelle elementari non avranno più segreti per loro.
Atomi dappertutto... - Che cos’è un atomo? - Quando è stata inventata l’idea dell’atomo? - Di cosa è fatto un atomo? - Che cos’è il nucleo dell’atomo? - Cosa distingue un atomo dall’altro? - Prova da solo - Glossario - Bibliografia - L’angolo dei grandi - Indice analitico
Quando è stata inventata
l’idea dell’atomo?
Marco – Ma i tempi dell’antica Grecia, quando erano?
Quando eri giovane tu, papi?
Paolo – Ah ah, molto divertente, Marco!
Papà Albert – Sì, è molto divertente, Marco, ma non è
esatto. L’antica Grecia esisteva duemilacinquecento
anni fa, quindi molto prima che io nascessi. A quell’epoca,
la gente cominciava a discutere della materia. Si
chiedeva di cosa fosse fatta. Alcuni filosofi, come Democrito,
pensavano…
Marco – Cos’è un filosofo?
Papà Albert – È una persona che pensa, che si pone delle
domande sul mondo e che cerca di rispondere a queste domande.
Paolo – Come Aristotele, per esempio. Lo conosci
Aristotele, Marco?
Marco – No, non è nella mia classe. Ma allora, papà,
cosa pensava il tuo democrate?
Papà Albert – Non democrate, Marco, Democrito. Era
un uomo molto intelligente, e pensava che la materia
non si potesse suddividere all’infinito. Bisognerà pure,
diceva, che ci sia un limite oltre il quale non è più possibile
tagliare. Per questo motivo era convinto che
dovesse esistere un’entità ultima che non poteva essere
suddivisa. Chiamò questa entità elementare «atomo».
In greco, significa semplicemente «che non si può
tagliare», cioè che è «indivisibile».
Paolo – Ma come ha fatto ad avere questa idea, se gli
atomi sono invisibili?
Papà Albert – Ha avuto una specie di intuizione. A
volte capita. Ha previsto l’esistenza degli atomi senza
poterli vedere, immaginando che la materia avesse una
struttura simile ai mucchi di sabbia e contenesse tanti
granellini. E poiché non poteva vedere gli atomi, e
neanche osservarli con strumenti diversi dagli occhi, li
ha dovuti immaginare.
Paolo – E allora com’erano, secondo lui?
Papà Albert – Prima ha immaginato che gli atomi potessero
avere qualunque forma, che alcuni fossero tondi,
altri a punta, altri a forma di uncino, altri ancora a spirale.
Ha immaginato anche che fossero indistruttibili,
eterni, solidi e pieni, e che si muovessero continuamente
nel vuoto.
Paolo – Ma come fanno dei «cosi» che si muovono continuamente
nel vuoto a formare i maccheroni o le
monete?
Papà Albert – Bella domanda, Paolo. Democrito pensava
che gli atomi potessero incontrarsi e unirsi, creando
tutte le forme della materia che possiamo vedere e toccare.
È quello che succede sia nel caso della pasta che
delle monete: al loro interno ci sono moltissimi atomi
che si sono raggruppati e che restano uniti. Non vi
ricorda niente, questo tipo di organizzazione?
Paolo, pensieroso – Mhmm.
Marco, imitando Paolo – Mhmm.
Papà Albert – Conoscete tutti e due le ventuno lettere
dell’alfabeto e sapete che…
Marco – Sì, le conosco, ABCDEFGHIL…
Paolo – Grazie Marco, sei molto gentile, ma le conosciamo
anche noi.
Papà Albert – Come dicevo, quindi, combinando le
lettere dell’alfabeto in vari modi si possono comporre
tutte le parole che si vogliono, tutte le frasi che si
vogliono, scrivere favole, racconti e anche i libri della
«Piccola biblioteca di scienza». Ebbene, gli atomi sono
per la materia quello che le lettere sono per le parole e
per le frasi: per mezzo delle loro innumerevoli combinazioni,
formano tutti gli oggetti che ci circondano, la
pasta e tutto il resto.
Marco – E gli atomi che si trovano nella pasta a cosa
somigliano? A maccheroni in miniatura?
Papà Albert – Assolutamente no. Democrito e i suoi
amici avevano capito anche questo: avevano intuito
che gli oggetti non hanno necessariamente le proprietà
degli atomi che li costituiscono.
24 gennaio 2019 | convenzionali-wordpress.com |