Il tempo passa...
illustrato da Sophie Jansem
Quanto è vecchio il tempo? Perché passa? Cosa indicano in realtà i nostri orologi? Come spiegare la natura del tempo? È corretto paragonare il tempo a un fiume che scorre?
- Collana: Piccola biblioteca di scienza
- ISBN: 9788822048103
- Anno: 2007
- Mese: ottobre
- Formato: 13,5 x 19 cm
- Pagine: 64
- Note: illustrato a colori
- Tag: Scienza Tempo Scienza per ragazzi
Il tempo passa, si sa, ma si sa anche che non si può fermare, che non torna indietro e che non perdona! Sempre di corsa «per mancanza di tempo», ne subiamo in prima persona gli effetti, ma non ci fermiamo mai a riflettere sulla sua vera natura. Che cos'è, in realtà, il tempo? Dopo aver esplorato il mondo degli atomi, Paolo e Marco tornano con la consueta vivacità a bombardare di domande il loro papà, fisico, a proposito di questo concetto fondamentale, ma assai sfuggente! Trascinati dal ritmo incalzante del dialogo e accompagnati da divertenti illustrazioni, piccoli e grandi lettori si troveranno a correre con le lancette dell'orologio, a valutare la possibilità della macchina del tempo, a immaginare la dilatazione e la contrazione del tempo previste dalla teoria di Einstein.
A proposito, quanti anni ha il tempo? - Cos'è che fa passare il tempo? - Cosa indicano allora i nostri orologi? - Come definire il tempo in poche parole? - E se il tempo fosse una «prigione a rotelle»? - Il tempo assomiglia a ciò che succede nel tempo? - È vero che il tempo è una specie di fiume? - E cosa ci ha detto Einstein di nuovo sul tempo? - Ringraziamenti - Indice analitico
È un sabato di gennaio, e fa freddo. Un freddo cane. E come se non bastasse soffia un vento tremendo, a forti raffiche. Un tempo, insomma, da non mettere il naso fuori. Sì, ma ben presto Paolo sarà costretto a mettere fuori il suo, di naso, perché fra poco dovrà disputare la sua irrinunciabile partita di calcio settimanale, a una ventina di chilometri da Roma. Il tempo è una stoffa che bisogna lavorare, cucire e scucire; bisogna entrarci a fondo con le mani, darle aria, aprirla e rigirarla. Valère Novarina Notate bene che Paolo non è tipo da farsi innervosire dai capricci del tempo: il suo amore per il calcio è tale che gli capita di giocare sotto la pioggia a catinelle o sotto il solleone senza che la sua soddisfazione ne risenta minimamente. Infatti, quando si tratta di correre dietro a un pallone, di fare passaggi di precisione millimetrica o di dribblare con l'agilità di un ballerino, Paolo se ne infischia allegramente del tempo che fa. Del tempo che fa, ma non del tempo che passa… Nelle ore che precedono una partita, Paolo guarda l'orologio ogni cinque minuti, perché ha sempre paura di arrivare tardi allo stadio. Il giorno in questione, come ogni sabato, è lui il primo a notare che il tempo che passa, a forza di passare, ha fatto quasi arrivare l'ora di pranzo. Paolo, stressato – Mamma, è già mezzogiorno e mezzo, la partita è alle quattordici precise e devo arrivare allo stadio almeno un quarto d'ora prima. Possiamo sbrigarci ad andare a tavola? Non vorrei perdere il riscaldamento, e ancora meno l'inizio della partita. È una partita importantissima, una partita di coppa! Se perdiamo questa, siamo fritti: veniamo eliminati. Ti rendi conto? Mamma, dal canto suo assolutamente tranquilla – Non ti preoccupare, è quasi pronto. Papà ha portato un sacco di cose buone dal mercato. Paolo – Cosa c'è da mangiare? Mamma – Ho preparato un'insalata di riso coi fiocchi. E poi pesce al forno con patate e torta di mele. Va bene questo menu per il mio piccolo Totti? Paolo – Mmhhh, sì! Papà, Marco, è pronto! Forza, a tavola! Marco, a cui l'appetito non fa quasi mai difetto, accorre subito dalla sua camera e si siede con entusiasmo al suo solito posto. Subito dopo arriva suo padre, che si chiama Albert. Ha un'aria piuttosto stupita. Papà, prima ancora di sedersi – Mmhh, c'è un profumino delizioso. Ma perché oggi mangiamo così presto? È solo mezzogiorno meno un quarto… Paolo – Mezzogiorno meno un quarto… stai scherzando? Guarda l'orologio di cucina: indica mezzogiorno e trentacinque, esattamente come il mio orologio. Ciò significa che la mia partita inizia fra meno di un'ora e mezza. Non ho tempo di spiegartelo per filo e per segno, ma abbiamo per così dire l'acqua alla gola… Papà, guardando l'orologio – Hai ragione. Ma allora è il mio orologio che è indietro? O si è proprio fermato? Marco, che ha già preso un po' di insalata di riso – La lancetta dei secondi corre sempre? […]
01 Dicembre 2012 | Kids |
01 Maggio 2024 | Leggere Tutti |