Il cervello

Il signor Neurone è un personaggio sorprendente. Ha una grossa testa e braccia dappertutto, come Shiva. Il suo corpo è lungo e ricoperto di tubi come quelli che si usano per nascondere le tubazioni del riscaldamento nelle cantine delle case. Ma la cosa più impressionante sono le estremità.
Dita dovunque, come i tentacoli di una piovra!
Il signor Neurone – Sembrate un po’ stupiti, bambini. Non siete abituati a incontrare personaggi come me, vero? Guardate come sono bello, sono la cellula nobile del cervello. Il mio nome deriva dalla parola «nervo». Sono pieno di forza e vitalità. La mia testa, stranamente, si chiama corpo cellulare, le mie piccole braccia sono i dendritie il mio corpo lunghissimo è l’assone. Sono parole che ho ereditato da un antenato greco che probabilmente le ha trovate carine. Avete anche visto che indosso una specie di busto fatto di tubi. Si chiama guaina mielinica.
Marie, timidamente – Anche la mia bisnonna aveva un busto e diceva che a volte le dava fastidio.
Il signor Neurone – Non è il mio caso. Vedrete, è molto utile! Avete visto che belle le mie dita? Si muovono in tutte le direzioni, ondeggiano come serpenti.
Serge – E sei solo?
Il signor Neurone – Oh, no, ho un sacco di compagni. In un cervello adulto siamo cento miliardi. Per non parlare delle mie amiche, le cellule della glia, che ci si appiccicano addosso come il pongo e ci proteggono proprio come i vostri genitori fanno con voi, ci nutrono, ci difendono e ci guidano. Sono numerose almeno quanto noi.
Alexandra – Wow, c’è un sacco di roba nel cervello! Ma come fate a stare tutti quanti dentro la testa?
Il signor Neurone – C’è un trucco. Nella scatola cranica stiamo tutti arrotolati gli uni sugli altri. Formiamo una rete, un po’ come Facebook. Comunichiamo tra amici, scambiandoci messaggi in codice. Sono messaggi di attivazione o di inibizione. Tutto funziona in perfetta armonia e, grazie a noi, tutte le regioni del cervello sono collegate, così come il resto del corpo.
Serge, annuendo – Sembra complicato. Come funziona?
Louis – Sono d’accordo con Serge. Puoi mostrarci come parli con i tuoi amici?
Il signor Neurone – Va bene, visto che avete l’aria di essere molto interessati, seguitemi: vi porto a fare un giro nel cervello. È proprio per questo motivo che ho aperto l’agenzia. Allora... siete pronti? Uno, due, tre, si parte!