Siamo tutti Greta
Le voci inascoltate del cambiamento climatico
prefazione di Telmo Pievani
Finalista premio Galileo per la divulgazione scientifica 2023
Finalista premio Alessandro Leogrande 2023
Le storie di chi sta subendo il cambiamento climatico in prima persona: un libro per chi ancora pensa che le nostre vite non cambieranno e per chi invece vuole imparare ad affrontare la crisi.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822063427
- Anno: 2022
- Mese: maggio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 152
- Tag: Ambiente Clima
L’emergenza climatica è, prima ancora che un argomento di studio della scienza, un’esperienza umana. Le conseguenze del riscaldamento globale stanno già modificando la vita di intere comunità, donne, uomini e bambini, ponendoli di fronte a rischi maggiori e a notevoli sfide di adattamento.
Questo originale volume raccoglie in presa diretta le voci di abitanti di diverse parti del mondo, di chi vive sulla propria pelle la crisi climatica, dai nativi groenlandesi che lottano per evitare l’apertura di una miniera là dove i ghiacci in ritirata hanno messo a nudo preziose terre rare, alla giovane ricercatrice che progetta stazioni meteo smart per favorire l’agricoltura in Uganda.
Le storie personali che provengono da inchieste giornalistiche sul campo si fondono con informazioni scientifiche rigorose, dati, studi, per dare vita a una narrazione più ampia, che punta a essere soprattutto umana.
di Telmo Pievani
Introduzione
Islanda
Il funerale del ghiacciaio Okjökull
Groenlandia
La fusione della calotta groenlandese
Isole del Pacifico
L’innalzamento del livello del mare
Uganda
Deforestazione, siccità e inondazioni
Regione himalayana
I rischi per le montagne del “terzo polo”
Bangladesh
Inondazioni e adattamento
Regioni dell’Asia centrale
La scomparsa del mare d’Aral
Regioni artiche
Gli incendi artici
Mezzaluna fertile
Alte temperature e siccità nella (ex) Mezzaluna fertile
Regioni balcaniche
La relazione tra inquinamento dell’aria e cambiamento climatico
Conclusioni
Ho sempre amato viaggiare e ho cercato di visitare più “pezzetti di mondo” possibili, portando nel cuore i racconti delle persone che ho incontrato.
Negli ultimi dieci anni ho unito quest’esperienza al mio lavoro di giornalista e ricercatrice ambientale. Il viaggio è allora diventato qualcosa di diverso, un mezzo per esplorare in profondità modi di vivere, emozioni, vissuti ed esperienze degli abitanti di un certo luogo. Il mio obiettivo è comprendere il legame di un popolo con il suo territorio, cercando di fotografare una realtà rigorosa sotto il profilo scientifico, ma nel contempo uno spaccato umano.
In molte parti del mondo, il posto che tanti chiamano “casa” – che dovrebbe essere il luogo più sicuro e accogliente per antonomasia – sta cambiando a un ritmo sconvolgente, condizionando spesso irrimediabilmente le vite e le prospettive di chi vi abita.
C’è un notevole corpus scientifico che esamina il modo migliore per comunicare la scienza; nella ricca letteratura dedicata al cambiamento climatico, si sottolinea che il tema viene spesso percepito come astratto, lontano nel tempo e nello spazio, e vi è quindi la necessità di costruire narrazioni concrete, più vicine all’esperienza quotidiana. È innegabile che parlare di clima e ambiente senza studi e dati alla mano renderebbe la discussione poco solida e inutile, più simile a un’opera speculativa che narrativa. I nostri racconti devono però essere in grado di arrivare al cuore delle persone, e di attivare qualcosa di diverso e più profondo della memoria a breve termine necessaria per ricordare i dati dell’ultimo report scientifico.
Ecco come sono arrivata fin qui. Un giorno stavo mettendo ordine nelle interviste raccolte durante gli ultimi anni nei Paesi e nei territori visitati, tra cui figurano Alaska, Uganda, Groenlandia e Bangladesh solo per citarne alcuni, e mi sono resa conto che questo piccolo patrimonio di esperienze umane avrebbe potuto essere prezioso per molti, non solo per me.
Negli scorsi anni mi sono chiesta più volte come alcuni colleghi riuscissero a pubblicare un libro dietro l’altro; io avevo mille idee, ma nessuna di queste era qualcosa che riuscissi a sentire come “profondamente mia”. Quando ho iniziato a pensare a questo libro, la sensazione è sparita, sostituita dalla voglia e dalla consapevolezza di poter forse offrire un contributo importante.
Ho pensato che fosse il caso di coinvolgere una scienziata del clima, una climatologa, per fornire il giusto livello di rigore ai lettori. Ed ecco perché con me in quest’avventura c’è Elisa Palazzi.
Sara Moraca
Ho accolto con gioia la proposta di Sara di partecipare a quest’avventura.
Come lei, sono convinta che un’efficace comunicazione della crisi climatica vada ben oltre la trasmissione di numeri, dati e grafici più o meno complicati, ma passi soprattutto attraverso il racconto di storie che permettano di sentirsi maggiormente coinvolti e di immedesimarsi. Di emozionarsi. Forse, addirittura, di creare dei legami.
Sara ha raccolto testimonianze e racconti di come uomini e donne che vivono in luoghi oggi particolarmente colpiti dagli effetti dei cambiamenti climatici stiano vedendo le loro vite cambiare o stiano reagendo per contrastare, anche adattandosi, i mutamenti in corso.
Le storie sono l’anima di questo libro. Io ho aggiunto dati scientifici che rispecchiano lo stato dell’arte delle nostre conoscenze attuali su come il clima sta cambiando – e si prevede che potrà cambiare in futuro – nei luoghi che sono il teatro delle vite raccontate da Sara. In alcuni casi ho cercato di partire dal luogo particolare per poi allargare la prospettiva geografica; ad esempio, per illustrare i problemi connessi all’innalzamento del livello del mare sono partita dai dati sulle isole del Pacifico, dove abitano i protagonisti delle interviste di Sara, per arrivare a parlare di quali aree siano ritenute maggiormente a rischio di inondazione di qui alla fine del secolo in Italia.
Senza svelare in quali altre regioni vi porterà questo viaggio, posso anticipare qualche tema e dire che si parlerà anche di fusione dei ghiacci, eventi climatici estremi, desertificazione, incendi di foreste, cambiamenti nella biodiversità.
Ove necessario, ho cercato di spiegare quali sono i meccanismi in atto nel sistema climatico nei vari luoghi della Terra: come si combinano gli effetti delle nostre emissioni antropiche (la causa accertata dei cambiamenti che osserviamo dalla metà del XX secolo su tutto il pianeta) con alcuni meccanismi di variabilità interna del clima, che possono portare all’amplificazione del riscaldamento in alcune specifiche regioni, come l’Artico o le montagne. Ma non ho esagerato con gli “spiegoni”, non era mio intento scrivere un trattato di Fisica del clima né eccedere con i dati e i numeri. Ho preferito entrare in questo libro un po’ in punta di piedi, con l’obiettivo semmai di far nascere l’interesse e la curiosità, e far scaturire domande, che sono il cuore della ricerca scientifica.
Spero di esserci riuscita, così che anche i lettori possano far parte della stessa avventura mia e di Sara.
Elisa Palazzi
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