René Gallissot, storico, specialista del Maghreb coloniale, è professore emerito presso l’Università di Parigi-VIII e presidente dell’Istituto Maghreb-Europa. È autore di numerose opere.
Annamaria Rivera, già docente di Etnologia e Antropologia sociale nell’Università di Bari, vive a Roma, è saggista, attivista, collaboratrice di alcune testate giornalistiche. Fra le sue opere: La città dei gatti (Dedalo, 2016); L’imbroglio etnico, in quattordici parole-chiave (con R. Gallissot e M. Kilani, Dedalo, 2012); Il fuoco della rivolta (Dedalo, 2012). È anche autrice del romanzo Spelix (Dedalo, 2010).
Uno storico francese, un antropologo svizzero e un’antropologa italiana affrontano quattordici temi cruciali del dibattito contemporaneo sulla società multiculturale, allo scopo di smontare preconcetti e luoghi comuni che alimentano xenofobia e razzismo.
Le culture sono mondi chiusi e incomunicabili? I conflitti «etnici» davvero derivano da un’arcaica divisione fra etnie? Le identità sono qualcosa di fisso e «naturale» o piuttosto mutevoli costruzioni sociali? Che rapporto c’è fra il nuovo razzismo contro gli immigranti e le vecchie idee nazionaliste, colonialiste, antisemite? Come affermare in Europa cittadinanza e diritti eguali per tutti i residenti? I tre autori percorrono criticamente quattordici temi cruciali del dibattito contemporaneo sulla società «multiculturale» attraverso altrettante parole-chiave: cittadinanza, comunità, cultura, diritti dell’uomo, etnia-etnicità, idee razziste, identità-identificazioni, «immigrati», lingua, nazionalismo e razzismo, nazionalità, neorazzismo, parentela «di sangue», stereotipo. E in tal modo mostrano come l’ideologia che interpreta il mondo in termini di ancestrali e rigide divisioni etniche nasconda il rifiuto dell’uguaglianza e del pluralismo culturale.