Il trionfo dei numeri
Come i calcoli hanno plasmato la vita moderna
prefazione di Gabriele Lolli
Dalle piramidi alle assicurazioni sulla vita, da Galileo a Florence Nightingale, dal «666» al «venerdì 13», un'affascinante panoramica sui numeri, sul loro significato e sulla nascita della scienza statistica.
- Collana: ScienzaFACILE
- ISBN: 9788822062970
- Anno: 2007
- Mese: maggio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 216
- Note: illustrato a colori - brossura
- Tag: Scienza Matematica Storia della scienza Statistica
L'uomo ha studiato e raccolto numeri di ogni genere sin dall'antichità, ma solo con la rivoluzione scientifica del Seicento ha iniziato ad analizzare numeri "sociali" come quelli relativi alle nascite, ai decessi e ai matrimoni. In questa sua ultima opera, pubblicata postuma, Cohen osserva come i numeri abbiano assunto un ruolo dominante nella scienza, nelle strutture di governo, nell'analisi della società, nel marketing e in moltissimi altri aspetti della vita quotidiana: basti pensare all'uso dei computer, dei telefoni cellulari, agli estratti conto mensili delle banche e delle carte di credito, al prezzo altalenante della benzina. L'autore presenta, sotto un'ottica insolita, figure ben note come Thomas Jefferson, Benjamin Franklin e Charles Dickens, e mostra la passione per la statistica della prima infermiera della storia, Florence Nightingale. Con questo libro, Cohen ci offre un'avvincente storia dei numeri che, spaziando dalla numerologia e la superstizione alle scienze fisiche e sociali, permetterà ai lettori di apprezzare e comprendere la natura essenziale della statistica.
Prefazione all'edizione italiana di Gabriele Lolli - 1. Un mondo fatto di numeri - Numeri dappertutto - I numeri nella storia - I numeri nella Bibbia: il peccato del re Davide - Conseguenze del peccato di Davide - 2. Nuovi mondi basati sui numeri - La legge armonica di Keplero - Galileo e le leggi del moto - I numeri in biologia: il sangue circola? - Un primo esercizio di demografia: quante persone può sostenere la Terra? - Il bisogno di tavole sulla vita - Un nuovo mondo fatto di numeri - Sir William Petty e l'aritmetica politica - 3. La numerologia e la filosofia mistica: gli scienziati giocano con i numeri - Cosa c'è in un nome? La trasformazione dei nomi in numeri - La numerologia nella scienza - Una crociata contro le superstizioni numerologiche - 4. I numeri nell'età della ragione - L'aritmetica morale di Hutcheson - La scienza numerica vegetale e animale di Hales - Thomas Jefferson: una vita regolata dai numeri - Benjamin Franklin e i numeri - Franklin e Malthus - Franklin, i numeri e il vaiolo - 5. Nuovi usi per i numeri - Numeri e misure - L'interesse per i numeri in Francia: il saggio di Lavoisier sull'aritmetica politica - Il censimento della Scozia di Sir John Sinclair - I numeri medici di Pinel - Louis e il metodo numerico - Nuovi usi per i numeri: le innovazioni di Condorcet e Laplace - 6. Un diluvio di statistiche - Tabelle a non finire - Gli studi sulla delinquenza di Guerry - 7. La statistica raggiunge la maturità: l'età di Quetelet - I numeri, la scienza dei numeri e l'Ulisse di Joyce - Il mondo dei numeri di Quetelet - Il budget della delinquenza - L'affidabilità delle statistiche - Comte versus Quetelet: fisica sociale o sociologia? - Che cosa ci ha lasciato Quetelet? - 8. Critici della statistica - Carlyle e il cartismo - Dickens e le statistiche - L'Associazione Mudfog per l'«Avanzamento di Tutto» - Il libro delle cifre della Morte - Relativo sdegno - Dati di fatto: il messaggio di Tempi difficili - 9. Florence Nightingale - Riforme sanitarie: l'evidenza dei numeri - Una passione per le statistiche - Epilogo - Ringraziamenti - Bibliografia - Indice analitico
Prefazione all'edizione italiana di Gabriele Lolli
La storia ha periodi di oblio e di risveglio. Bernard I. Cohen ci racconta alcuni episodi dell'invasione moderna della matematica nello studio e nel controllo dell'essere umano nei suoi aspetti, materiali e biologici, ma soprattutto civili, organizzativi e politici, fino a diventare l'inevitabile trama e sostegno di ogni aspetto della vita associata. Per gli europei questa è stata una grande e faticosa conquista.Ancora nel 1580Montaigne, tra le fortune dei cannibali brasiliani, in confronto all'uomo civile, elencava l'ignoranza della scienza dei numeri. Tuttavia non è stato sempre così. Senza risalire ai tempi dei Sumeri e alle loro tavolette di argilla, i Greci avevano una chiara consapevolezza della funzione economica e politica della matematica e dell'importanza del calcolo. Platone pone l'insegnamento del numero e della geometria, insieme alla musica e all'astronomia, tra le discipline nelle quali devono essere addestrati i futuri reggitori dello stato. Il calcolo numerico non era solo essenziale per la gestione degli eserciti, benché imprescindibile per il capo di uno stato. Esso era anche presente nella vita dei mercanti e in tutte le attività produttive, dove potevano nascere problemi matematici non semplici. Nella matematica greca era comune una distinzione tra logistica (logistikhv), o arte del calcolo, e aritmetica. Platone raccoglie, consolida e teorizza questa divisione. L'intervento di Platone è fatale: con il suo Platonismo matematico egli stabilisce i presupposti per una svalutazione della matematica applicata che non è ancora superata. La logistica aveva come argomento «tutto ciò che può essere numerato». Essa includeva le quattro operazioni e le frazioni, ed era usata per risolvere questioni pratiche di commercio. Alcuni quesiti tramandati fino a noi riguardano la divisione di certe quantità di mele tra persone, o il peso di orci.Alcuni portano ad equazioni lineari e in qualche caso all'analisi indeterminata, come il problema delle greggi diArchimede che si traduce nell'equazione di Pell. Problemi della logistica formulati in questi termini si ritrovano ancora in Diofanto, due secoli d.C., benché espressi in linguaggio aritmetico puro, come se egli avesse capito che si poteva fare astrazione dal contesto. Infatti, dice lo Scoliasta del Carmide di Platone, «la logistica tratta delle cose numerate, non dei numeri; non prende il numero nella sua essenza, ma presuppone 1 come unità e l'oggetto numerato come numero, ad esempio considera 3 come una terna, 12 come una dozzina, e applica i teoremi dell'aritmetica a tali casi». Per questa ragione addirittura non ha un nome per i numeri astratti, ma varia la terminologia a seconda delle cose numerate. «Applica ad essi nomi adattati dagli oggetti misurati, chiamandoli [i numeri] a volte meliti [da h`lon, pecora o mela] a volte fialiti [da fiavlh, coppa, orcio]». Dice Gemino che l'aritmetica indaga i numeri come evolvono dall'unità, la formazione dei numeri piani, simili e dissimili e l'ulteriore avanzamento alla terza dimensione. La logistica non considera i numeri in sé, ma in riferimento agli oggetti sensibili2. La vera e propria aritmetica, con poche eccezioni, era trattata in simbiosi con la geometria e con le tecniche dimostrative della geometria. Platone ammette che sia l'arte del calcolo che l'aritmetica si riferiscono al numero. Ma la logistica è solo preparatoria alla vera scienza […].