Macchine che pensano
La nuova èra dell'intelligenza artificiale
a cura di Douglas Heaven
Una panoramica sul mondo delle macchine intelligenti dalle sue origini a oggi, raccontata attraverso le speranze e i timori di chi lavora alla frontiera dell’intelligenza artificiale.
- Collana: Instant Expert
- ISBN: 9788822014023
- Anno: 2018
- Mese: novembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 272
- Note: illustrato
- Tag: Scienza Tecnologia Intelligenza artificiale Robot
Un giorno l’intelligenza delle macchine supererà quella degli esseri umani. Siamo dunque a un passo dall’apocalisse, con supercomputer che prenderanno il sopravvento sull’uomo? Oppure la loro crescita preannuncia l’avvento di una nuova èra, con macchine capaci di svolgere compiti complessi meglio e più velocemente di noi?
Ogni giorno interagiamo con macchine intelligenti senza rendercene conto. Indirizzano le nostre telefonate, approvano gli acquisti con carta di credito, interpretano gli esami medici, compongono musica e creano persino opere d’arte. Presto, inoltre, le automobili a guida automatica percorreranno le strade di tutto il mondo.
Ma come funzionano queste macchine? Come apprendono e come pensano? Negli anni ’50 sognavamo di costruire intelligenze simili a quella dell’uomo. Oggi abbiamo creato menti che, elaborando grandi quantità di dati, riescono a riconoscerci e a prendere decisioni, eppure sono fondamentalmente diverse da noi.
Il volume esamina i molteplici aspetti dell’intelligenza artificiale, dalle sue svariate applicazioni al dibattito etico che riguarda il futuro (non troppo lontano) della nostra società, fino alla domanda cruciale: le macchine erediteranno la Terra?
Chiude il libro una divertente raccolta di 50 “idee” legate all’intelligenza artificiale: curiosità, citazioni famose, freddure e riferimenti al mondo letterario, artistico, musicale e cinematografico.
Curato dal giornalista scientifico Douglas Heaven, il volume ospita contributi di importanti esperti di tecnologia, robotica e intelligenza artificiale.
Introduzione – 1. A nostra immagine – Cosa è l’intelligenza artificiale? – Alan Turing e l’alba dell’informatica – La falsa partenza dell’intelligenza artificiale – La morte dell’intelligenza artificiale – 2. Macchine che apprendono – Diverse da noi – Carburante per il cervello: l’approccio basato sui dati – Una nuova mentalità – Uno stato della mente più elevato – Intelligenze incorporate – Oltre il test di Turing – 3. Competere con l’IA – L’intelligenza artificiale si mette in gioco – Imparare a vedere e a sentire – Strumenti retorici: le IA imparano a discutere – 4. Questione di vita o di morte – Automobili a guida autonoma – Automobili con una coscienza – Medici artificiali – Robot-killer – 5. Verso l’ignoto – Eureka! – Software che risolvono problemi matematici – 6. Macchine che creano – IA che narrano storie – I virtuosi virtuali che ridefiniscono la creatività – 7. I veri rischi dell’intelligenza artificiale – Dimenticate Skynet: gli effetti dell’intelligenzaartificiale sulla società – In cerca di impiego – Nessuno in controllo – 8. Le macchine erediteranno la Terra? – L’alba della superintelligenza – Computer che sfidano la logica – Cinque motivi per cui la singolarità non arriverà mai – L’inverno sta arrivando? – Conclusioni – 50idee in più – 4 citazioni sull’intelligenza artificiale – 10 Twitter bot da seguire – 4 creazioni dell’intelligenza artificiale con cui divertirsi – 11 indimenticabili intelligenze artificiali malvagie – 6 freddure generate da computer – 6 letture per approfondire – 9 modi in cui tutto potrebbe finire davvero male – Glossario – Indice analitico
Diverse da noi
Rick Rashid era comprensibilmente nervoso. Era il 2012 e su quel palco, dove avrebbe dovuto parlare di fronte a qualche migliaio di ricercatori e studenti di Tianjin, in Cina, rischiava di rendersi ridicolo. Non parlava cinese e temeva che le prestazioni del suo interprete, non del tutto affidabile in passato, l’avrebbero messo in imbarazzo.
«Speriamo, entro qualche anno, di abbattere le barriere linguistiche tra la gente» disse al pubblico il fondatore di Microsoft Research. Ci fu una pausa tesa di un paio di secondi, poi la voce dell’interprete uscì dagli altoparlanti.
Rashid continuò: «Ritengo personalmente che tutto questo ci condurrà verso un mondo migliore». Un’altra pausa e le sue parole furono nuovamente ripetute in cinese. Rashid sorrise. La folla applaudiva a ogni frase. Alcuni addirittura piangevano.
La reazione entusiasta del pubblico era comprensibile: l’interprete di Rashid aveva fatto tanta strada. Capiva e riformulava ogni frase in maniera impeccabile e, aspetto ancora più sbalorditivo, non era un essere umano.
Un tempo, questo compito sarebbe andato ben oltre le capacità delle intelligenze artificiali più sofisticate, e non perché mancassero l’impegno o la volontà. I principali obiettivi del settore erano stati definiti in modo chiaro già alla conferenza di Dartmouth del 1956 e nei diversi incontri seguenti: traduzione automatica, visione artificiale, comprensione del testo, riconoscimento vocale, controllo dei robot e apprendimento automatico. Una bella lista di cose da fare.
Nei tre decenni successivi furono investite ingenti risorse nella ricerca, senza tuttavia riuscire a spuntare alcuna voce dalla lista. I primi risultati iniziarono ad arrivare solo verso la fine degli anni ’90, ben quarant’anni dopo le previsioni iniziali. Tuttavia, prima di quell’ondata di successi, l’intero settore aveva dovuto imparare un’importante lezione di umiltà.
Che cosa era cambiato? Secondo Nello Cristianini, dell’Università di Bristol, nel Regno Unito, esperto di storia ed evoluzione della ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale: «Non avevamo trovato la soluzione al problema dell’intelligenza, così ci avevamo sostanzialmente rinunciato». Ma proprio da lì era cominciato il passo in avanti. «Nell’istante in cui non abbiamo più cercato di riprodurre caratteristiche mentali, psicologiche, abbiamo iniziato ad avere successo», racconta.
In particolare, i ricercatori abbandonarono le regole simboliche, preprogrammate, e abbracciarono l’apprendimento automatico, una tecnica con cui i computer imparano da soli a partire da grandi quantità di dati. Quando una macchina ha accesso a un volume di informazioni abbastanza ampio può imparare a fare cose che sembrano intelligenti, come tradurre le lingue, riconoscere i volti o guidare le automobili. «Quando impili abbastanza mattoni e fai un passo indietro, vedi una casa», sostiene Chris Bishop della Microsoft Research di Cambridge, in Inghilterra.
28 febbraio 2019 | La Stampa |
27 febbraio 2019 | www.nybramedia.it |
27 gennaio 2019 | La Lettura - Corriere della Sera |
23 dicembre 2018 | Il Giornale |
01 febbraio 2019 | Il Corriere del Sud |
29 ottobre 2019 | ScuolaSlow.it |
17 Novembre 2020 | SOLOTABLET.IT |
28 Marzo 2021 | formiche.net |