Sempre in contatto
Storia sociale del telefono cellulare
revisione di Anna Mioni
La storia avvincente della tecnologia dei dispositivi mobili, dalle origini ai giorni nostri, con uno sguardo al futuro.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002617
- Anno: 2014
- Mese: luglio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 240
- Note: illustrato
- Tag: Sociologia Tecnologia Comunicazione Telefono
È innegabile: ormai il cellulare rappresenta un’estensione di chi lo possiede. Oltre a garantire un contatto costante con le persone che conosciamo, ci fa sentire partecipi del mondo, soprattutto da quando è diventato smartphone e ha fatto sue le caratteristiche un tempo esclusive dei computer. Grazie a uno stile fresco e scorrevole e a una spiccata capacità di analisi, Jon Agar ci conduce con disinvoltura attraverso le tappe della storia del telefonino, svelandoci i retroscena interessanti e curiosi della tecnologia dei dispositivi mobili. Dal telegrafo senza fili di Marconi alla svolta epocale dell’iPhone, dal ruolo del telefono cellulare nella storia del cinema agli scandali delle intercettazioni, l’autore offre un’acuta riflessione su un fenomeno tecnologico e sociale che ci riguarda tutti da vicino.
Prefazione - I. Il mondo in bit - 1. Che cosa c’è in un telefonino? - 2. Risparmiare banda - 3. L’idea di cellulare - II. Paesi diversi e diverse strade verso la mobilità - 4. Born in the USA - 5. La ricetta scandinava - 6. Prima del GSM: l’Europa è mobile… ma la Germania no! - 7. GSM: l’Unione europea - 8. L’America e il divario digitale - 9. Questione di ceto e di concorrenza: una rivoluzione inglese - 10. La diffusione del cellulare dopo la caduta del comunismo sovietico - 11. Il giardino giapponese - 12. In ricchezza e in povertà: l’esempio di India e Cina - III. Le culture della mobilità - 13. Msg d txt - 14. Potere dell’sms - 15. Due forme di organizzazione in Congo - 16. Il cellulare in Africa - 17. L’approccio di Nokia: stazione radio base Finlandia! - 18. Il cellulare come minaccia per la salute - 19. Automobili, telefoni e criminalità - 20. L’intercettazione dei cellulari: uno scandalo tutto inglese - 21. Il cellulare nei film - IV. Gli smartphone - 22. Gli smartphone: i nostri piccoli, personalissimi computer - 23. Il 3G: lo standard che ha creato un mondo di telefonia cellulare - 24. Apple - 25. I rivali di Apple - 26. Smartphone e sfruttamento dei lavoratori - 27. La cultura dello smartphone - 28. La guerra dei cellulari - 29. Non saranno i telefonini a fare la rivoluzione - 30. Oasi di silenzio - 31. Un cellulare è per sempre? - Bibliografia - Indice analitico
Noi usiamo i computer da scrivania, macchine multitasking, per compiere qualsiasi tipo di operazione. In questo momento sono seduto davanti a un computer, e scrivo del testo; nel frattempo seguo la diretta del torneo di cricket che si sta svolgendo in Sri Lanka. C’è anche Skype in esecuzione, nel caso in cui qualcuno desideri chiamarmi, e mi basta un click del mouse per ascoltare la mia musica preferita. Ho aperto dei fogli di Excel per registrare i voti dei miei studenti, e navigo su internet con Firefox ed Explorer contemporaneamente: alcune pagine sono connesse a banche dati, altre mi mostrano le e-mail, mentre una è aperta su un video di YouTube in cui David Foster Wallace tiene un discorso per l’apertura dell’anno accademico di un’università. In effetti mi stupisce che io riesca a concentrarmi. Ma ci sono due motivi per cui vi ho elencato tutte queste attività: il primo è che il computer è incredibilmente versatile, considerando che si tratta di una macchina che svolge da sola tutte quelle funzioni; il secondo è che è uno strumento talmente utile ed entusiasmante da farmi venire voglia di portare le sue funzioni sempre con me.
Esistono tre tipi di tecnologie “personali” che immaginiamo come tre cerchi concentrici. In quello più esterno troviamo le tecnologie che sono “di proprietà”: sono mie, le utilizzo ma non posso portarle via con me. Il computer fisso è una di queste, oltre a essere troppo pesante contiene un groviglio di cavi e fili che ne impedisce lo spostamento. Nel cerchio intermedio si collocano le tecnologie “portatili”: ho un notebook che posso portare con me se ne ho bisogno, ma è un po’ scomodo, e ho sempre la sensazione di avere addosso una zavorra. Quando mi fermo, cerco sempre di appoggiarlo. Farei meglio a lasciarlo a casa. Tuttavia, è stato progettato come tecnologia “personale” portatile; tra le sue caratteristiche ha una batteria che dura abbastanza a lungo, e una valigetta con la maniglia. Infine, c’è il cerchio più interno, quello delle tecnologie “strettamente personali”, che si possono portare con sé senza che ci si debba affaticare: sono così utili o importanti o seducenti che non ne sentiamo neppure il peso. Sono poche le tecnologie che riescono ad arrivare a questo cerchio, e alcune risalgono ai primissimi tempi della storia dell’umanità. In questo momento le mie tecnologie strettamente personali sono i vestiti (una conquista del Paleolitico), le scarpe (idem), gli occhiali (innovazione di età medievale) e il mio personalissimo computer multitasking, un piccolo souvenir dei tempi moderni: uno smartphone, l’iPhone 4.
Con lo smartphone compio varie attività, forse anche più di quelle che farei con un computer da scrivania. Controllo le e-mail, mando sms, aggiorno il mio profilo su Facebook, do uno sguardo a Twitter. Navigo su internet con Safari, visito siti web che parlano di tutto, dalle notizie nazionali, allo sport, al gruppo ornitologico di Londra. Condivido le mie foto su Flickr, ascolto la musica sull’iPod e gioco ad Angry Birds, Blitz e W.E.L.D.E.R. Se di notte il cielo è completamente buio e terso, posso tenere l’iPhone rivolto verso l’alto e riconoscere le costellazioni usando Starmap Pro. Quando mi annoio do un’occhiata alle applicazioni e cerco qualcosa da fare. Ogni tanto, poi, lo uso persino per telefonare.
Con il mio vecchio cellulare Nokia ero sempre in contatto con gli altri, nel senso che potevo parlare con i miei amici, parenti e colleghi ovunque mi trovassi. Ma il contatto che mi garantisce l’iPhone è qualcosa di più: è un apparecchio che assorbe la mia attenzione, e anche quando non lo fa mi accorgo che inconsciamente lo cerco per sentire tra le mani il suo peso leggero, i profili arrotondati. Le dita, gli occhi, la mente, si concentrano su questo splendido oggetto. E non sono certo il solo: mi è capitato di trovarmi in treno, circondato da altri passeggeri tutti presi dal loro smartphone, ognuno nella sua “bolla” di contatto costante.
Sono tre i fattori che concorrono nel far sì che i telefonini abbiano conquistato questo ruolo, e ciascuno di questi è fondamentale.
Prima di tutto, le reti cellulari dovevano avere la capacità di gestire una maggiore quantità di dati. Ad anticipare e favorire questa transizione sono stati l’assegnazione e il pagamento di licenze di telefonia di terza generazione (3G) nei primi anni 2000.
In secondo luogo, bisognava progettare un dispositivo che impiegasse queste capacità. Spesso accade, quando un tipo di tecnologia è ancora giovane, che vengano proposti numerosi progetti, alcuni rifiutati, altri lanciati sul mercato. Alcuni di questi, per esempio il primissimo iPhone, si basavano sulle vecchie tecnologie GSM, piuttosto che sul 3G. Inoltre, lo smartphone non è stato il primo computer strettamente personale (gli organizer palmari risalgono agli anni ’80). Comunque, col senno di poi, è l’iPhone che risalta come il dispositivo in cui sono state introdotte delle caratteristiche innovative determinanti. Gli smartphone non sono un’invenzione di Apple, ma Apple è stata l’azienda che ha prodotto lo smartphone per antonomasia. Inoltre, l’iPhone non ha avuto successo solo grazie al talento di chi l’ha progettato, anzi, il mondo esclusivo del “culto del Mac” è stato un ostacolo da superare piuttosto che un vantaggio, almeno se l’intenzione era quella di far diventare l’iPhone un prodotto destinato davvero al mercato di massa. Infine, erano gli utenti a dover scoprire cosa fosse uno smartphone, metterlo alla prova e capire quale fosse la sua utilità, perché solo chi adopera i cellulari può costruire una cultura del cellulare. Ma esaminiamo con attenzione ciascuno dei tre segreti del successo dello smartphone.
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