50 grandi idee arte
Un libro essenziale per accostarsi con una nuova consapevolezza a forme e colori, da sempre fonte di nutrimento per l’anima.
- Collana: 50 grandi idee
- ISBN: 9788822069207
- Anno: 2012
- Mese: settembre
- Formato: 17 x 20 cm
- Pagine: 208
- Note: illustrato, cartonato
- Tag: Arte Storia dell'arte Arti Visive Futurismo
Sorprendente connubio di elementi teorici e imprevedibile genio delle personalità artistiche individuali, l’arte comunica lo spirito dei tempi parlando ai sensi e alle emozioni. Orientarsi in un universo così vasto e poliedrico ignorando il contesto, gli antefatti e le caratteristiche peculiari dell’ambito in cui correnti artistiche e opere sono state concepite e realizzate può essere estremamente difficile. Susie Hodge accompagna il lettore alla scoperta dei cinquanta movimenti artistici più significativi in uno straordinario viaggio che inizia con le incisioni rupestri degli uomini preistorici e si conclude con l’arte dei nuovi media digitali, passando per il Gotico, il Neoclassicismo, l’Espressionismo, il Dadaismo e la Pop art. Caratterizzata da un approccio cronologico, la trattazione concisa ed esaustiva si arricchisce di immagini, brevi saggi su opere e artisti simbolo del periodo, linee temporali comprensive delle indispensabili informazioni di contesto, un glossario esplicativo di termini chiave e interessanti citazioni.
Introduzione - DALL’ARTE ANTICA ALL’ARTE BAROCCA - 01 Arte preistorica - 02 Arte egizia - 03 Arte greca classica - 04 Arte buddhista - 05 Arte bizantina - 06 Arte gotica - 07 Primo Rinascimento - 08 Alto Rinascimento - 09 Manierismo - 10 Barocco - LA DIFFUSIONE DI UNA NUOVA CULTURA - 11 Secolo d’oro olandese - 12 Rococò - 13 Neoclassicismo - 14 Romanticismo - 15 Accademismo - 16 Ukiyo-e - L’ARTE MODERNA - 17 Confraternita dei preraffaelliti - 18 Realismo - 19 Impressionismo - 20 Simbolismo ed Estetismo - 21 Postimpressionismo - 22 Neoimpressionismo - 23 Art Nouveau e Secessione - 24 Fauvisme - 25 Espressionismo - 26 Cubismo - 27 Futurismo - 28 Shin hanga - SFIDA E CAMBIAMENTO - 29 Dada - 30 Suprematismo - 31 Costruttivismo - 32 Neoplasticismo - 33 Bauhaus - 34 Pittura metafisica - 35 Rinascimento di Harlem - 36 Muralismo messicano - 37 Nuova Oggettività - 38 Surrealismo - 39 Realismo sociale - 40 Espressionismo astratto - 41 Color field painting - NUOVI PERCORSI - 42 Pop art - 43 Op art - 44 Minimal art - 45 Arte concettuale - 46 Performance art - 47 Land art - 48 Neoespressionismo - 49 Iperrealismo - 50 New media art - Glossario - Indice analitico
19 Impressionismo
(1870-1890)
Il nome «impressionismo» fu impiegato in senso dispregiativo da un critico per descrivere quella che considerava l’arte inefficace presentata da un gruppo di pittori a Parigi nel 1874.
Le idee di questi artisti erano ribelli, innovative e controverse: decisi a catturare momenti fuggevoli della quotidianità, ricorrevano a vigorose pennellate e colori puri, curando ben poco i dettagli. Il pubblico dell’epoca giudicò incompiute e assurde le loro tele.
Gli impressionisti iniziarono a incontrarsi e a discutere delle proprie idee durante gli anni ’60 dell’Ottocento all’Académie Suisse, una delle due scuole d’arte private di Parigi dove molti di loro studiavano, e allo studio di Charles Gleyre. Il gruppo era piuttosto eterogeneo e comprendeva Claude Monet, Camille Pissarro, Paul Cézanne, Alfred Sisley, Frédéric Bazille, Berthe Morisot e Auguste Renoir. All’incirca a partire dal 1862, si incontrarono regolarmente al Café Guerbois, nel quartiere parigino di Batignolles, assieme a Édouard Manet e ad altri artisti e scrittori discutendo del futuro dell’arte. Gran parte di loro nutriva una forte ammirazione per Manet, che faceva già parlare di sé nei circoli artistici, e subiva l’influenza della scuola di Barbizon, di Turner edi Constable, del Realismo nonché delle nuove teorie scientifiche e delle tecnologie.
L’invenzione della fotografia – sia per l’importanza della luce sia come ausiliopratico – esercitò su questi artisti un’influenza più profonda che sui loro predecessori. Le teorie scientifiche sul colore, gli sviluppi dell’èra industriale e lo stile delle stampe giapponesi li indussero a esplorare nuovi percorsi.
Durante la modernizzazione di Parigi voluta da Napoleone III, l’Académie des Beaux-Arts continuava a dominare il panorama artistico francese. Impegnati a definire canoni riguardanti i soggetti e gli stili e a organizzare il Salon e altri concorsi d’arte, i funzionari dell’Académie non erano abituati a vedere i loro principi messi in discussione. Dopo la scuola di Barbizon e i realisti, anche questo gruppo di pittori osò ribellarsi. Nel 1863 Manet e Courbet presentarono dei dipinti al Salon che furono rifiutati assieme a numerosi altri lavori. Napoleone dichiarò che spettava al pubblico giudicare le opere e fu organizzato il Salon des Refusés (Salone dei rifiutati). Molti lo visitavano solo per deridere le opere esposte, ma nacque l’idea che l’arte potesse distaccarsi dagli stili approvati e che gli artisti potessero esporre in contesti diversi dal Salon.
La Société anonyme coopérative Nonostante le enormi differenze nell’approccio stilistico individuale, gli artisti che si incontravano al Café Guerbois condividevano una filosofia pittorica comune. Rifiutavano i vincoli accademici in merito a stile e soggetti, preferivano la pittura en plein air ed erano particolarmente ispirati dalle tele di Manet. Il Salon des Refusés li incoraggiò a dare vita a un’associazione indipendente, svincolata dall’Académie: nel 1873 Monet, Renoir, Pissarro e Sisley fondarono la Société anonyme coopérative des artistes peintres, sculpteurs et graveurs (Associazione anonima cooperativa di pittori, scultori e incisori), coinvolgendo anche Cézanne, Morisot, Degas e altri artisti, e organizzarono la prima mostra indipendente nell’aprile del 1874. Tra i commenti critici e derisori dei visitatori spiccò la sarcastica recensione firmata dal critico Louis Leroy, che la definì «la mostra degli impressionisti», prendendo spunto dalla tela di Monet Impressione. Levar del sole, e definì i quadri inadeguati e imbarazzanti. Non tutti i componenti del gruppo parteciparono alle mostre, in tutto otto dal 1874 al 1886. Poco a poco, tuttavia, le critiche si attenuarono e la pittura di questo gruppo di artisti fu accettata.
La teoria del colore Pur scegliendo stili e soggetti diversi, gli impressionisti furono accomunati dal desiderio di modernizzare l’arte. Rifiutarono le convenzioni, seguendo l’esempio di artisti come Courbet e Delacroix, impiegando colori brillanti e spesso puri, stesi con pennellate evidenti, ed eseguendo le opere en plein air per catturare effetti fuggevoli e concentrarsi sul mutare della luce. Oltre a paesaggi, nature morte e ritratti, dipingevano scene della vita moderna, privilegiando l’effetto visivo complessivo anziché i particolari. Studiavano gli effetti del mutare dell’atmosfera e della luce su persone e oggetti e tentavano di catturarli sulla tela servendosi di tavolozze molto variegate. Le tonalità più scure derivavano spesso da miscele poco lavorate di colori puri. Gran parte di queste nuove tecniche scaturì dalle teorie del colore più recenti: per esempio, le ombre colorate, ontrariamente alle ombre grigie, determinavano «vibrazioni di colore», effetti complessivi di luminosità. Nessun oggetto veniva dipinto con un unico colore piatto: gli impressionisti giustapponevano i colori complementari (diametralmente opposti sul disco cromatico) per renderli più luminosi e, oltre al colore locale (cioè quello proprio di un oggetto), dipingevano il colore riflesso (cioè quello riflesso su un oggetto dall’ambiente circostante).
Gran parte degli impressionisti sposò la pratica dell’en plein air, ma molti di loro scelsero stili e soggetti diversi. Edgar Degas, per esempio, fu considerato un impressionista, esibì le proprie opere insieme al gruppo e dipinse sempre dal vero, ispirandosi alla fotografia e alle stampe giapponesi, ma realizzò ben pochi paesaggi. Nonostante le feroci critiche, tutti gli impressionisti portarono avanti con convinzione le loro idee innovative e, verso gli anni ’80 dell’Ottocento, furono riconosciuti come il gruppo di artisti di avanguardia più importante in Europa.
01 settembre 2013 | Arte |
12 febbraio 2013 | Leggere:tutti |