La stregoneria
Storia di una follia profondamente umana
prefazione di Massimo Centini
Fenomeno tanto angosciante quanto affascinante, la stregoneria è una presenza costante e significativa nella storia dell’uomo. Nel mettere a nudo e dar forma a paure e inquietudini ataviche, essa fa emergere un’immagine più complessa e meno rassicurante di noi stessi.
- Collana: Storia e civiltà
- ISBN: 9788822005731
- Anno: 2011
- Mese: novembre
- Formato: 14,5 x 21,5 cm
- Pagine: 440
- Tag: Storia Antropologia Stregoneria
Argomento ampiamente frequentato dalla storiografia (e non solo), la stregoneria ha sempre suscitato notevole curiosità in un vasto pubblico, una curiosità talvolta morbosa, che ha spesso nuociuto alla qualità degli studi ad essa dedicati. Il merito di quest’opera risiede innanzitutto nel rigore scientifico con cui l’autrice interroga la storia e ne trae interpretazioni che investono l’uomo nelle pieghe più intime e oscure del suo immaginario e del suo inconscio. Il libro va dritto al cuore del problema, ripercorrendo le tracce di una storia che affonda le radici nell’Antichità e giunge fino ai nostri giorni, dopo aver caratterizzato in forme diverse il Medioevo e l’epoca moderna. Medea e Circe sono le mitiche progenitrici di una figura, quella della strega (e, in minor misura, dello stregone), che riesce a catalizzare su di sé alcuni nodi cruciali della vicenda storica dell’Occidente, in un groviglio nel quale religione, superstizione e magia convivono. Una lucida e penetrante analisi storico-culturale, capace di svelare meccanismi e moventi di un fenomeno da cui abbiamo ancora molto da imparare.
Prefazione all’edizione italiana di Massimo Centini - Introduzione - 1. L’Antichità - Magia, religione e superstizione - Maghe e pratiche magiche - L’orrore al servizio della satira e della morale - La repressione - 2. Il diavolo - Il diavolo nell’Antico Testamento - Il diavolo nel Nuovo Testamento - Il diavolo secondo i Padri della Chiesa - Il diavolo medievale - Il diavolo e il suo regno: l’inferno e i luoghi che ama frequentare - Il diavolo e le sue capacità - 3. L’eresia - Eresia ed esclusione - L’atteggiamento della Chiesa nei confronti dell’eresia - 4. L’ascesa della stregoneria - L’interesse delle autorità - Il ruolo del contesto - Verso la costruzione di un nuovo crimine - L’atteggiamento delle masse - 5. La strega, creazione dell’Inquisizione - Le basi: Nicolau Aymerich e l’eresia - L’apogeo: il Malleus e l’eresia delle streghe - La repressione - 6. Perché «la strega»? - 7. Una società malata - Il diavolo e la strega, dal concetto all’immagine - La strega vista attraverso i diversi livelli culturali - Il normale e il patologico visti attraverso la cultura delle classi dirigenti - Verso una psicopatologia dell’inquisitore - 8. L’epoca dei grandi roghi (secoli XVI-XVII) - Le difficoltà di Roma - L’ossessione della Riforma per il diavolo - Le ambiguità di una medesima lotta - L’epoca dei grandi roghi - Una rassegna dei testi più significativi - La contestazione - 9. Il secolo dei Lumi - L’ultima battaglia e la fine dei roghi - Un nuovo approccio alle cose - Dai Lumi agli… illuminati - La sconfitta del diavolo? - 10. Dalla «commedia umana» ai malesseri del nostro tempo - Il diavolo e la commedia umana - Il mondo moderno di fronte all’irrazionale - Satana… «un povero diavolo»? - Cronologia - Bibliografia - Indice dei nomi
Dall’Antichità ai giorni nostri la stregoneria assume in Occidente una moltitudine di aspetti, uno dei quali è costituito dal fenomeno della strega, che avrà lo spazio che merita nel corso della trattazione. Nel passaggio dal paganesimo al cristianesimo si è consumata una trasformazione importante, per cui magia, religione e superstizione hanno visto modificarsi i loro rapporti. Dai maghi dell’Antichità alla strega dei Tempi moderni, dallo slittamento della magia nella stregoneria fino alla loro definitiva assimilazione, che cosa è avvenuto? Come e perché la donna si è improvvisamente tramutata in strega? Attraverso quali processi si è arrivati ai grandi roghi, e come ha fatto in seguito la strega a perpetuarsi? Ecco le domande che hanno guidato questo lavoro.
Ci interesseremo quindi alle questioni di fondo piuttosto che alla forma, agli ingranaggi segreti della storia più che alla dimensione storica in senso stretto, ossia il numero di processi, di streghe bruciate, dove, quando, ecc.; un capitolo che vari storici, negli ultimi anni, si sono sforzati di affrontare con una rimarchevole obiettività, ed è a loro che rinvio. Dalle loro ricerche prenderò solo gli elementi necessari a sostenere la mia argomentazione.
Parlare della strega non implica, tuttavia, che si escludano gli uomini. Innanzitutto perché, in ogni epoca, maghi e stregoni sono esistiti accanto alle streghe e la somiglianza delle loro pratiche, così come la loro specificità, non potrebbero essere passate sotto silenzio; inoltre perché la straordinaria ampiezza della repressione nei secoli XVI e XVII può essere afferrata soltanto prendendo in considerazione tutti coloro che ne furono vittime.
Ora, se statisticamente il fenomeno riguardò in maggior misura le donne, non si può tacere che vi furono coinvolti anche gli uomini e perfino i bambini. Porre l’accento sulla strega non vuol dire dunque farla esistere da sola. Essa si inserisce nella storia della magia e della stregoneria accanto a tutti coloro che vi partecipano e a un insieme di credenze da cui attinge il suo significato.
Dimenticarlo sarebbe una parzialità commessa a detrimento della storia.
22 dicembre 2011 | BARI.REPUBBLICA.IT (WEB) |