L'impostura politica nel Medioevo
Un paziente e accurato lavoro di ricerca ci introduce in un contesto affascinante e controverso, dove l'inganno e la mistificazione permettono allo storico di penetrare nei processi della lotta politica, fornendo una nuova e significativa chiave di lettura per lo studio della società medievale.
- Collana: Storia e civiltà
- ISBN: 9788822005663
- Anno: 2007
- Mese: ottobre
- Formato: 14,5 x 21,5 cm
- Pagine: 480
- Note: rilegato con sovraccoperta
- Tag: Storia Politica Medioevo Storia medievale
Il Medioevo osservato nella prospettiva dell'impostura politica, giocata in particolare sull'identità di personaggi che si fingono re, principi e signori d'ogni sorta. Abbracciando un periodo di quasi quattrocento anni - dagli albori del XII alla fine del XV secolo -, l'opera esamina in tutte le sue sfaccettature un fenomeno caratteristico delle vicende politiche dell'Europa tardomedievale, spia emblematica di tutta una temperie sociale e culturale. Seguendo un percorso «cronologico», l'autore individua innanzi tutto i presupposti di una civiltà propensa all'insorgere dell'impostura, quindi ritrae i protagonisti della messinscena, infine delinea le diverse tappe lungo le quali si snoda un'impresa votata al fallimento, ma comunque in grado di sollevare questioni essenziali riguardo al processo in atto di fondazione dello Stato moderno. Pur tra le lacune, le reticenze e le falsificazioni dei testimoni - ma forse proprio in virtù di ciò - il discorso procede secondo un itinerario coerente in grado di offrirci uno spaccato esemplare dei meccanismi che sottendono il dibattito politico, anche al di là dell'età medievale. Più in generale, dall'esteso ventaglio di episodi presi in considerazione, emerge un quadro molto complesso, uno scenario ricco di spunti di riflessione intorno a concetti di primario rilievo, quali la realtà e la finzione, la verità e la menzogna, la fede e l'illusione.
Premessa - Introduzione - Prologo - Imam fittizio e re nascosto: l'improbabile modello musulmano - La carriera del vero Hishâm II, tra discrezione e vuoto - Storia di Khalâf, il fabbricante di stuoie divenuto califfo - L'impostura delle taife e il modello del califfo inesistente - I. IMPOSTURA E CIVILTÀ - 1. Discorso ufficiale, interpretazione dominante - Alcune indicazioni sul valore relativo delle fonti - L'impostura indissociabile dal racconto - Le fonti emananti direttamente dal potere - Qualche riflessione sulla comparazione delle fonti - La cognizione medievale dell'impostura: l'esegesi preminente - Verso la demonizzazione dell'impostura - Lettura in chiave morale delle vicende - 2. La civiltà del falso - Accessori e costumi - Gli strumenti materiali: il falso senza uso di falso - L'abito: l'esotico o l'insolito come fonti d'attrazione - Interpretazione e sovversione: professionisti e dilettanti - della recitazione - I giullari: mentitori per vocazione - I re festivi: l'irruzione del carnevalesco in politica - Dal buffone del re al re dei buffoni - Il re e il buffone, una coppia indistinta - La civiltà del vero contro la follia - 3. La civiltà del “pressappoco” - I benefìci della dilazione: tardivi ritorni e riapparizioni a distanza - Le occasioni per sparire... - …per farsi riconoscere meglio altrove - Inconsistenza dei criteri fisici - I mutamenti provocati dall'età - Il corpo, strumento ambiguo di persuasione - Carenze della memoria - Nel dubbio, l'astensione - L'organizzazione di un interrogatorio rigoroso - L'attitudine all'illusione: prestarsi al gioco dell'impostura - Il partito preso di re Artù: la scelta del falso per amore - Lo sfruttamento di un mito: il protrarsi delle avventure di Giovanna d'Arco - II. LO SVOLGIMENTO DEL COMPLOTTO - 4. Profilo dell'impostore - A proposito dello stato civile - Indicazioni deducibili da professioni e nomi - Un'impostura prevalentemente maschile e sempre più giovane - La frode, la coercizione e l'illusione: le motivazioni dell'impostore - Ambizione e desiderio di prestigio - Responsabilità collettiva - Instabilità psichica - L'arsenale delle predisposizioni - La somiglianza fisica - L'eloquenza e l'attenzione per il dettaglio - La maestà “naturale” - Addestramento e acquisizione del carisma principesco - Metodi educativi - Attrarre l'interesse - Tener viva la curiosità - 5. Pratica dell'usurpazione - La prima cerchia di cospiratori - Le vendette di nobili caduti in disgrazia - Progetti di ricomposizione territoriale d'ispirazione nobiliare - Le anime dannate - Accaparramento dei simboli dell'identità e del potere - L'identità: l'ingresso in forze nella memoria collettiva - Gli imprescindibili accessori del potere - Le cerimonie: l'appropriazione dei riti di legittimazione - L'iniziativa politica: gli atti concreti dei principi fittizi - I vincoli politici dell'impostura - Il dispiegarsi della diplomazia europea nelle questioni locali - Complicità locali: il secondo cerchio - Complicità locali: gli uomini dietro le linee - 6. La voce della dissidenza - La ricostruzione del passato come strumento esplicativo - L'impostura senza storia/e - Sulle tracce di Cristo - Lo scambio, l'evasione, l'esilio - Che fare del potere? Una panoramica sulle idee di monarchia - La regalità per se stessa - Regalità sognata, regalità martire - La regalità polemica - La confessione: verità o convenzione - L'autocritica sollecitata dalla tortura e dalle minacce - L'attenuazione della colpa commessa - L'interesse postumo per l'impostura - Così lontani, così vicini: l'adesione casuale - La teoria del complotto universale - Persistenza delle calunnie - III. LA SFIDA AL POTERE - 7. Colpe del sovrano e disagio dei sudditi - L'impopolarità personale - Delicate transizioni dinastiche - Un'immagine degradata - Le ripercussioni di errori politici - Il disaccordo con l'aristocrazia - L'oppressione fiscale - L'usurpatore e la capacità di regnare - Il principe e le calamità - La carestia - La peste - La guerra - Una rilettura geografica dell'impostura - Diversità territoriali - Altre considerazioni geografiche: - la spiegazione geo-sociale e la problematica dei centri - 8. La corona rinsaldata dalla contesa - Accentramento dell'informazione e contro-offensiva sul terreno dell'opinione - La raccolta delle informazioni - Il controllo dell'opinione - La risposta simbolica - L'attacco sferrato dal principe - La gravità della situazione - L'attività repressiva interna ed esterna - Mobilitazione e giudizio di Dio - Liquidazione della crisi e rivalutazione dell'immagine - del principe - L'umiliazione del doppio - Una farsa pungente che fa ridere o morire - Rifondazione del potere - IV. IMPOSTURA E MESSIANISMO - 9. Affinità con la sovranità messianica - Generazione spontanea in assenza di cadavere - Due risurrezioni incompiute - Preparazione spirituale - L'esibizione del cadavere come inutile precauzione - Ineguale fecondità delle leggende - Gli eroi dormienti non si svegliano mai - Nella quiete dello scriptorium nascono storie - di vita postuma su misura - Nessuno crede che Artù sia vivo - 10. L'Imperatore degli Ultimi Tempi e il principe della pace - Ultimo Imperatore, anticristo e aquila d'Oriente - Consacrazione teorica dell'impostura? - Il retaggio dei tempi remoti: l'Ultimo Imperatore - «Vivit in pullis multis superstitibus ex eodem» - «Vivit et non vivit» - Pace, prosperità e agguerrite profezie - Il primo dovere di un principe: preservare la pace - La rivincita degli impostori nell'adempimento - delle profezie - Conclusione - Bibliografia - Indice dei personaggi principali
Premessa
Questo studio scaturisce da una ben più estesa tesi di dottorato discussa all'Università di Poitiers nel novembre del 2002, consultabile presso tutte le biblioteche universitarie. Essa comprendeva un più articolato discorso sulle fonti e sul trattamento storiografico e letterario della materia in esame, nonché un abbozzo di comparazione con alcune pratiche – proprie del mondo merovingio e della Norvegia delle guerre civili (XII-XIII secolo) – affini all'impostura occidentale. Ringrazio, per i loro saggi consigli, Colette Beaune, Claude Gauvard, Martin Aurell, Jean-Philippe Genet e Jean-Marie Moeglin, che sono stati i primi giudici di questo lavoro. Per aver accolto o incoraggiato, in un modo o in un altro, questa riflessione nel corso della sua elaborazione, saluto con gratitudine i miei colleghi di Poitiers e Nanterre, senza dimenticare Françoise Autrand, Boris Bove, Élisabeth Crouzet-Pavan, Virginie Green, Dominique Iogna-Prat, Françoise Michaud-Fréjaville, Pierre Monnet e Nicholas Vincent. Ringrazio inoltre Olivier Wezemael per l'attenzione posta nella rilettura di queste pagine. Infine, un'immensa riconoscenza va a mia moglie Élodie, che ha vegliato su tutte le fasi della stesura di questo libro.