Sindone
La Sindone è un lenzuolo di lino usato, secondo la tradizione, per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro. Ma è davvero così? Attraverso le ultime recenti ricerche, il libro presenta una trattazione divulgativa e completa che permetterà al lettore di esprimere un giudizio informato.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822063526
- Anno: 2024
- Mese: maggio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 184
- Tag: Romanzo
«Insieme a Luigi Garlaschelli ho condotto decine di indagini su fenomeni misteriosi. Non conosco nessuno più scientificamente rigoroso, e allo stesso tempo più simpaticamente creativo, di quanto sia lui. Leggete la sua inchiesta sulla Sindone, non solo scoprirete tante cose che non sapevate, ma vedrete come i fatti, molto spesso, sanno essere più affascinanti delle fantasie».
Massimo Polidoro
La Sindone, conservata in una cappella del Duomo di Torino, è un lenzuolo di lino usato, secondo la tradizione, per avvolgere il corpo di Gesù nel sepolcro. Ma è davvero così? Qual è la sua coerenza storica, anatomica e medica? Qual è stata l’opinione della Chiesa nel corso dei secoli? Vi sono teorie che spiegano la formazione dell’immagine? Cosa si può dire esattamente sulle tracce di sangue e i pollini rinvenuti? È attendibile la radiodatazione del 1988 che la condanna come falso medievale? Tante sono le domande.
In questo libro, aggiornato alle ultime recenti ricerche, presentiamo una trattazione divulgativa e completa, dalla metà del Trecento fino alle più recenti controversie. Ciò permetterà al lettore di esprimere, finalmente, un giudizio informato.
Introduzione
Capitolo primo
Breve storia della Sindone dal Trecento alla fine dell’Ottocento
La Sindone a Lirey
Il passaggio ai Savoia
Capitolo secondo
Tracce della Sindone prima del Trecento?
Le testimonianze dei Vangeli
Altre reliquie, altri indizi?
Reliquie in Oriente
Mandylion, veroniche e altre immagini
La sindone di Besançon
Capitolo terzo
La “sindonologia” e le moderne analisi
La prima fotografia della Sindone
La commissione scientifica della Sindone: lo STURP
Il Telo e le sue caratteristiche fisiche
Sindoni palestinesi, telai e tessuti
Capitolo quarto
I segni anatomici e della Passione sulla Sindone
Flagellazione
Corona di spine
Ferite alle mani
Posizione e ferite dei piedi
Ferita al costato
Tracce di sangue: altre considerazioni e sperimentazioni
Anomalie anatomiche
Analisi delle macchie di sangue
Capitolo quinto
Le proprietà dell’immagine della Sindone
La Sindone come negativo fotografico
L’immagine è superficiale, non dipinta
e contiene informazioni 3D
Proprietà spettroscopiche
Capitolo sesto
Origine dell’immagine
La Sindone non è un artefatto
La Sindone è un artefatto
Una riproduzione a grandezza naturale
Capitolo settimo
La radiodatazione
Fondamenti del metodo
Campionamento e procedimenti di misura
Il prelievo
Capitolo ottavo
Le obiezioni al test di radiodatazione
Discredito sul metodo di analisi
Polemiche sulle procedure
Il “rammendo invisibile”
Presunti inquinamenti
Discredito sulle statistiche
Presunta resurrezione “neutronica”
Presunti effetti dell’incendio del 1532
Capitolo nono
Altre presunte prove (e controprove)
Le monetine sugli occhi
Altre impronte e scritte sulla Sindone
Ancora scritte
La presenza dei pollini
Capitolo decimo
Altri argomenti ricorrenti
La Sindone è stata rifatta?
Sindone e Templari
Sindone, terremoti, laser...
Conclusioni
Bibliografia
Ringraziamenti
Introduzione
Perché un altro volume sulla Sindone di Torino?
Questo antico telo di lino, lungo quasi 4,5 metri, reca veramente l’impronta di un corpo umano crocifisso che potrebbe essere stato quello di Cristo?
Su questo argomento sono stati versati fiumi di inchiostro e sembrerebbe che sia già stato detto tutto e il contrario di tutto. Tuttavia, l’interesse per questo “oggetto misterioso” non sembra minimamente diminuire. Ogni anno compaiono articoli scientifici o documentari sulla sua autenticità o falsità che innescano di nuovo il dibattito, subito amplificato dai media in cerca di pubblico.
La Sindone fu già datata nel 1988 col metodo del radiocarbonio, il più affidabile per stabilire l’età di un reperto organico, che stabilì che il telo risale agli anni tra il 1260 e il 1390. Conseguenza di questo risultato fu che molti studiosi non ritennero più necessario occuparsi ulteriormente dell’argomento in modo approfondito. Tuttavia altri esperti (che chiameremo “autenticisti” per amor di semplificazione) ritengono possibile che essa sia stata veramente il sudario funebre di Cristo, o che per lo meno risalga al I secolo d.C., sulla base di prove di altro genere. Comprensibilmente, il pubblico generico, che non è al corrente di molti particolari, può restare confuso.
Anche perché la Sindone sembrerebbe possedere implicite caratteristiche miracolose. A detta di molti, infatti, essa è addirittura un “oggetto impossibile”, di cui la scienza non sa spiegare né l’origine né la formazione dell’immagine che reca, tanto meno sa come riprodurla. La sua stessa esistenza ne comproverebbe quindi l’origine soprannaturale.
C’è inoltre il sospetto che, nelle accese controversie scientifiche aventi per oggetto la Sindone, si sia insinuata anche della cattiva scienza – caratterizzata da metodi di studio non rigorosi – o addirittura della pseudoscienza, che della scienza vera scimmiotta solo il linguaggio. Il tentativo di portare ancora un po’ di chiarezza non è dunque forse inutile a priori.
La perdurante disputa ha comunque indotto un piccolo numero di altri studiosi a intervenire nel dibattito, tentando di esaminare criticamente affermazioni così contrastanti. Spesso le loro opinioni sono comunicate in articoli pubblicati su riviste scientifiche di limitata diffusione, oppure in eruditi volumi di centinaia di pagine che potrebbero scoraggiarne la lettura.
Non sembra quindi fuori luogo questo volume, che ha la pretesa di offrire una trattazione molto divulgativa, concisa ma esauriente, dei principali argomenti che riguardano la Sindone di Torino, della quale ripercorre la storia dalla metà del Trecento fino alle più recenti controversie.
Chi si interessa della Sindone si trova a dover affrontare una mole immensa di lavori, pubblicazioni, siti internet e blog, e il rischio è di concentrarsi su pochi singoli aspetti del problema perdendo di vista il quadro generale. Guardare l’albero e non vedere la foresta, come si suol dire. Ho perciò scelto un approccio che lasciasse al lettore, anche sulla base dei riferimenti bibliografici forniti, la possibilità di approfondire i singoli temi.
Inizieremo con l’inquadrare l’argomento nel contesto culturale medievale, seguiremo per sommi capi la storia del Sacro Telo, ne esamineremo le caratteristiche e le proprietà materiali sulla base degli esami scientifici eseguiti e considereremo le ipotesi avanzate, le prove e le controprove riguardanti vari punti specifici.
La speranza è quella di permettere al lettore di farsi un’opinione e di esprimere, alla fine, un giudizio autonomo e informato.
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