Troppa luce fa male
Quali pericoli porta un’eccessiva esposizione alla luce artificiale? Che tipo di danni arreca al pianeta e ai suoi abitanti? Patrizia Caraveo ci illustra i lati oscuri di una delle più grandi conquiste nella storia dell’umanità.
- Collana: Le grandi voci
- ISBN: 9788822016249
- Anno: 2024
- Mese: marzo
- Formato: 13 x 19 cm
- Pagine: 96
L’illuminazione artificiale è una delle più grandi conquiste della nostra società, ma anche uno degli interventi più pervasivi degli esseri umani sull’intero pianeta.
Oltre a impedirci di godere dello spettacolo del cielo stellato, la presenza delle luci artificiali modifica l’habitat di piante e animali. Luci eccessive, e del colore sbagliato, hanno effetti negativi su tutti gli esseri viventi, costretti a vivere in un ambiente radicalmente diverso da quello naturale, da sempre governato dall’alternanza tra il giorno e la notte.
Le luci disturbano le rotte migratorie, la riproduzione, il rapporto predatore-preda, causando morti accidentali in quantità tale da far temere l’estinzione di alcune specie di uccelli. Negli esseri umani, l’illuminazione artificiale inibisce la produzione della melatonina alterando il nostro ritmo circadiano, disturbando il ciclo del sonno e contribuendo all’insorgere di patologie.
Occorre prendere coscienza di questi problemi e imparare a rispettare la notte utilizzando un’illuminazione del colore giusto, non eccessiva, direzionale e intelligente, accesa solo quando serve. Così facendo, contribuiremo a difendere la biodiversità, ma avremo anche un beneficio economico grazie al risparmio di energia.
Dall’astronomia all’educazione civica
La Terra è un pianeta luccicante
Un po’ di storia dell’illuminazione
Illuminazione artificiale e inquinamento luminoso
Effetti della luce artificiale sull’ecosistema
Salute della popolazione
Che fare?
Conclusioni
I testi di riferimento
Dall'astronomia all'educazione civica
Lo studio degli effetti biologici della radiazione è un argomento multidisciplinare che si è sviluppato in tempi recenti a cavallo tra fisica e biologia, con un contorno di illuminotecnica, botanica, chimica, etologia, entomologia e di osservazioni della Terra dallo spazio, condito con un pizzico di astronomia.
Di tutte queste discipline io ho familiarità con la fisica e le scienze spaziali e mi muovo con scioltezza nel campo astronomico. Mi sono avvicinata al problema dell’inquinamento luminoso proprio per le sue implicazioni astronomiche e forse qualcuno ha letto il mio libro Il cielo è di tutti, pubblicato nel 2020, sempre in questa collana.
Tuttavia, approfondendo l’argomento, mi sono resa conto che la cancellazione delle stelle era solo uno degli effetti dell’utilizzo sovrabbondante di luce artificiale. Con profondo stupore ho scoperto gli studi sugli effetti negativi dell’illuminazione eccessiva su esseri umani, piante e animali, e mi sono chiesta come mai non sapessi quasi nulla di un argomento così importante anche per i suoi riflessi sociali.
A mia discolpa posso dire che difficilmente gli astronomi si trovano a condividere le problematiche che trattano con medici, biologi, botanici, entomologi, zoologi, ornitologi ed etologi. Anche se complesso, l’approccio multidisciplinare è l’unico possibile per capire l’impatto globale dell’inquinamento luminoso che è talmente pervasivo e onnipresente da influire sull’intero ecosistema del nostro pianeta.
Per questo l’inquinamento luminoso è un problema che meriterebbe di avere un posto all’interno del programma di educazione civica.
La luce artificiale è uno dei pilastri della nostra società. Mentre ci permette di vincere la battaglia millenaria contro il buio, a livello globale rappresenta un’alterazione dell’habitat del pianeta Terra. Avere coscienza dell’ambivalenza tra luce che illumina e luce che disturba ci fa capire che l’illuminazione artificiale va usata in modo responsabile. Non è una mission impossible.
Illuminare meglio è un compito alla portata di tutti. Basta prestare attenzione e seguire poche semplicissime regole. Sapere quali sono gli errori da evitare ci permetterà di contribuire al benessere nostro e di tutto l’ecosistema.
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