L'armonia dei numeri primi
Un libro a quattro mani dedicato al fascino dei numeri primi: la prima parte, scritta dal compianto Ennio Peres, introduce un'originale teoria di Sergio Siminovich. Il tutto è arricchito da giochi curiosi e stimolanti, ideali per mettersi alla prova.
- Collana: ScienzaFACILE
- ISBN: 9788822069252
- Anno: 2024
- Mese: settembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 172
- Tag: Matematica Giochi
Questo libro affronta l’argomento millenario e misterioso dei numeri primi da un punto di vista del tutto insolito e originale. La prima parte, scritta da Ennio Peres, analizza con sorridente e accattivante rigore i ragionamenti matematici, fornendo anche una grande varietà di giochi curiosi e coinvolgenti. La seconda, scritta da Sergio Siminovich, analizza invece i ragionamenti matematici con un approccio che in parte ricorda quello di Ramanujan, il matematico indiano di fine Ottocento che enunciava le sue teorie senza dimostrazione. Altrettanto interessanti le proposte di giochi, anche per i più giovani. I due autori, matematico il primo (ma anche appassionato musicista autodidatta), musicista il secondo (ma anche appassionato matematico autodidatta) si sono messi in gioco, celebrando all’unisono la scelta di un titolo di forte significato musicale.
Introduzione
Parte prima
a cura di Ennio Peres
1. Primi concetti
2. Tipologie di numeri primi
3. Ipotesi sui numeri primi
4. Primi giochi
5. Metaprimi
6. Quadrati primi bifronti
7. Cruciprimi
8. Primi magici
Parte seconda
a cura di Sergio Siminovich
1. Preludio (prima... i primi!)
2. Teoria primica
3. Rare bellezze
4. Curiosità e simmetrie, sfiorando la numerologia
5. Ludus ad parnassum: giochi primici
6. Dialogo (forzatamente) platonico
7. Guida di auto-aiuto
Postludio
Appendice 1 - Tabella dei generatori
Appendice 2 - Glossario
Appendice 3 - Mappa demografica (o identikit) dei numeri dispari
Bibliografia
INTRODUZIONE
Fin da bambino, ho provato una grande passione, non ricambiata, per la musica. Essendo molto stonato e totalmente privo del senso del ritmo, venivo immancabilmente escluso dai vari cori scolastici.
Questa odiosa prevaricazione era per me fonte di grande sofferenza, per cui, quando tornavo a casa dalla scuola, mi fermavo spesso di fronte all’edicola di una Madonnina, pregandola con fervore di farmi diventare bravo a cantare.
Evidentemente, ci deve essere stato un equivoco; nel tempo, infatti, sono diventato bravo a… contare (riuscendo anche a laurearmi in matematica), ma ho continuato a non saper cantare.
Per sopperire alla mia non istintiva inclinazione verso la musica, intorno ai 15 anni ho sentito il bisogno di studiare, da autodidatta, i suoi principali concetti teorici (scale, intervalli, melodia e armonia), arrivando a saper strimpellare alcuni strumenti a corda, come la chitarra e il banjo mandolino.
Ma non desidero rivangare le numerose umiliazioni che ho subìto anche in età adulta, nel tentativo di propormi come potenziale cantante (o addirittura cantautore…), in varie situazioni.
Il mio interesse per la musica, però, mi ha portato a frequentare, da semplice utente, diverse strutture prestigiose, come il Circolo “Gianni Bosio” di Roma, dove ho stretto amicizia in particolare con i suoi fondatori e promotori, Alessandro Portelli e Mariella Eboli.
Ed è successo che, verso la fine del 2012, dopo aver assistito a un concerto del coro del CIMA, nella Chiesa Valdese di Piazza Cavour, proprio Mariella Eboli mi ha voluto presentare il Maestro che aveva diretto quell’evento, il musicista italo-argentino Sergio Siminovich.
Lui, infatti, da appassionato matematico autodidatta, aveva elaborato un nuovo originale criterio di analisi e classificazione dei numeri primi. Non essendo adeguatamente inserito in un ambiente specifico, però, la sua teoria non aveva potuto ancora avere il giusto riconoscimento da parte della comunità scientifica e, forse, io avrei potuto aiutarlo a farla prendere in maggiore considerazione.
Ma siccome neanche io (modesto divulgatore…) navigo nell’empireo dell’ambiente scientifico, nel 2013 sono riuscito soltanto a far pubblicare un estratto del suo lavoro sulla rivista online dell’Università Bocconi di Milano.
Un tale passo, anche se prestigioso, non è stato però considerato sufficiente: perché, per poter aspirare a un’investitura ufficiale, era necessaria una pubblicazione edita da una rivista di settore, su carta stampata.
A quel punto si è innescato il classico problema del “cane che si morde la coda”: per pubblicare una teoria su una rivista cartacea di settore, bisogna prima averla pubblicata su un’altra rivista cartacea di settore; e così via...
Per spezzare una tale antinomica catena, mi è venuto in mente di mettere a punto un libro (su carta stampata…) che affrontasse a livello divulgativo l’argomento dei numeri primi e che inglobasse anche la teoria di Siminovich, ovvero il libro che avete in mano in questo momento.
Mi auguro che questa iniziativa riesca a raggiungere il suo scopo.
In ogni caso, l’incontro con il Maestro Siminovich promette di produrre effetti estremamente proficui per me.
Infatti, quando gli ho confessato il mio cruccio di essere un inguaribile stonato, lui ha affermato con decisione: «Non esistono gli stonati! Se vieni a frequentare il coro che dirigo, te lo dimostrerò…».
Desiderando ringraziarlo in anticipo per la realizzazione di un’impresa così straordinaria, ho voluto dedicargli un ironico acrostico anagrammatico costruito con le lettere del suo nome completo: SERGIO GUSTAVO SIMINOVICH, in tutto 23 lettere (ah… 23 è un numero primo!). Ogni riga è un anagramma del suo nome e questo risulta anche leggendo in ordine le lettere iniziali delle varie righe.
Ennio Peres, novembre 2020
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