La velocità del miele
e altre storie scientifiche poco ortodosse
Perché il miele non scorre in tutte le direzioni sul nostro toast? Come fanno i sassi a rimbalzare sull'acqua? Perché, quando si visita un nuovo posto, il viaggio d'andata sembra molto più lungo del ritorno a casa? Come si tiene in braccio un bambino? E perché le zanzare sono così affamate? Semplicità e umorismo: chiunque può ritrovarsi in questo piacevole approccio alla scienza.
- Collana: ScienzaFACILE
- ISBN: 9788822062857
- Anno: 2005
- Mese: settembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 256
- Note: illustrato a colori - brossura
- Tag: Scienza Curiosità Fisica
Ci sono scienziati che sondano le origini dell'universo e altri che indagano sulle fondamenta del nostro codice genetico. Jay Ingram, invece, in questo libro, posa il suo sguardo scientifico su ciò che nella vita quotidiana ci lascia spesso sconcertati e perplessi: come fanno i sassi a rimbalzare sull'acqua, perché le zanzare non sono mai sazie, perché il viaggio d'andata verso un posto nuovo sembra sempre più lungo del viaggio di ritorno. Con l'umorismo e il senso di meraviglia che lo contraddistinguono, l'autore esplora le stranezze che popolano il nostro mondo naturale e fisico, svelando le inattese curiosità che esso nasconde e trasformandole in una lettura avvincente. Gli argomenti affrontati sono quanto mai eterogenei, ma collegati fra loro in modo sorprendente, attraverso aneddoti tratti dalla storia della scienza e affascinanti legami con il mondo dell'arte. Con il suo tono spigliato ma serio e conclusioni per nulla dogmatiche benché rigorose, Jay Ingram ci regala un libro che difficilmente ci lascerà indifferenti e cambierà il nostro modo di osservare la realtà che ci circonda. Seguendo le orme di Stephen Jay Gould e Oliver Sacks, riesce in un arduo compito: far sembrare allettanti, ai profani, le minuzie della scienza.
Prologo - Non sempre c'è una risposta definitiva da «accendere» - 1. La bizzarra fisica dell'estremamente ordinario - 2. La velocità del miele - 3. Il capitombolo del pane tostato - 4. Macchie di caffè - 5. Le illusioni della vita - 6. La misteriosa arte ? e scienza ? di tenere in braccio un bambino - 7. Matematica da nido - 8. In cerca dell'uomo poco attraente - 9. Ecolocalizzazione: il nostro sesto senso? - 10. È ora! Svegliati! - 11. L'illusione del turista - 12. Il bancomat e il cervello - 13. Accelerare per fermarsi - 14. Ma quant'è piccolo il mondo - 15. Conosci 290 persone? - 16. Mi stai fissando? - 17. Che sguardo! - 18. Lo sguardo telepatico - 19. Uno studio in rosso - 20. Il non plus ultra dei voli a basso costo - 21. Afferrare una palla al volo - 22. I sassi rimbalzini - 23. Il curling - 24. Il tempo passa più veloce - Ringraziamenti - Indice analitico
Prologo
Non sempre c'è una risposta definitiva da «accendere»
Le nostre vite sono piene di gesti abitudinari: di una gran parte di essi non siamo nemmeno consapevoli, un'altra parte decidiamo di ignorarla. Ma così facendo ci perdiamo molto, vale a dire quei piccoli momenti, apparentemente irrilevanti, che con un minimo di riflessione si rivelano carichi di fascino e curiosità: vere e proprie «storie scientifiche poco ortodosse». Il termine «scienza» genera inevitabilmente l'aspettativa di ricevere risposte e spiegazioni in tempi rapidi, ma questa idea è falsa e deriva almeno in parte dal modo in cui la scienza viene insegnata nelle scuole: è impossibile trovare un esperimento di laboratorio o una pagina di un libro di scienze che non presentino una serie di «verità di fatto». Ma la scienza che si apprende in aula somiglia poco alla scienza vera del mondo vero, dove è difficile o impossibile «accendere una risposta definitiva» (come nei giochi a quiz televisivi). Se state pensando di leggere questo libro per trovare quel genere di risposte, temo che rimarrete delusi. Se invece sperate di scoprire qualcosa di nuovo sugli infiniti misteri della scienza, vi consiglio di proseguire la lettura. La scienza ci costringe a fermarci, a scavare sotto la superficie delle cose e a dedicare la nostra attenzione a fenomeni che normalmente ignoreremmo. È un bene? Certo! Correre come il Bianconiglio di Alice attraversando gli avvenimenti di ogni giorno senza sosta e senza soffermarsi un attimo di più, è vivere? Fermarsi a riflettere comporta due benefici evidenti: innanzi tutto garantisce quanto meno una breve pausa dalla ridicola frenesia delle nostre vite, giovando così alla nostra salute fisica e mentale, e in secondo luogo ci rende consapevoli di quanto poco conosciamo ciò che è proprio davanti ai nostri occhi. Il libro che avete in mano va quindi interpretato come un libro di self-help, una serie di scritti che riducono lo stress e regalano la sensazione di «vivere il presente» (se solo vendesse come un libro di selfhelp!). Ho scelto gli argomenti da trattare in base al grado di interesse suscitato dalla scienza su cui si fondano, ma in realtà sarebbe più giusto dire «suscitato in me» (per qualche strano motivo sembra esserci una gran quantità di psicologia e fisica ma poco altro). Non mi faccio illusioni e so che quella che avete in mano non è altro che una raccolta di esperienze che tutti ogni tanto facciamo e riconosciamo (ne ho comunque inserita almeno una, l'ecolocalizzazione, di cui la maggior parte di noi probabilmente non si è mai accorto). Gran parte di queste ricerche non rientra nella tipologia di indagini che la rivista «Science» sceglie di annoverare fra i dieci migliori risultati dell'anno o che vengono premiate con un Nobel. Queste osservazioni, però, vi faranno pensare un po' di più alla vostra vita – se ne darete loro la possibilità.
01 settembre 2005 | Quark |