Equazioni
Le icone del sapere
prima edizione 2009
ristampa
L’Universo in diciassette equazioni. Sander Bais sfida il dogma che considera le formule inadatte alle opere destinate al grande pubblico, e ci guida alla scoperta delle espressioni più alte del linguaggio della natura, la matematica.
- Collana: Fuori Collana
- ISBN: 9788822041678
- Anno: 2010
- Mese: gennaio
- Formato: 19,5 x 17,5 cm
- Pagine: 96
- Note: rilegato, illustrato a colori
- Tag: Scienza Matematica Fisica
Il mistero del cosmo è scritto nel linguaggio della matematica, e le equazioni sono le frasi che ne esprimono la bellezza e la profondità. Cercare di spiegare la scienza senza equazioni è come cercare di spiegare l’arte senza illustrazioni: partendo da questo presupposto, Sander Bais presenta una galleria delle principali equazioni della fisica, vere icone della conoscenza in cui sono racchiuse le leggi fondamentali della natura. Delle diciassette equazioni prescelte, Bais racconta il percorso scientifico, storico e umano che ha portato alla loro genesi. Di ognuna di esse viene sottolineato il ruolo svolto nel plasmare la nostra comprensione della realtà fisica, nei suoi molteplici aspetti: dalla meccanica all’elettrodinamica, dalla fluidodinamica alla relatività e alla fisica quantistica. Dopo una breve introduzione dedicata al vocabolario del linguaggio delle equazioni, costituito da concetti matematici e dai simboli che li rappresentano, il lettore può decidere liberamente il proprio percorso: le chiavi di lettura, infatti, possono essere diverse, così come i legami tra le equazioni. Il risultato, nelle parole dell’autore, è un volo che ci permette di contemplare la bellezza di un paesaggio montuoso senza dover faticare sui sentieri accidentati che conducono alle vette. Ascoltiamo la natura che ci parla nella sua lingua.
Introduzione - Una scatola degli attrezzi tautologica - Ascesa e declino - L’equazione logistica - La meccanica e la gravità - Le equazioni della dinamica di Newton e la legge universale della gravitazione - La forza elettromagnetica - La legge di Lorentz - Una legge di conservazione locale - L’equazione di continuità - L’elettrodinamica - Le equazioni di Maxwell - Le onde elettromagnetiche - Le equazioni d’onda - Onde solitarie - L’equazione di Korteweg-De Vries - La termodinamica - I tre princìpi della termodinamica - La teoria cinetica - L’equazione di Boltzmann - La fluidodinamica - Le equazioni di Navier-Stokes - La relatività ristretta - La cinematica relativistica - La relatività generale - Le equazioni di Einstein - La meccanica quantistica - L’equazione di Schrödinger - L’elettrone relativistico - L’equazione di Dirac - L’interazione forte - La cromodinamica quantistica - Le interazioni elettrodeboli - Il modello di Glashow-Weinberg-Salam - La teoria delle stringhe - L’azione della superstringa - Ritorno al futuro - Una prospettiva finale
L’equazione di Dirac ha una struttura matematica piuttosto complessa, mascherata, almeno in parte, dalla notazione compatta; perciò è meglio spendere un po’ di tempo sulla notazione utilizzata. C’è un indice µ che può assumere i valori 0, 1, 2 o 3, a indicare il tempo e le componenti spaziali, che quindi vengono trattate allo stesso modo. I quattro campi Aµ, i cosiddetti «potenziali elettromagnetici», descrivono il campo elettromagnetico in cui si muove (ad esempio) l’elettrone, me è la massa di quest’ultimo. Il campo dell’elettrone è descritto da una funzione a quattro componenti, Ψ. Le cosiddette «matrici gamma»,γµ , sono quattro matrici numeriche (cioè tabelle 4x4 formate esclusivamente da numeri) che vanno moltiplicate secondo regole matematiche ben definite con le componenti di Ψ (in realtà abbiamo fatto sparire da Ψ un altro indice, per evitare che la notazione si appesantisse ulteriormente).
Dall’analisi dell’equazione risultò chiaro il significato delle quattro componenti del campo di Dirac. Quest’ultimo include la descrizione di una proprietà alquanto misteriosa, lo spin, che possiamo interpretare come un grado di libertà rotazionale intrinseco. Potremmo dire che l’elettrone è l’equivalente quantistico di una piccolissima trottola – che può girare in senso orario o in senso antiorario.
Si scoprì poi che l’equazione aveva una proprietà molto interessante: consentiva di descrivere non solo le due componenti dello spin di un elettrone, ma anche i due stati di spin di un’altra particella, dotata della stessa massa dell’elettrone ma di carica opposta (positiva). È per questo che la particella fu battezzata positrone. Nel 1932, C.D.
Un’analisi più approfondita dell’equazione di Dirac consentì inoltre di dare una spiegazione del principio di esclusione di Pauli. Il principio, valido per gli elettroni e per tutte le particelle descritte da un’equazione come quella di Dirac, afferma che non è possibile che due o più di tali particelle possano mai coesistere nello stesso stato. Fino a quel momento si era trattato di un ingrediente fondamentale ma ad hoc della teoria quantistica, indispensabile per spiegare la tavola periodica degli elementi. Non potendo occupare tutti lo stesso stato di minima energia, infatti, gli elettroni di un atomo devono riempire sistematicamente i livelli energetici superiori, facendo sì che atomi di tipo diverso abbiano un comportamento chimico completamente diverso.
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