Come funzionano gli edifici
nuova edizione
prefazione di Franco Purini
postfazione di Livio Sacchi
Una nuova edizione di un manuale divenuto ormai un classico. Un testo fondamentale, necessario ai tecnici e utile a ogni lettore, sul funzionamento ottimale dell’abitazione moderna.
- Collana: Il Politecnico
- ISBN: 9788822008268
- Anno: 2017
- Mese: gennaio
- Formato: 24,5 x 22 cm
- Pagine: 276
- Note: illustrato
- Tag: Ambiente Edilizia Architettura Urbanistica Materiali Edili
Divenuto ormai un classico, questo manuale illustra tutte le caratteristiche di un edificio: come si sostiene, come provvede – in termini di protezione, comfort e sicurezza – ai propri fruitori, come si anima attraverso tutti i suoi impianti, come si protegge e come si rende e mantiene performante, come si prevengono sia danni futuri in fase di progettazione che possibili danni derivanti dall’interazione con gli eventi naturali.
Allen spiega in modo chiaro fenomeni complessi, come il ruolo che il Sole ha nell’economia energetica di una costruzione o la varietà di supporti strutturali e impiantistici necessari. L’autore sottolinea l’importanza di una progettazione “intelligente” per affrontare problemi quali il surriscaldamento e l’eccessivo raffreddamento, l’uso
smodato di energia, gli incendi.
Questa nuova edizione, rivista e aggiornata, pone l’accento sulle buone pratiche dell’architettura sostenibile e sulla progettazione e la costruzione eco-consapevole, senza tralasciare argomenti attuali quali la sindrome da edificio malato, il lighting design e i nuovi scenari per il superamento delle barriere architettoniche.
Una panoramica chiara ed eloquente per chi si avvicina al mondo dell’architettura e dell’ingegneria.
Un libro per il futuro di Franco Purini - Prefazione alla nuova edizione - Prologo – I. IL CONTESTO AMBIENTALE - 1. L’ambiente esterno - 2. L’ambiente umano - 3. Il concetto di rifugio – II. COME FUNZIONANO GLI EDIFICI - 4. Funzione dell’edificio - 5. Fornire l’acqua - 6. Riciclare i rifiuti - 7. Assicurare il benessere termico - 8. Proprietà termiche delle componenti di un edificio - 9. Controllare l’irraggiamento del calore - 10. Controllare la temperatura e l’umidità dell’aria - 11. Controllare il movimento dell’aria - 12. Tenere lontano l’acqua - 13. Vista e illuminazione - 14. Udire ed essere uditi - 15. Fornire energia convogliata in punti di consegna - 16. Adattare gli edifici alle persone - 17. Fornire supporti strutturali - 18. Consentire movimento agli edifici - 19. Controllare il fuoco - 20. Costruire un edificio - 21. Perché un edificio viva e cresca - 22. Componenti edili e funzione degli edifici - Progetto, costruzione e funzionamento degli edifici di Livio Sacchi - Glossario
Prologo
Gli edifici sono un grosso investimento, non solo di denaro e tempo, ma anche di risorse. Costruendo e occupando un edificio, consumiamo ingenti quantità di materiale e accresciamo l’inquinamento ambientale mondiale. Secondo il Worldwatch Institute, gli edifici consumano più del 40 per cento dell’energia utilizzata ogni anno nel mondo e, nel farlo, rilasciano nell’atmosfera un terzo dell’anidride carbonica e due quinti delle miscele che danno origine alle piogge acide. Negli Stati Uniti, gli edifici usano circa un sesto dell’acqua consumata ogni anno e un quarto del legname. I nostri edifici rilasciano più o meno la metà dei fluorocarburi che salgono nell’eterosfera (alta atmosfera) e distruggono lo strato di ozono che ci ripara dai raggi ultravioletti del Sole. All’incirca il 40 per cento del materiale di scarico proviene da lavori di costruzione. Risulta evidente da queste statistiche che gli edifici sono responsabili di molte forme di degrado ambientale. Gli edifici impongono un carico notevole sulle risorse della Terra, risorse in gran parte non rinnovabili e finite, e mettono a rischio la salute e il benessere dell’umanità. È pertanto sempre più urgente imparare a costruirli e gestirli in modo sostenibile.
La sostenibilità può essere definita come soddisfare i bisogni della generazione attuale senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i loro. Quandobruciamo combustibili fossili, consumiamo una porzione di risorsa finita e non rinnovabile,che pertanto non sarà più disponibile tra una o due generazioni. Creiamo anche gasserra, che contribuiscono al riscaldamento globale. Ciò costringerà le prossime generazioniad affrontare i problemi di un mondo in cui i ghiacciai e le calotte si stanno riducendo,i mari si innalzano a livelli pericolosi, e il clima è violento e imprevedibile. Quandoedifichiamo diffusi lotti residenziali su suoli fertili in precedenza coltivati, riduciamo laquantità di terreno agricolo a disposizione delle generazioni future. Quando utilizziamolegname proveniente da foreste che non vengono rimboschite, aumentiamo le probabilitàche la legna diventi un bene raro e costoso per i nostri figli e nipoti.
Ebbene, possiamo cambiare questa situazione. Possiamo ridurre notevolmente l’energia necessaria ai nostri edifici. Possiamo soddisfare gran parte di queste necessità con l’energia solare ed eolica, entrambe rinnovabili, non inquinanti e disponibili sul posto. In molti casi, possiamo costruire su terreni recuperati dopo che precedenti attività ne hanno abusato, quali siti industriali contaminati, ex edifici demoliti e suoli pesantemente impoveriti da cattive pratiche agricole. Possiamo costruire servendoci di legname proveniente da foreste certificate, quelle che dopo il taglio vengono rimboschite. Possiamo costruire utilizzando il legname di scarto derivante da edifici demoliti. In tutti questi casi, il modo in cui costruiamo ci permettedi passare alle generazioni future i mezzi per edificare con metodi analoghi.
Diverse organizzazioni e molti costruttori operano con diligenza ricorrendo a metodi di costruzione sostenibili (detti anche costruzione “verde”, bioedilizia, bioarchitettura). Alcuni prestano attenzione a risorse particolari quali le foreste. Altri usano materiali di riciclo, per esempio sfruttando avanzi di pannelli di rivestimento in gesso o pneumatici logori per farne nuovi materiali da costruzione (altri pannelli in gesso, tegole). Alcuni promuovono l’utilizzo di fonti d’energia rinnovabili come quella solare ed eolica e quelle fotovoltaiche. Alcuni si concentrano sul migliorare le performance energetiche degli edifici attraverso un migliore isolamento, costruzioni a più alta tenuta termica, un riscaldamento e un raffreddamento più efficienti. Altri ancora si concentrano sulla formazione di architetti, ingegneri e progettisti, che posizionando e orientando gli edifici in modo intelligente, configurandoli in modo appropriato, selezionando consapevolmente i materiali e suddividendo la costruzione con criterio possono ridurne enormemente l’impatto sulla Terra e sulle sue risorse.
Sono innumerevoli le organizzazioni che lavorano per educare gli architetti e gli ingegneri all’edificazione sostenibile. Tra queste, ricordiamo in particolare lo United States Green Building Council, che sponsorizza il sistema LEED (Leadership in Energy and Environmental Design) di valutazione della sostenibilità di un edificio. Il processo di valutazione è riassunto in un elenco che viene utilizzato per valutare il grado di sostenibilità di un edificio. Osservare le categorie presenti è molto istruttivo.
La prima macrocategoria, “Sostenibilità del sito”, include la valutazione dei seguenti fattori:
• se l’edificio migliorerà il sito su cui viene costruito o lo degraderà;
• se i fruitori dell’edificio potranno recarvisi e allontanarsene a piedi, in bicicletta o con i mezzi di trasporto pubblici in modo da risparmiare benzina e ridurre l’inquinamento;
• fino a che punto il sito sarà compromesso dal nuovo edificio;
• come vengono gestite le acque di scarico (se vengono immagazzinate per essere riutilizzate sul posto, vengono usate per rabboccare le falde acquifere della zona, o vengono gettate in una fogna).
La seconda macrocategoria, “Gestione efficiente delle acque”, include:
• uso delle acque di scarico immagazzinate o delle acque “grigie” (acqua utilizzata per lavarsi, che non contiene scarti umani) per l’irrigazione;
• trattamento all’avanguardia delle acque di scarico;
• ricorso a impianti che riducono il consumo d’acqua.
La terza macrocategoria, “Energia e ambiente”, si riferisce a:
• efficienza dei macchinari e dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento dell’edificio;
• utilizzo di fonti di energia rinnovabile;
• potenziale dell’edificio nel contribuire alla riduzione dell’ozono.
La quarta macrocategoria si occupa di “Materiali e risorse”. Essa include:
• riciclo di materiali da costruzione e prodotti di scarto della costruzione;
• gestione dei prodotti di scarto sul sito della costruzione;
• utilizzo di materiali riciclati per la costruzione;
• utilizzo di materiali locali regionali, che consumano meno carburante per il trasporto, anziché impiego di materiali che devono essere trasportati da lunghe distanze;
• materiali rapidamente rinnovabili;
• legname da foreste certificate.
“Qualità dell’aria negli ambienti interni”, la quinta macrocategoria, copre:
• qualità dell’aria interna;
• eliminazione del fumo di tabacco;
• efficienza della ventilazione;
• qualità dell’aria durante la costruzione;
• uso di materiali che non rilasciano gas tossici;
• controllo degli elementi chimici utilizzati nella costruzione;
• comfort termico;
• sfruttamento della luce solare.
La sesta e ultima macrocategoria è stata chiamata “Progettazione e innovazione”. È una categoria aperta, che conferisce crediti per l’originalità dei progetti in grado di portare a edifici più sostenibili. Vengono concessi dei crediti anche se l’architetto o l’ingegnere coinvolti nel progetto sono esperti LEED certificati.
Anche se l’elenco è in continua evoluzione, lo si sta già utilizzando come base per attestare il grado di sostenibilità di un edificio. Inoltre, è un ottimo mezzo per promuovere la sensibilità ambientale di architetti, ingegneri e costruttori.
Nelle pagine che seguono, troverete informazioni relative alla sostenibilità nella progettazione, nella costruzione e nella gestione degli edifici. Ogni capitolo spiega come costruire in modo tale che le risorse vengano utilizzate con saggezza, l’energia risparmiata, gli scarti contenuti, e gli edifici siano resi confortevoli, durevoli e salubri con il minor costo possibile per l’ambiente. La maggior parte di queste prassi sono vecchie e note, altre sono recenti e innovative. In entrambi i casi, gli architetti e gli ingegneri devono familiarizzare con esse e sfruttarle in modo massiccio se vogliamo consegnare ai nostri figli e nipoti un mondo gradevole, ospitale, salubre e ricco di risorse come quello in cui siamo nati noi.
6 febbraio 2017 | ramingoblog.com |