Egemonia americana e «stati fuorilegge»
prefazione di Salvo Vaccaro
La superpotenza americana sale in cattedra e dà lezioni di democrazia. Peccato che gli Stati Uniti siano l'unico stato democratico realmente «fuorilegge» e si beffino del diritto internazionale.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053176
- Anno: 2001
- Mese: febbraio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 336
- Tag: Storia America Politica Sociologia Politica internazionale Democrazia
Da tempo gli Stati Uniti, unica superpotenza a livello planetario, hanno individuato alcuni regimi come «rogue states», letteralmente «stati fuorilegge», ossia stati criminali. I criteri tipicizzati - assenza di democrazia, non rispetto dei diritti umani,tra gli altri - sono dettati unilateralmente, e rispondono a interessi di egemonia americana sul mondo. Noam Chomsky smonta il discorso americano denudando l'interesse geopolitico nonché il controsenso dell'esclusione di alcuni regimi dal consesso della comunità mondiale (Iraq, Siria, Libia, e non altri che risponderebbero ugualmente a quei criteri ma hanno la «fortuna» di essere fedeli alleati degli Usa); in molti casi gli Stati Uniti sembrano non considerare affatto le principali norme di diritto internazionale, ad esempio l'uso illegittimo della forza militare al di fuori delle regole fissate dalla Carta dell'ONU. Ed è proprio muovendo dagli eventi più prossimi, quali la tappa più recente del conflitto balcanico in Kosovo, l'annosa questione mediorientale drammaticamente attuale, o il tema del condono del debito dei paesi più poveri, che Chomsky dimostra, con la solita mole di documentazione a sostegno, come gli Usa a rigor di logica siano l'unico stato democratico a poter legittimamente essere definito«stato fuorilegge».