Pensare la guerra
L'europa e il destino della politica
prima edizione 1985
nuova edizione
«Pensare la guerra» è il solo modo per costruire anche una cultura della pace che non sia soltanto un bisogno emotivo o una scelta valida sul piano etico, ma incapace di incidere concretamente.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053077
- Anno: 1999
- Mese: novembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 144
- Tag: Filosofia Filosofia politica Guerra
La guerra sembra essere un evento che si sottrae, quasi per definizione, ad ogni possibile motivazione logica. Soprattutto da quando essa ha cominciato a coinvolgere le popolazioni civili, e non più soltanto eserciti contrapposti sul campo di battaglia, le atrocità e le devastazioni che ne conseguono sono tali da farla apparire come un fenomeno del tutto irrazionale, come una calamità totalmente inspiegabile. Eppure, in tutto l'arco della storia della cultura occidentale, si è costantemente cercato di «pensare la guerra», di capirne le ragioni profonde, di comprenderne la logica, anche là dove essa sembrava oscura o assente. Si può anzi affermare che non vi è autore o filone speculativo nella tradizione culturale dell'Occidente (e per molti aspetti anche dell'Oriente), nel quale non sia possibile ritrovare il realistico riconoscimento della «dura necessità» della guerra. Nello stesso tempo, in quella stessa tradizione è ricorrente la tensione al superamento di un vincolo tanto funesto, e lo sforzo di individuare le condizioni per l'instaurazione di qualcosa che almeno somigli ad una «pace perpetua». Ma non è possibile proporsi «seriamente» questo obiettivo, se non partendo dalla pur amara constatazione dell'inesorabilità con la quale la guerra si è finora imposta in ogni epoca della storia dell'umanità.