Cinema e follia
Stati di psicopatologia sullo schermo (1948-1982)
«Miglior libro sul cinema - 1984»
L'analisi particolareggiata di oltre trecento film e gli interventi di Risi, Lozano, Cavani e Bazzoni scandagliano in profondità le diverse forme in cui la follia e le malattie mentali sono state rappresentate dal cinema.
- Collana: Ombra Sonora
- ISBN: 9788822050175
- Anno: 1984
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 176
- Tag: Malattia mentale Psicologia Spettacolo Cinema
1948-1982: due date che racchiudono la storia dell'istituzione psichiatrica e della malattia mentale così come viene narrata sul grande schermo. Ma come si presenta il "pazzo" al cinema? In questo volume si segue l'iter compiuto dai "folli" sullo schermo,dal dopoguerra ad oggi, in rapporto all'evoluzione dei comportamenti e delle iniziative sociali nei confronti della salute mentale. Da "La fossa dei serpenti", del 1948, prima opera in cui si esaminava da vicino l'istituzione psichiatrica, a "La ragazza di Trieste", del 1982, ove si scorgono i risultati della legge n. 180 del 13 maggio 1978 in Italia, la ricerca viene condotta secondo un metodo statistico di elaborazione di un campione di oltre 300 film, nell'intento di rendere esplicito il legame tra il cinema e il suo pazzo, scoprendo il pregiudizio che da sempre avvolge il campo della ricerca sulla salute mentale. A conclusione del lavoro sono state raccolte alcune interviste a registi e attori i quali hanno mostrato particolare sensibilità nell'affrontare il lavoro di scandaglio della mente umana: tra gli altri a Nelo Risi (regista de "Il diario di una schizofrenica" e di "Viridiana"), Luigi Bazzoni (regista de "Le orme"), Liliana Cavani (regista de "L'ospite").