Quale marxismo in crisi?

Una proposta che si inserisce nell’attuale dibattito sulla cosiddetta crisi del marxismo, rifiutando, da una parte, di trattare Marx e Lenin come «cani morti» e, dall’altra, di assumere le difese in modo sterile e dogmatico, senza tener conto delle drammatiche vicende dei paesi «socialisti» (soprattutto in questi ultimi due decenni). L’obiettivo del libro non è, tuttavia, quello di operare una semplice sintesi tra le due alternative in questione. Vi si sostiene invece la necessità di recuperare le più fondamentali acquisizioni della teoria marxista (e del pensiero di Marx, in particolare), trasformando, però, la «rete» concettuale in cui esse sono inserite tramite una radicale messa in discussione del paradigma centrale del marxismo secondo e terzointernazionalista, secondo il quale le condizioni del comunismo maturerebbero già nel seno stesso della società capitalistica, come risultato di una crescente socializzazione delle forze produttive, che avrebbe portato poi (in modo riformistico, per gli uni, rivoluzionario per gli altri) alla trasformazione dei rapporti di produzione (e sociali) capitalistici.