Adulteri e cornuti
Storia della sessualità maschile
tra Medioevo e Modernità
Fra adulterio e corna, una prospettiva insolita per studiare la storia europea a cavallo fra Medioevo e Modernità; in realtà un terreno quanto mai propizio per entrare nel profondo della cultura e della società, dei valori e delle contraddizioni del Rinascimento.
- Collana: Storia e civiltà
- ISBN: 9788822005694
- Anno: 2008
- Mese: novembre
- Formato: 14,5 x 21,5 cm
- Pagine: 488
- Note: rilegato con sovraccoperta
- Tag: Storia Folclore Amore Sessualità
A detta dello stesso autore, questa ricerca prende spunto da un enigma che abbraccia circa tre secoli di storia europea, nella lunga transizione che dal Medioevo porta agli albori della Modernità. L’enigma è rappresentato dall’ambigua e paradossale centralità assunta da un tema apparentemente frivolo, le «corna». Se da un lato c’è l’adulterio, che tutte le leggi condannano come una delle colpe più gravi, seria minaccia al buon ordine della società, dall’altro le corna ne costituiscono il lato ludico, faceto, la rielaborazione «mitica» di un argomento scottante. Nella realtà è la donna a pagare il prezzo della repressione, dato che all’uomo è concessa una libertà di costumi che rende l’adulterio un fenomeno tipicamente maschile, emblema della subalternità femminile. L’uomo, d’altra parte, assume il ruolo del protagonista: vittima di una pretesa tendenza al tradimento della donna, ma soprattutto eroe incontrastato di una cultura propriamente rinascimentale, tanto ossessionata dall’argomento «corna» da farne materia privilegiata di riso ed evasione. In quest’ampia e dettagliata analisi – che si avvale di un ricco e puntuale apparato documentario e bibliografico – le sfere della realtà e della finzione, del desiderio e della paura, della norma e della trasgressione si intrecciano per disegnare la geografia sessuale e sentimentale di un’intera epoca, ma tracciano pure le prime linee di un’evoluzione cruciale per la società europea, in particolare nel campo delle relazioni tra i sessi e dei costumi familiari.
Introduzione - L’enigma e il mito - I. L’ETÀ D’ORO DELL’ADULTERIO MASCHILE - 1. Un peccato, un crimine… e un gioco di società - Un peccato multiforme - Dalla lussuria all’infedeltà - Il peso dell’onore maschile - 2. Le vie della lussuria - Il labirinto delle norme - Adulterio e prostituzione alla fine del Medioevo - Apogeo e declino della bastardaggine - Il nuovo modello coniugale - Galanteria e adulterio mondani - 3. Dalla prevenzione al fatto di cronaca - Per scongiurare l’adulterio - Rimedi e castighi privati - L’uccisione della sposa - Il tempo dell’infedeltà - 4. Il castigo dell’adulterio - L’intreccio delle giustizi - Le pene ecclesiastiche nel Medioevo - Correre nudi nel Midi medieval - L’affermarsi della giurisdizione regia - Le lettere di remissione - I «casi reali» - La reclusione delle donne: la pena dell’«autentica» - I Lumi: lettres de cachet e rimodellamento della famiglia - Il castigo popolare - L’influsso della festa - II. L’EROE E IL SUO DOPPIO - 5. Il cornuto, eroe della lingua francese - L’identità - Una prerogativa degli uomini sposati - La Grande confraternita - Il tastagalline - Gli appellativi - Coux, coupeau, cocu, cornard, wilhot, Jean… - Il cornuto e il cuculo - Il cornuto e il gallo - Il cornuto e la conchiglia - La lingua - Espressioni e proverbi - Le canzoni - 6. La festa dei cornuti - Patrocinio e attributi - Arnolfo e Gandolfo, i santi patroni - Le corna - I colori: l’azzurro e il giallo - Le feste - Il tempo del cornuto - Le confraternite di Imbecilli - Le feste e la formazione del vincolo matrimoniale - L’ubiquità del cornuto - La dignità del cornuto - Uno statuto legittimo - La fecondità - La ricchezza - 7. I buoni compagnoni - Identità - Compagno, compagnone, compagnia, compagna - La coppia e la banda - Buoni e gentili compagnoni - «Giovani» e «celibi» - Vita di gruppo - Criminali, studenti, valletti… - Fannulloni e furfanti - Burloni e bravi oratori - 8. La condivisione della carne - Sulla natura del buon compagnone - Parlare di donne - La propensione allo stupro - La condivisione - III. IL DISPIEGARSI DEL MITO - 9. La letteratura faceta - Il campo letterario delle corna - Dalle Quindici gioie del matrimonio all’Arte di far fortuna - Racconti e novelle - I fabliaux - Gli esordi della novella (1350-1530) - L’apogeo della novella (1535-1560) - Un nuovo orizzonte: la storia tragica - La composizione delle raccolte di novelle - La tonalità affettiva dei racconti - Letteratura e realtà - La verosimiglianza - L’avvenimento - I realia - 10. Sotto il segno del genere - E la donna? - L’ingannevole immagine dell’adulterio femminile - Un’identità bistrattata - Il «triangolo affettivo» - L’ordine e la diversità - Classificare, individuare, comparare - Un affronto alla diversità - 11. Corna e compagnonaggio - La battuta finale - Il colmo delle corna - Sedurre il marito - Le virtù della condivisione delle donne - 12. Adulterio e cortesia - I due registri erotici - Il cortese e il faceto - Il gusto del contrasto - Amore e cortesia - L’ideale snaturato - Le storie d’amore e d’amicizia - 13. La vertigine dell’amicizia - Il discorso della virilità - L’omosessualità - Cornificato e cornificante: una relazione omosessuata - Le chiavi del ridere - Il clan dei maschi - Il culto dell’amicizia - Il richiamo del travestimento - Conclusione - La transizione sessuale - Il crepuscolo dei buoni compagnoni - Firenze, la Sodoma italiana - Al tempo del compagnonaggio - Permanenze e mutamenti - Appendici - I. Un adulterio al tempo delle ciliegie (1408) - II. Autoritratto di una «dama galante», la Marchesa di Courcelles - III. Una spedizione punitiva nel XV secolo - IV. L’accesso di follia di un giovane gentiluomo (1462) - V. Clement Marot, Ballade des Enfants sans soucy (1532) - VI. Le plaisir des champs, avec la vénerie, la volerie et pescherie, poème en quatre parties (1583) Claude Gauchet, - VII. Il «triangolo affettivo» applicato al Decameron e all’Eptamerone - Bibliografia
L’ETÀ D’ORO DELL’ADULTERIO MASCHILE
Ognuno di voi ha fatto cornuto qualcuno:
ora, la natura procede sempre per pariglia,
per compensazione e per contraccambio.
Montaigne, Saggi, III, 5
Come nel matrimonio, anche nell’adulterio è richiesta la cooperazione tra un uomo e una donna. Da tale condivisione deriva una condivisione di responsabilità: i due coniugi sono ugualmente colpevoli e meritano perciò il medesimo castigo, come quello che colpì Adamo ed Eva. In realtà, da qualsiasi prospettiva si osservi l’adulterio, simmetria e uguaglianza non sono altro che false apparenze che, a profusione, costellano le relazioni fra i sessi: all’uomo e a lui solo giova il crimine. Pertanto, in epoca rinascimentale, egli gode di innumerevoli vantaggi, rappresentati dalla frequenza – essendo l’adulterio un fenomeno prettamente maschile – dall’offerta – costituita da prostitute, serve, ecc. – e dall’impunità – dato che è il reato femminile ad essere maggiormente perseguito. Tutto ciò è giustificato dal sistema dell’onore (mentre quello della donna riposa sulla castità), dall’ideologia dell’amore (che è quella dell’uomo conquistatore e disinvolto) e dalla concezione del matrimonio (istituzione necessaria all’inquadramento delle donne). A dispetto delle apparenze, quindi, l’adulterio è un comportamento che riflette il dominio maschile, allo stesso titolo dello stupro e della prostituzione.
01 agosto 2009 | Mente & Cervello |
29 novembre 2008 | La Repubblica |