1, 2, 3... infinito!
illustrato da Hélène Maurel
Che cos’è l’infinito? Si può contare fino all’infinito? Abbiamo un’infinità di antenati? Troverete la risposta a queste e altre domande nel libro di Benoît Rittaud.
- Collana: Piccola biblioteca di scienza
- ISBN: 9788822048363
- Anno: 2014
- Mese: gennaio
- Formato: 13,5 x 19 cm
- Pagine: 64
- Note: illustrato a colori
- Tag: Scienza Matematica Infinito Scienza per ragazzi
Dopo aver fatto infuriare un vecchietto brontolone con una filastrocca che non finisce mai, Amelia, Beatrice e Carolina incontrano uno strano pittore che spiegherà loro i segreti della prospettiva e le condurrà nel misterioso Hotel Hilbert, un luogo magico capace di ospitare un’infinità di clienti. Grazie al signor Giuseppe, il direttore dell’albergo, le tre bambine scopriranno le affascinanti proprietà dell’infinito matematico.
1, 2, 3... infinito! - Un esempio di infinito - Il mondo è infinito? - Si può contare fino all’infinito? - Abbiamo un’infinità di antenati? - È possibile vedere l’infinito? - Come si chiamano i numeri molto grandi? - L’infinito più uno, quanto fa? - Approfondimenti - Prova da solo - Glossario - Bibliografia - L’angolo dei grandi - Indice analitico
Come si chiamano i numeri molto grandi?
Il pittore – Ah, mi ero dimenticato di questo quadro... Ecco un’altra cosa che dovrebbe interessarvi.
Carolina – Cos’è?
Il pittore – Un hotel. Ma non uno qualunque. Guardate.
Il pittore estrae un quadro dalla sua cartella e lo mette davanti alle ragazze.
Carolina – Sarebbe questo l’hotel?
Il pittore – Vi presento l’Hotel Hilbert. Il direttore si chiama Giuseppe. Sembra sempre di cattivo umore, ma in realtà è molto gentile e adora rispondere alle domande che gli vengono fatte. Lo riconoscerete subito dalla sua voce squillante.
Carolina – Mmm, non capisco... è dentro il quadro?
Il pittore – Certo!
Come se fosse la cosa più normale del mondo.
Il pittore – Preparatevi!
A queste parole le ragazze vedono il quadro ingrandirsi e acquistare volume fino a inghiottirle tutte e tre. In un attimo si ritrovano dentro l’hotel.
– Volete una camera?
Non ci sono dubbi, è proprio Giuseppe quello che parla. È un signore piccolo e tarchiato, che sta alla reception.
Amelia, educatamente – No, siamo venute a visitare l’hotel. Ci ha mandate il pittore.
Giuseppe – Crede che non abbia niente da fare? Non sono mica una guida turistica! Ho un sacco di lavoro!
Amelia insiste – Ci ha detto che il suo hotel è molto, molto speciale.
Giuseppe, lusingato – Questo è vero! L’Hotel Hilbert è l’unico hotel al mondo a non rifiutare mai un cliente! L’unico hotel al mondo a possedere un’infinità di camere!
Amelia – Un’infinità di camere?
Giuseppe – Vedete il simbolo dell’hotel? È il simbolo matematico che rappresenta l’infinito. Un 8 messo in orizzontale.
Senza aggiungere una parola, Giuseppe tira fuori da un ripostiglio quattro monopattini a motore e invita le ragazze ad accompagnarlo. I monopattini filano da soli nel lungo corridoio, scoprendo a tutta velocità la sequen za senza fine delle camere dell’hotel. I quattro arrivano davanti a una porta sulla quale c’è scritto il numero 1 000 000.
Giuseppe – Ecco la camera numero un milione.
Carolina – È occupata?
Giuseppe – L’hotel è al completo. Tutte le camere sono occupate. Ve l’ho detto che ho molto da fare!
Il direttore e le ragazze riprendono a scivolare sui loro monopattini, sempre più veloci. Le porte sfilano davanti agli occhi affascinati delle ragazze, che non riescono a intravederne la fine. Il punto di fuga di fronte a loro è sempre lontanissimo. All’infinito.
Camera numero 1 000 000 000.
Giuseppe – Un miliardo!
Arrivato davanti al numero 1 000 000 000 000, il direttore si ferma, subito imitato dalle ragazze.
Giuseppe – Sapete come si chiama questo numero?
Amelia, esitante – Ehm... Mille miliardi?
Giuseppe – Si dice un bilione.
Carolina – Diventa difficile contare gli zeri!
Giuseppe, scrollando la testa – È vero, ed è proprio per questo che a volte, per scrivere i numeri molto grandi, si ricorre a un’altra notazione. Ad esempio, al posto di un bilione si può scrivere 1012, che si legge «dieci alla dodici». Il 12 rappresenta il numero di zeri. Questa notazione è detta esponenziale.
Su queste parole, Giuseppe riparte di nuovo a tutto gas. Arrivano davanti alla camera numero 1 000 000 000 000 000.
Giuseppe – Un biliardo!
Le ragazze, in coro – 1015, dieci alla quindici!
Alla camera numero 1 000 000 000 000 000 000...
Giuseppe – Un trilione!
Le ragazze, in coro – 1018, dieci alla diciotto!
E alla camera numero 1 000 000 000 000 000 000 000, il direttore esclama:
Giuseppe – Un triliardo! Cioè 1021.
01 settembre 2014 | Liber |
15 maggio 2014 | L'Espresso |
13 febbraio 2014 | LA SICILIA |
01 febbraio 2014 | Il Corriere del Sud |
18 gennaio 2014 | Il Tempo |