Scritture disegnate
Arte, architettura e didattica da Piranesi a Ruskin
Per cogliere gli aspetti letterari e artistici dell'architettura, per leggere le arti figurative come la pagina di un romanzo e riscoprire i valori umanistici nell'èra del computer.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822062277
- Anno: 2000
- Mese: febbraio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 264
- Note: illustrato b.n.
- Tag: Arte Storia dell'arte Architettura Didattica
Partendo dall'idea, suffragata dalle lamentazioni epocali dei grandi architetti settecenteschi Piranesi e Boullée, che l'architettura, a causa della sua natura complessa e del suo ingombro madornale, sia un'arte infelice, cui risulta inattingibile la "facilità" diretta con cui agiscono pittori e scultori, il libro, ampiamente illustrato in bianco e nero, affronta la questione del disegno (ma non solo di quello praticato dagli architetti) assumendola come elemento costitutivo dell' ideale altrove, di naturapersino letteraria, nel quale la sostanza umanistica dell'architettura si traduce nella libera definizione di programmi, utopie, fantasie, narrazioni che fanno del foglio disegnato (e inciso all'acquaforte, come nel caso di Piranesi) la pagina di un libronon scritto, ma, appunto, disegnato. Al di là degli altri esercizi di scrittura disegnata, esperiti dai vari Piranesi, Quarenghi, Clerisseau, Boullée, Ledoux, Lequeu, Gilly, Schinkel, con spirito pittorico e letterario, a cavallo fra Sette e Ottocento, proprio nel cuore del XIX secolo, altri autori - John Ruskin, critico d'ate ed eccellente disegnatore e scrittore, Eugene Viollet-le-Duc e Camillo Boito, architetti, teorici e scrittori, compongono importanti e anomali manuali di disegno. Tali manuali sonotestimonianza della connessione, tipicamente ottocentesca, fra disegno e didattica, nella prospettiva di una moderna educazione umanistica, ma anche professionale, da fornire per esempio agli addetti alla produzione di arti applicate, ed inoltre documentano una particolare tipologia di edificante letteratura giovanile. Di tutto questo il libro si occupa diffusamente. Chiude il libro un'appendice novecentesca all'insegna del recupero della manualità nell'epoca della tecnica.