Figure di una battaglia
Documenti e riflessioni sulla mafia dopo l'assassinio di G. Falcone e P. Borsellino
a cura di Crescenzo Fiore
Chi furono gli uomini che non sostennero Giovanni Falcone nel momento in cui tale sostegno sarebbe stato decisivo? In quale contesto politico mafioso si collocano gli omicidi eccellenti? Qual è stato il ruolo del CSM? In quale assurda strategia si situano le sentenze del giudice Corrado Carnevale? Non un altro libro sulla mafia, ma una dura e pessimistica requisitoria contro un potere imbelle che non è capace di difendere i suoi servitori.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822061379
- Anno: 1992
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 224
- Tag: Storia Politica Politica italiana Criminalità Mafia
Può un giudice lavorare in una terra dove molti uomini e parte delle istituzioni che dovrebbero difendere la legalità sono sospettati di complicità con il potere mafioso? L'uccisione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rappresenta il gesto conclusivo etremendamente spettacolare di un percorso di solitudine, di veleni, di stupide opposizioni. Attraverso la lettura di alcuni verbali inediti delle audizioni di Giovanni Falcone e dei magistrati del pool palermitano, il Vicepresidente della Commissione Antimafia ripercorre le tappe di una vicenda esemplare in quest'Italia dove gli interessi, la corruzione, la collusione e l'aperta complicità tra spezzoni dello Stato e l'Antistato condizionano e determinano la vita del Paese. Chi furono gli uomini che non sostennero Giovanni Falcone nel momento in cui tale sostegno sarebbe stato decisivo? In quale contesto politico-mafioso si collocano gli omicidi eccellenti? Qual è stato il ruolo del CSM? In quale assurda strategia si situano le sentenze del giudice Corrado Carnevale? Sono solo alcune delle domande a cui l'autore cerca di dare una risposta rileggendo il difficile operato della Commissione Antimafia. Sono queste le figure di una battaglia. In appendice la relazione annuale della Commissione Antimafia e una memoria del Ministro di Grazia e Giustizia, Claudio Martelli, su Giovanni Falcone e il suo impegno. Non un altro libro sulla mafia, ma una dura e pessimistica requisitoria contro un potere imbelle che non è capace di difendere i suoi servitori.