Roma a Mosca
Lo spionaggio fascista in Urss e il caso Guarnaschelli
Dopo la pubblicazione del documento del Comintern che sancì lo scioglimento del partito comunista polacco, un libro di documenti che risponde alla domanda: davvero in Urss c'erano le spie fasciste? Sì, c'erano. E colpirono prima di tutto il Pci. E Togliatti sapeva...
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822061027
- Anno: 1990
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 384
- Tag: Storia Politica Politica internazionale Storia contemporanea Comunismo Fascismo Pci
Roma a Mosca è un libro di storia dello spionaggio e insieme un giallo politico. Tutto fondato su documenti nuovi. Lo sfondo è l'attività spionistica del fascismo in URSS, con i nomi e le azioni degli agenti, la descrizione dell'attività provocatoria dell'ambasciata a Mosca, soprattutto contro l'emigrazione Italiana. Dati, nomi, fatti vengono ricostruiti attraverso la documentazione proveniente dagli archivi della polizia italiana e del Ministero degli Esteri. Dal libro emerge la difficoltà in cui si trovarono i capi comunisti italiani in URSS a causa di quello spionaggio. In primo luogo Palmiro Togliatti, che dovette anche fare i conti con una situazione politicamente difficile, perché fino alla metà degli anni 30 l'URSS continuò ad avere buoni (o addirittura ottimi) rapporti diplomatici con l'Italia fascista. Insomma, il "roccioso" Pci anche a Mosca si rivelò debole e infiltrato. Lo stesso Togliatti dovette condurre gli interrogatori di alcuni "ravveduti" passati al fascismo. Inoltre, diversi dei comunisti arrestati dal regime di Stalin furono in realtà spie dell'ambasciata o con essa ebbero contatti molto sospetti. Fu davvero un difficile tornante, che può anche spiegare le cautele con cui il Pci ha sempre raccontato i fatti dell'URSS. Parte del libro è poi dedicato a Emilio Guarnaschelli, uno dei "ravveduti" che ebbero rapporti con l'ambasciata, fu arrestato e finì per morire in URSS. Di lui ancora molto si parla, dopo un famoso libro di lettere uscito alcuni anni fa. La vedova, Nella Masutti, ha di recente sollevato un grande polverone, chiedendo al Pci la riabilitazione del marito: è accaduto prima e durante il recente congresso del Partito comunista a Bologna.