Due è facile tre è complessità
Dal caos agli investimenti in Borsa
Con il suo stile accattivante, Neil Johnson ci guida alla scoperta della complessità, seguendone le molteplici manifestazioni, dai problemi pratici di ogni giorno fino agli aspetti fondamentali della fisica quantistica.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002433
- Anno: 2009
- Mese: aprile
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 288
- Note: brossura - illustrato b.n.
- Tag: Scienza Fisica Economia Caos Complessità
Siete bloccati in un ingorgo, state pensando a cosa fare dopo cena, e intanto la radio annuncia che anche oggi le Borse sono andate malissimo. Qualcosa vi dice che tutte queste cose hanno un elemento comune, ma quale? La risposta è semplice: la complessità. Considerata da alcuni come l’unica vera novità scientifica dopo la teoria della relatività generale, la scienza della complessità accomuna sistemi apparentemente privi di punti di contatto, ma che in realtà condividono alcune caratteristiche significative, per esempio, la capacità di passare dall’ordine al disordine e viceversa senza alcun intervento esterno. Partendo dallo studio di alcuni esempi tratti dalla vita di tutti i giorni (la gestione delle pratiche in un ufficio, il caos del traffico, l’affollamento del bar preferito), Johnson allarga l’orizzonte delle proprie ricerche a numerose altre manifestazioni della complessità nel mondo reale: dall’andamento dei mercati finanziari e dalla struttura delle forme musicali fino agli interrogativi più profondi della fisica fondamentale, passando per le ricerche sul cancro e le minacce alla sicurezza globale. Con stile scorrevole e accattivante, il volume ci presenta gli sviluppi più recenti di una teoria che, nonostante la giovane età e la lunga strada ancora da percorrere, potrebbe diventare uno dei pilastri della scienza del XXI secolo.
Prefazione - I. CHE COSA È ESATTAMENTE LA SCIENZA DELLA COMPLESSITÀ? - 1. Due è facile, tre è complessità - La complessità in azione - Perché la mia vita è così complessa? - Gli elementi chiave della complessità - La complessità: la scienza di tutte le scienze - 2. Il disordine regna sovrano, ok? - Un altro giorno in ufficio - Se le cose possono andare peggio, - probabilmente lo faranno - Ci serve un feedback - La vita non è che una sacca di ordine - Il triste futuro del nostro Universo - Aria, aria ovunque: speriamo - Il nostro mondo, così pieno di condizionamenti - 3. Caos e compagnia - Come affrontare le dinamiche interne dell’ufficio - Stagisti scrupolosi e stagisti sbadati - Non preoccupatevi, è solo un po’ di caos - Se non ricordo male, sto vivendo al limite - C’è la musica, e poi c’è tutto il resto - Cosa succede mentre non guardo? - 4. Mentalità di massa - Sono una persona, non una particella - Grazie a Dio è venerdì - Sapere cosa vuol dire vincere - Andare al bar, o non andare al bar? - Gruppi e antigruppi - Un’altra esperienza frustrante - Gestire l’evoluzione: progettare il futuro - 5. Entrare in contatto - Conoscere me, conoscere te - Mondi piccoli, mondi grandi e mondi di mezzo - L’importanza di essere in rete - Come crescono le cose: è davvero tutto scritto nei geni? - Il denaro cresce sugli alberi? - Globalizzazione: equità o efficienza? - Il punto della situazione – II. COSA PUÒ FARE PER ME LA SCIENZA DELLA COMPLESSITÀ? - 6. Prevedere l’andamento dei mercati finanziari - Tutto ciò che sale, deve scendere: ma quando? - Il problema della teoria della finanza - così com’è, o così come si muove - Una passeggiata complessa per Wall Street - Dal bar al mercato - Attenti, stiamo per schiantarci - Predire il futuro - Notizie, voci e terrorismo - 7. Alle prese con il traffico e con la carriera - Riprendiamo la strada - Il tempo è denaro - Pedaggi anti-traffico e creatività - Forma diversa, stessa funzione - Meglio starsene al proprio posto? - 8. Alla ricerca dell’anima gemella - La coppia perfetta - Appuntamenti virtuali - Relazioni radioattive - Arriva il super-partner - Gli appuntamenti si complicano - Lupi, cani e pecore - 9. Affrontare i conflitti: le nuove guerre e il terrorismo globale - Guerra e complessità - La legge della guerra - La struttura universale alla base - delle guerre moderne e del terrorismo - Conflitti moderni e sistemi complessi - Quando sarà il prossimo assalto? - 10. Come prendersi un raffreddore, stare alla larga dalla superinfluenza e debellare il cancro - Assassini nati - Dalle comunità alle classi - I bambini, il raffreddore e il contagio - Il cancro: come affamare un tumore? - Prova di forza: il sistema immunitario - contro i «supervirus» - 11. La madre di tutte le complessità: il nanoscopico mondo dei quanti - Einstein e gli spettri - In tre si è in tanti, ma anche in due non si scherza - La nanovita segreta delle piante, dei batteri e dei cervelli - Giochi quantistici - Da molti errori può nascere una cosa giusta - 12. Verso l’infinito, e oltre! - L’infinito insufficiente dei fisici - Il futuro è luminoso, il futuro è complesso - Appendice - Indice analitico
Prefazione
È il 2050, e state guardando Chi vuol essere milionario? Il concorrente è alle prese con la domanda finale. Eccola: «Qual è il nome della teoria che gli scienziati cominciarono a sviluppare all’inizio del XXI secolo, e che ha contribuito a liberare il mondo da ingorghi stradali, crolli dei mercati finanziari, attacchi terroristici, pandemie virali e tumori maligni?». Il concorrente non crede alle proprie orecchie. La sa, è facile... Ma è così nervoso che per un momento la sua mente si inceppa. Comincia a considerare l’opzione A: «Sono tutti problemi ancora irrisolti», ma capisce subito che si tratta di una risposta senza senso. Invece di rispondere subito, sceglie di servirsi dell’ultimo aiuto a sua disposizione, quello del pubblico. La risposta di quest’ultimo è immediata e unanime a favore dell’opzione B: «La teoria della complessità». E così il concorrente, messe da parte le ultime esitazioni, decide di accendere l’opzione B. Il presentatore gli porge l’assegno e il mondo ha un milionario in più.
Pura fantasia? Forse no.
In questo libro faremo un viaggio nel cuore della Complessità, una scienza emergente che sembra destinata a scatenare una nuova ondata di sviluppi a tutto campo, dalla medicina e dalla biologia per arrivare all’economia e alla sociologia. La scienza della complessità racchiude in sé anche la prospettiva di una soluzione a una vasta gamma di problemi importanti con i quali dobbiamo confrontarci come individui e come società. Ecco perché è destinata a permeare ogni aspetto della nostra vita.
C’è un problema, però. Non abbiamo ancora una «teoria» completa della complessità. Perciò mi servirò di questo libro per riunire in uno schema comune tutti i suoi possibili ingredienti, per poi analizzare, all’interno di questo stesso schema, un ampio spettro di casi reali. Toccherà a uno dei nostri discendenti – forse uno dei lettori più giovani di questo libro – mettere ogni pezzo al posto giusto.
La scienza della complessità è un’arma a doppio taglio nel miglior senso possibile. Si tratta realmente di big science, grande scienza, perché racchiude alcuni dei problemi più ostici, fondamentali e stimolanti per i quali la ricerca non ha ancora trovato una risposta. Al tempo stesso, vi ritroviamo un legame con i principali temi di ordine pratico della nostra esistenza, dalla vita personale alla salute fino alla sicurezza globale. Fare una pizza è complicato, ma non è complesso. La stessa cosa vale per la compilazione della dichiarazione dei redditi, o per riparare la foratura di una bicicletta. Seguendo le istruzioni nell’ordine giusto, riuscirete a fare tutto senza grossi problemi. Ora, però, immaginate di fare tutte e tre le cose contemporaneamente. Peggio ancora: supponiamo che la sequenza delle operazioni da effettuare in una delle attività dipenda in realtà da come stanno andando le cose nelle altre due. Difficile, dite? Beh, ora avete un’idea di che cosa sia la complessità.Adesso, avendo presente tutto ciò, sostituite le tre attività interconnesse con tre persone, anch’esse interconnesse, ognuna delle quali cerca di adattare i propri istinti e le proprie strategie alle azioni delle altre. Così facendo vi renderete conto della facilità con cui la complessità può manifestarsi intorno a noi, nel corso della vita di tutti i giorni.
Nello scrivere questo libro avevo in mente una «lista dei desideri» contenente gli obiettivi che mi proponevo:
1) scrivere un libro che potesse essere letto con piacere da un pubblico vasto, indipendentemente dall’età, dalla formazione culturale o dal livello di conoscenze scientifiche;
2) presentare ai lettori l’incredibile gamma di scenari reali in cui la scienza della complessità può dimostrare il proprio valore;
3) scrivere quel libro sulla complessità «che non ho mai trovato, ma di cui ho sempre sentito il bisogno». In altre parole, realizzare una guida – di facile lettura, ma al tempo stesso rigorosa – a questa grande rivoluzione scientifica;
4) scrivere un libro da far leggere ai miei bambini – o, per essere più corretti, un libro che i miei figli potessero realmente scegliere di leggere da soli. È un obiettivo fondamentale, perché verosimilmente la complessità diverrà la scienza di riferimento delle generazioni future;
5) scrivere un libro che potesse essere letto in aereo o sull’autobus con la stessa facilità con cui lo si legge in biblioteca. Dunque, un libro comprensibile anche se letto a pezzi e bocconi;
6) scrivere un libro che offra agli scienziati, agli economisti e ai policy-maker una prospettiva nuova sui problemi esistenti nei loro settori rispettivi, e che favorisca nuovi progetti di ricerca interdisciplinari imperniati sulla complessità.
Nel terminare il libro, però, e nell’offrirlo ai potenziali lettori, mi rendo conto che tutta la lista può ridursi a un unico punto: vorrei che il libro vi piacesse, e che vi offrisse qualche idea nuova per affrontare il mondo complesso in cui viviamo e che lasceremo in eredità ai nostri figli.
Alcuni aspetti di ordine pratico del contenuto e della struttura del libro richiedono, a mio avviso, qualche spiegazione. Ho mantenuto una certa semplicità nel linguaggio, negli esempi e nelle analogie, dato che il libro si propone di spiegare che cosa sia la scienza della complessità e perché è così importante per tutti noi. Perciò ho deciso di non dilungarmi troppo nei dettagli nel testo principale. L’Appendice, invece, spiega come trovare gli articoli di natura tecnica sui quali si basano gli esempi analizzati nel libro; vi troverete anche una lista di siti Internet contenenti ulteriori informazioni sulle attività di ricerca nel campo della complessità a livello mondiale. Detto ciò, non risparmierò colpi, poiché tratto tutti gli argomenti che mi sembrano pertinenti. La prima parte del libro ci conduce attraverso i fondamenti teorici della complessità, mentre nella seconda parte se ne analizzano le applicazioni reali. In alcuni casi si tratta di un terreno ancora tutto da esplorare, e le risposte agli interrogativi posti sono scarse. La situazione non sembra essere diversa da quanto già accaduto in passato per altre rivoluzioni scientifiche. Qui, però, non ci occupiamo di storia, ma dei risultati che arrivano dalla prima linea di una disciplina nuova. È per questo che ci concentreremo sulla direzione che tale ricerca sta imboccando, e non sul cammino già fatto.
Perché mai, però, dovreste credere a quello che scrivo sulla complessità? È una domanda assolutamente fondamentale, dato che la scienza della complessità è ancora in una fase di crescita, e l’esplorazione di tutte le sue potenziali applicazioni è appena cominciata. Purtroppo, molte delle cose riportate dalla stampa a proposito della complessità sono di seconda mano, cioè sono state scritte, tipicamente, da gente che dà la propria interpretazione del lavoro degli altri pur avendo lavorato poco o nulla sulla complessità. Dato il carattere relativamente poco maturo del settore, ritengo che simili interpretazioni indirette siano potenzialmente pericolose. È per questo che ho strutturato il contenuto del libro sulla base dell’esperienza acquisita dal mio gruppo di ricerca nel campo della complessità. Una scelta del genere presenta molti vantaggi: 1) riflette la mia conoscenza della complessità; 2) rappresenta quelli che a mio avviso sono gli argomenti più importanti; 3) darà al lettore – o almeno così spero – un’idea di cosa significhi essere «in prima linea» in un’area di ricerca tanto stimolante; 4) garantisce ai lettori la possibilità di mettere direttamente in discussione ogni mia affermazione e di chiedermi informazioni più dettagliate. Per rendere più agevole e trasparente questo processo di controllo, ho aggiunto nell’ultima parte dell’Appendice una lista esauriente di tutti gli articoli di ricerca pertinenti. Incoraggio inoltre i lettori che volessero farmi delle domande a scrivermi a questo indirizzo: [email protected].
Per concludere, vorrei ringraziare calorosamente quegli scienziati pieni di talento con i quali ho avuto (e ho ancora) la fortuna di interagire sulla complessità: Pak Ming Hui, Luis Quiroga, Ferney Rodriguez, Mike Spagat, Jorge Restrepo, Elvira Maria Restrepo, Roberto Zarama, Derek Abbott, Chiu Fan Lee, Tim Jarrett, Alexandra Olaya Castro, David Smith, Sean Gourley, Sehyo Charles Choe, Douglas Ashton, Mark McDonald, Omer Suleman, Nachi Gupta, Nick Jones, Ben Burnett, Alex Dixon, Tom Cox, Juan Pablo Calderon, Juan Camilo Bohorquez, Dan Reinstein, Mark Rondeau, Paul Summers, Stacy Williams, Dan Fenn, Richard Ecob, Adrian Flitney, Matt Berryman, Mark Fricker, Philip Maini, Sam Howison, Tim Halpin-Healy, David Wolpert e Kagan Tumer. Un ringraziamento particolare va a Felix Reed-Tsochas e Janet Efstathiou, con i quali, tra l’altro, dirigo il gruppo di ricerca interdipartimentale sui sistemi complessi alla Oxford University. Molti degli scienziati presenti nella lista hanno svolto un ruolo fondamentale nelle ricerche descritte in questo libro – dove mi è sembrato il caso, ho indicato il loro contributo in maniera esplicita. Sono molto grato anche aMarsha Filion della Oneworld Publications, per i suoi commenti costruttivi sul modo di concludere il manoscritto – e a mia madre e mio padre per avermi incoraggiato con gentilezza a darmi una mossa e a finire il lavoro.
La mia gratitudine più grande va a Elvira Maria, Daniela, Nicholas e Dylan. Grazie per aver sopportato un marito/padre molto complesso per tutta la preparazione di questo libro, e grazie per aver messo in stand-by l’ultimo Natale.
Oxford, 2007