Psicologia della vita quotidiana
Una riflessione scientifica non freudiana
Finalmente la psicologia non è più una disciplina «misteriosa», per pochi eletti, ma una «scienza del quotidiano», in grado di aiutarci a gestire meglio i nostri comportamenti e di renderci più felici.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002280
- Anno: 2005
- Mese: novembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 336
- Tag: Coscienza Psicologia Mente Felicità
Che cos'è la felicità? Che cos'è la coscienza? Come conoscersi meglio? Come spiegare le paure irrazionali e le ossessioni? Siamo irrimediabilmente condizionati dal nostro passato? Possiamo, in assoluta buona fede, produrre falsi ricordi e false testimonianze? La parola è in grado, da sola, di liberarci dalle sofferenze affettive? È possibile far progredire i propri comportamenti, le proprie emozioni, i propri schemi di pensiero? Ecco alcune delle domande alle quali ormai la psicologia è in grado di rispondere, con umiltà, rigore, ma anche creatività e senso dello humour. Un'opera che, con un linguaggio semplice, spiegazioni chiare e una cura straordinaria nella scelta degli esempi, dimostra che i quesiti della psicologia sono affrontabili secondo i metodi della scienza, e quindi risolvibili da tutti.
Introduzione - 1. Una psicologia per vivere meglio - La felicità: questione di psicologia? - La gioia - Il benessere psicologico - Bisogni e desideri: il necessario, l'utile e il superfluo - L'evoluzione delle società: anche una questione di comportamenti - Norme nevrotizzanti, altruismo e gestione di sé - 2. La nebulosa degli psicologi - Siamo tutti psicologi? - Le psicologie filosofiche - Le psicoanalisi: Freud, Adler, Jung e gli altri - La psicologia diventa una scienza - 3. Grandezza e miseria della psicologia - Gli psicologi: giudici e parti - L'interpretabilità universale: Flaubert, Adler e Popper - Teorie che condizionano inconsciamente - La psicologia: una disciplina recente - Gli psicologi, malati di verbalismo e ciarlataneria - 4. Saggezza e illusioni della conoscenza di sé - L'interminabile ricerca dell'autentico io - Di che cosa siamo solitamente coscienti? - Un flusso di pensieri - Vizi e virtù dell'auto-osservazione - Il sentimento di identità, le sue condizioni, il suo sviluppo - Come conoscersi? - L'effetto Barnum: come incantare tutti i creduloni - Io e il mio comportamento - 5. Comprendere i meccanismi comportamentali - Cosa si intende per comportamento - Autopsia di una ricaduta - Una scelta cruciale: gratificazioni immediate o differite? - Gli stimoli - Le cognizioni - Gli stati affettivi - Le azioni - Le scelte come conseguenze - Lo stato dell'organismo - Le vie della libertà - 6. Alcune chiavi per analizzare i comportamenti - Il contesto, gli stimoli - I pensieri - Le interpretazioni inadeguate - Le credenze «nevrotizzanti» - Gli stati affettivi e le emozioni - Il corpo - Un esempio: la fame - L'attivazione fisiologica - Le azioni - Le conseguenze dei comportamenti - Quattro tipi di conseguenze dei comportamenti - Dilazioni delle conseguenze e conseguenze delle dilazioni - Frequenza e probabilità delle conseguenze - Quantificare per cambiare - 7. L'inconscio e i suoi miti - L'inconscio oltre trecento anni fa - L'inconscio agli albori della psicologia scientifica - Sull'inconscio degli astronomi - Il pendolo di Chevreul - Percepire è costruire - Le percezioni subliminali - Esempi di ricerche scientifiche sull'inconscio nel XX secolo - L'effetto «cocktail party» - Sesso, pupilla e belladonna - L'occhio di lince dei fobici - Bevi Coca-Cola, acquista audiocassette per l'autoterapia - Entra in gioco la psicologia scientifica - Le lezioni da trarre dagli esperimenti sulla pubblicità subliminale - Esami e successo senza fatica? - Avvenimenti senza ricordi e ricordi senza avvenimenti - Benedikt: la terapia tramite il ricordo - La leggenda di Anna O. - Seduzione reale, fantasma o suggestione? - Forza e debolezza della memoria - Che cosa dimentichiamo e perché? - Che cosa ricordiamo dei nostri primi anni? - Quando si vorrebbe a tutti i costi dimenticare - Ricordare è costruire - I falsi ricordi - La demistificazione dell'ipnosi - L'epidemia dei ricordi di abusi sessuali - L'esplorazione di vite precedenti - I rapimenti da parte di extraterrestri - Perché immaginiamo i ricordi? - Sul pericolo di invocare l'«inconscio» - 8. Parlare, pensare, agire - L'autoterapia del dottor James - La nascita delle psicoterapie - Emozioni tradotte in parole - L'irritazione e la collera - Svelare dei segreti per migliorare la propria salute? - Il pilotaggio cognitivo - Rifocalizzare l'attenzione - Come tenere a distanza certi pensieri - Ristrutturare i pensieri - Non demordere - L'azione: strada maestra dei cambiamenti - La psicoterapia attiva di Alexandre Herzberg - Le terapie comportamentali - Imparare a progredire - 9. La pratica della gestione di sé - La chiave del cambiamento: apprendimenti e sforzi mirati - Il motore del cambiamento: trarre profitto dalle conseguenze dei propri atti - Sviluppare il riflesso «risoluzione di problemi» - Adottare l'atteggiamento di risoluzione dei problemi - Esplorare e formulare il problema - Cercare delle soluzioni possibili - Selezionare una soluzione - Concretizzare la decisione - Valutare - Osservare e analizzare - Controllare le emozioni - Pilotare il dialogo interiore - Controllare e gestire gli stimoli incitanti - Allargare il repertorio delle azioni - Affrontare delle situazioni stressanti - Sviluppare competenze sociali - Moltiplicare le esperienze di felicità - Superare le ricadute - Conclusione - Ringraziamenti - Bibliografia
Introduzione
Nella nostra ricerca non abbiamo voluto solamente trattare dell'uomo, ma combattere per l'uomo. Emmanuel Mounier
Un secolo fa, tra il 1900 e il 1905, Sigmund Freud pubblicava tre libri considerati, da lui e dai suoi discepoli, le sue opere più importanti: L'interpretazione dei sogni, Psicopatologia della vita quotidiana e Tre saggi sulla teoria sessuale. Per il grande pubblico – come per la maggior parte degli psicologi che vivono di psicoanalisi – le idee fondamentali della psicologia sono state formulate in questo momento preciso della storia dell'umanità: ci sarebbero state pochissime idee interessanti prima, e pochissimi progressi dopo. È dunque la psicologia una disciplina simile alla teologia, piuttosto che alla biologia e alle altre scienze che incessantemente continuano a fare nuove scoperte? Come la teologia, anche la psicologia si limita a commentare testi sacri in un gergo erudito e ad applicare a qualsiasi nuova situazione una dottrina intangibile? In realtà la psicologia si è sviluppata già molto tempo prima della nascita di Freud. Si parla di processi dell'inconscio da oltre trecento anni. Molto prima di Freud alcuni autori hanno interpretato i sogni e i disturbi mentali secondo il proverbio tedesco Der Wunsch ist Vater des Gedanken, «il desiderio è padre del pensiero». Il ruolo delle frustrazioni sessuali in alcune turbe psicologiche, così come l'attività sessuale dei bambini, erano problematiche già note. Il celebre psichiatra inglese Henry Maudsley scriveva nel 1867: «È certo che l'istinto di riproduzione si manifesta spesso durante l'infanzia [...]. Chi pensa il contrario deve aver dimenticato in modo singolare e ipocrita gli avvenimenti della propria infanzia». Tutti oggi parlano di «lapsus freudiano», ma pochi sanno che alcuni criminologi, linguisti e psicologi avevano pubblicato, prima di Freud, degli studi in grado di dimostrare che talvolta un errore di parola può essere la spia di un pensiero latente. Così, nel penultimo decennio dell'Ottocento, Hans Gross, padre della psicologia giudiziaria, riportava una serie di esempi di imputati e falsi testimoni che si erano traditi a causa di lapsus e di altri atti mancati. Nel 1895, Rudolf Meringer, filologo, e Karl Mayer, psichiatra, dedicarono un'intera opera ai lapsus. Il famoso lapsus citato da Freud del presidente della Camera dei Deputati austriaca che apre una seduta dicendo: «Signori, constato la presenza di tanti deputati e perciò dichiaro la seduta chiusa!» è, per la precisione, un esempio riportato in precedenza da questi autori. Nel 1900, ai lapsus fu dedicato un intero numero della principale rivista americana di psicologia scientifica, «Psychological Review», dove Heath Bawden, facendo ricorso alla teoria di Herbart, spiegava che essi derivano da «un conflitto tra sistemi mentali». Dopo Freud, le conoscenze in campo psicologico hanno compiuto progressi? Nel 1900, a partire dagli anni '20, l'Associazione americana di psicologia ha pubblicato ogni mese le sintesi di una gran parte delle pubblicazioni di psicologia a livello universitario. Per avere un'idea del ritmo delle pubblicazioni, si pensi che gli «Psychological Abstracts» pubblicarono 6.184 sintesi nel 1934 e 42.338 trent'anni dopo. In sessant'anni, il numero delle pubblicazioni psicoanalitiche recensite ha oscillato tra l'1,5% e il 2,6%: 95 nel 1934, 1.118 nel 1994. Il 97% circa delle pubblicazioni riguarda la psicologia scientifica. A oggi, la comunità degli psicologi scientifici produce circa 130 pubblicazioni universitarie al giorno, ovvero una ogni 11 minuti. In un tale oceano di informazioni è lecito dunque affermare che, dopo gli scritti freudiani, non ci sia stato molto di nuovo? Non è vero che, dopo un secolo di ricerche, molte delle idee del celebre viennese sono state confutate? […]