La cattiva coscienza
a cura di Domenica Discipio
In uno stile ricchissimo di esempi, metafore, immagini, Jankélévitch riesamina la tematica del male morale e del suo riscatto, portando alla luce movimenti insospettabili del nostro animo inquieto.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002112
- Anno: 2000
- Mese: giugno
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 256
- Note: brossura con sovracoperta
- Tag: Coscienza Filosofia Mente Etica
La cattiva coscienza - o rimorso - ci può liberare dalla cattiva azione compiuta non aderendo più ad essa pur riconoscendone gli autori. Scrutando i profondi ma impercettibili movimenti della cattiva coscienza. Jankélévitch reinterpreta i meccanismi retrospettivi del rimorso, che, da dimensione oscura, immobile e cupa della coscienza, si fa condizione indispensabile per la rinascita dell'esistenza colpevole. L'inferno del rimorso vissuto fino alla disperazione, è infatti, per l'uomo, il percorso obbligato per liberarsi di un passato che lo attrae pericolosamente a sé e lo paralizza. La liberazione, e la gioia che ne consegue, avvengono, tuttavia, all'improvviso, in un'istantanea disposizione favorevole dello spirito, che nessuna sanzione, nessuna consolazione, religiosa e filosofica, potrebbero mai dare. Il riconoscimento dell'irreversibilità del tempo e dell'irrevocabilità delle azioni, che, una volta fatte, non si possono più disfare, è per l'uomo, l'assunzione dell'esistenza finita e della responsabilità morale del proprio operato, che dimostra come la sua essenza sia fondamentalmente etica.