Libri di Sade (de) Donatien-Alfonse-François
Donatien Alphonse François De Sade, detto Il Marchese De Sade, nacque il 2 giugno 1740 a Parigi. Nel 1772, anno in cui viene rappresentata per la prima volta una sua opera teatrale, viene accusato di avvelenamento. Riesce a scappare in Italia. Condannato a morte in contumacia, viene arrestato dalle milizie del re di Sardegna e rinchiuso nel carcere di Milano. Ne evade dopo cinque mesi. Poi, dopo cinque anni di orge, viaggi e scandali, nel 1777 viene arrestato a Parigi. Nella prigione di Vincennes inizia a scrivere opere teatrali e romanzi. Viene trasferito alla Bastiglia dove redige Le 120 giornate di Sodoma e Le sfortune della virtù. Nel luglio 1789, dieci giorni prima della presa della Bastiglia, viene trasferito in un manicomio. Nel 1790, come avvenne per la maggior parte di coloro che furono imprigionati sotto l’Ancien Régime, gli viene ridata la libertà. Nel 1795 vengono pubblicati La filosofia nel boudoir, La nuova Justine (Justine ovvero le disavventure della virtù era stato pubblicato anonimo quattro anni prima) e Juliette. Viene accusato dalla stampa di essere l’autore dell’«infame romanzo» Justine e, senza alcun processo, ma soltanto con una decisione amministrativa, nel 1801 viene internato nel manicomio di Charenton. Giudicato pazzo, ma perfettamente lucido, qui trascorrerà gli ultimi 13 anni della sua vita. Muore il 2 dicembre 1814, all’età di 74 anni. Trenta dei quali trascorsi in prigione. Le sue opere saranno riabilitate solo nel ventesimo secolo.