Never as today the word has lost every substantial connotation, and it is become exclusively a technical tool. This trial constitutes the last consequence of the masculine dominion of the logos, which has affirmed itself in the classical and modern philosophy thanks to the great power of the conceptual abstraction and its ability to escape to every link with the concrete existence of the bodies. After the masculine dominion on the female one, it completes the alliance of the children against the parents. The society without fathers is a society of the undiversified one. Every dualism, every discard is filled in the independent monism of the masculine logos that survives to the death of the living one, mirroring itself with satisfaction in the capital that auto-reproduce itself.
Pietro Barcellona
The lost word
Between greek polis and cyberspace
Consequence of the violence spreaded in a world more and more similar to a single competitive market, we have to individualize the failure of the word, the loss of the native experience of the relationship with the mother and of the symbolic institutions that give it form.
Presentazione - Introduzione - La parola perduta - La parola perduta - Il fallimento della parola - Dissoluzione dei luoghi e crisi della simbolizzazione - La parola e la «cosa» - La parola e la memoria - L'ambivalenza e il simbolo - 1. La città e i luoghi dell'individuo - I luoghi dell'individuo - Valore d'uso dei luoghi e spazio simbolico - La città e la costituzione sociale dell'individuo - Crisi della città e del legame sociale - La città nella globalizzazione - La città senza luoghi della cittadinanza - 2. Il corpo negato - Il corpo violato - La dissoluzione del confine - Un corpo senza profondità - L'illusoria riscoperta del corpo - Fisicità e simbolizzazione - 3. La desostanzializzazione del mondo e la frantumazione atomistica - Modernità e tempo: la fine della storia - Dalla libertà al bisogno di sicurezza - La frantumazione del reale - Il trionfo della tecnica - Il lessico del mondo fra ottimismo e pessimismo - La crisi del legame sociale - L'offensiva dello scientismo - La desacralizzazione della vita - La mitologia del singolare assoluto - L'individuo astratto - 4. L'astrazione del diritto e l'autarchia del logos - La modernità, trionfo dell'autarchia del logos - Il soggetto moderno tra natura e ordine artificiale - L'autarchia del logos e la crisi del fondamento - Il funzionalismo e la morte del soggetto - 5. Il monoteismo della ragione e la lotta dei sensi - Il monoteismo della ragione - Il simbolo e la rappresentazione originaria - Il logos, pensiero maschile - Logos e dominio - La negazione della differenza irriducibile - L'esperienza della mancanza e la ricerca di identità - L'originario esistenziale - 6. La tragedia - La messa in scena del tragico - La perdita del tragico - L'epoca delle grandi madri e le lotte fra i sessi - Il mito dell'autogenerazione - 7. Siamo tutti in pericolo - Lo scandalo della contraddizione - La centralità della madre e il destino di morte - La società dei fratelli - Sdoppiamento e unità - 8. Maria Zambrano e la «parola perduta» - Un pensiero differente - La scrittura di trasformazione - Disfare - La mediazione dell'amore - Linguaggio e amore - Appendice - Continuità, discontinuità e differenza di Tommaso Garufi - Una breve riflessione sul senso del presente - I giovani e la filosofia - Continuità e discontinuità: una riflessione sulle categorie filosofiche d'analisi del presente - Barcellona e Sini: due paradigmi filosofici della continuità e della discontinuità - Continuità e discontinuità nella «storia» della filosofia - Identità e differenza - Una proposta per ri-strutturare un senso dell'identità - Bibliografia
Presentazione
Talvolta accade di capire «dopo» quello di cui che scrivi. Accade se ti lasci andare al flusso dei pensieri e delle immagini, dei ricordi e degli struggimenti, senza preoccuparti di avere prima pensato a un qualche schema concettuale. Accade quando sei disponibile ad accogliere quella parte di te che non sta dentro l'abito che ti sei costruito o che ti hanno cucito addosso. L'occasione di questa improvvisa apertura verso pensieri nascosti è stata la preparazione dell'intervento su Pasolini ad un convegno, promosso dai miei amici spagnoli, il 2 e 3 ottobre del 2005, a Madrid. Ho riprovato lo spasimo della vita che si contorce nel gorgo delle ambivalenze e trova forma negli ossimori della parola poetica: la gioia dolorosa. Riuscire a parlare delle «cose ultime», non astrattamente, ma partendo dalla mia vita, è diventata la mia ossessione. La verità siamo noi, la nostra vita, la nostra solitudine. Ho cominciato a riflettere sulla parola, su ciò che oggi la rende povera e inerte. Su questo mondo globalizzato e informatizzato che non corrisponde più ad alcuna esperienza reale. Dove sono scomparsi i luoghi della fisicità e delle relazioni emotive; dove il logos si è reso indipendente dalla vita stessa. È così cresciuta un'associazione di pensieri che chiede soltanto di essere ascoltata. Un esercizio di nostalgia? Non credo, se la cifra non è un ritorno alle origini, ma la speranza di recuperare il senso dell'avventura umana nel suo tendere a oltrepassare la soglia dell'indicibile. I pensieri delle pagine seguenti nascono dagli stimoli delle mie letture quotidiane (che per questo sono così spesso citate) e dei seminari con gli studenti del dottorato «Profili della cittadinanza nella costruzione dell'Europa». Per questo ringrazio, in particolare, Chiara Platania, che mi ha suggerito tante riflessioni sul pensiero della differenza e Tommaso Garufi, del quale ho voluto pubblicare un testo in appendice, a testimonianza del mio desiderio di interloquire con le nuove generazioni.
october 2014 | buongiornolatina.it |