A growing anti-scientific attitude is spreading in our society. The creationists create magazines in order to fight against the Darwinian evolutionism, the whole basis for modern biology, and they are also beginning to make converts in Italy. Thanks to the catholic thought about the stem cells, law has forbidden research in this field in Italy. Moreover, many environmentalists think that scientific and technological progress is going to lead the world towards terrible catastrophes. The construction of nuclear power stations and incinerators is thwarted in the name of the so called «principle of caution». Unfortunately, we are starting to perceive the social consequences of such attitudes in our country: the scientific grounding of our students is inadequate, the scientific degree courses register always less students, the research fees are one of the lowest in the world, development power and technological innovation are of a low-level. Nevertheless, it is widely showed that wealth and richness of a country depend on its capacity to promote the scientific culture. This book wants to reveal in a quiet, impartial and documented way the widespread anti-scientific ideas of our society, showing their groundlessness and analyzing their negative influence on people and society’s choices. A passionate defence of science and rationalism against dogmatisms and intellectual fundamentalisms.
Silvano Fuso
The enemies of science
Philosophical, religious and environmentalist fundamentalisms
preface by Umberto Veronesi
After Pinocchio and science, a new book which warns against the irrational drifts and the new obsurantism that threaten our society.
Subject: Science
Prefazione di Umberto Veronesi - Introduzione - 1. L’antiscienza filosofica - Scienza e filosofia - Le radici dell’antiscienza filosofica - Croce, Gentile e la scienza - Pensiero marxista e scienza - Fuori dall’Italia - Epistemologia antiscientifica - Sociologia della scienza - Postmoderni - Recenti sviluppi - 2. L’antiscienza religiosa - Scienza e fede - Antievoluzionismo - Terapia del dolore - Trapianti d’organo - Contraccezione e fecondazione assistita - Cellule staminali - Clonazione - Embrioni chimera - Eutanasia e testamento biologico - Terapie antiomosessualità - Miracolismo - Appendice I: Il Papa e l’università - Appendice II: Il caso Maiani - Appendice III: Editoria creazionista - Appendice IV: La particella di Dio - 3. L’antiscienza ambientalista - Scienza e ambientalismo - Principio di precauzione - Elettrosmog - Guerra agli OGM - Inceneritori - Questioni energetiche - Guerra al nucleare - Catastrofismo climatico - L’antimedicina - Appendice I: Come si diventa climatologo alla moda - Appendice II: L’energia nucleare non è né un enigma, né una chimera - 4. Scienza, educazione e società - I cittadini e la scienza - Il rapporto «Observa» - Le scienze a scuola - La crisi delle vocazioni scientifiche - La ricerca scientifica e l’istruzione in Italia - 5. Considerazioni conclusive - Ringraziamenti - Bibliografia
Prefazione
Il titolo che illustra il lavoro di Silvano Fuso sorprende. Come possono esistere I nemici della scienza? Ha impressionato anche me la prima volta che ho preso in mano il volume, ma è stata solo questione di un attimo. Percorrendo le prime pagine, ci si rende subito conto che la scelta di un titolo così provocatorio serve da stimolo a riflettere sull’effettivo valore del pensiero scientifico e della scienza.
Seppure sia fermamente convinto dell’enorme balzo in avanti che la scienza ha fatto, in particolare nelle ultime decadi del nostro secolo, devo riconoscere che esiste una parte di verità in questa affermazione di integralismi filosofici, religiosi e ambientalisti che si oppongono alla scienza. Come ogni azione, come ogni pensiero possono essere effetto di importanti miglioramenti e grossi benefìci per la collettività, altrettanto possono essere causa – proprio per l’aspetto ambivalente contenuto in ogni cosa – di piccoli o grandi danni. Un concetto che ha valore anche in campo scientifico; direi forse che in quest’ambito ha ancora maggiore pregnanza perché la scienza, non è a sé, ma per l’universalità. Dunque ogni suo principio, messo al servizio dell’umanità intera, va soppesato con profonda consapevolezza, ne vanno valutati i risvolti etici e morali, ne devono essere considerate tutte le possibili applicazioni affinché il fine ultimo sia la crescita verso un obiettivo. Il pensiero scientifico potrà essere definito «buono» se sarà in grado di non allontanarsi dal proprio ruolo civilizzatore e di avvalersi della forza della ragione, necessaria per contrastare movimenti antiscientifici e irrazionali.
Ed è su questa linea di pensiero che si snoda il volume, intrigante, nel suo argomentare di scienza e il cui scopo è un’analisi degli aspetti storici, sociali, filosofici e religiosi che possono spingere o trattenere il pensiero scientifico nella sua evoluzione.
Il pensiero scientifico dovrebbe invece essere, o per meglio dire è, l’antidoto più efficace contro la tendenza al riaffiorare dell’oscurantismo che si ha occasione di osservare quotidianamente quando la scienza viene ostacolata nelle sue applicazioni, quando si alimentano guerre in varie parti del mondo nelle quali, nel nome di convinzioni religiose, di ideologie o di tentazioni teocratiche, la violenza sembra essere tragicamente giustificata.
L’oscurantismo è all’opposto degli obiettivi della scienza. Il linguaggio universale della scienza e la razionalità del metodo scientifico, invece, devono essere e sono elementi unificanti che hanno la potenzialità di fungere da ponte tra culture, esperienze e fedi profondamente diverse tra loro, rendendo possibile un dialogo costruttivo. Occorre infatti ricordare l’umanesimo della scienza, il suo intrinseco spirito di tolleranza e la sua incompatibilità con l’assolutismo in tutte le sue manifestazioni.
Proprio con questo spirito «Scienza e Filosofia», «Scienza e Fede», «Scienza ed Etica», «Scienza e Ambientalismo», «Scienza e Società», dovrebbero proseguire in un cammino parallelo, ma paradossalmente, proprio per quelle insite dualità, a questo processo evolutivo può opporsi un freno. Pensiamo alla filosofia che, se da un lato esalta l’umanesimo della scienza, dall’altro ne teme il potere come una sorta di altra religione. O alla stessa religione che non ha maturato un atteggiamento di fiducia, di apertura verso la scienza, osteggiando la ricerca quando questa attiene alle scienze della vita. O all’ambientalismo che, nella sua forzata tutela al patrimonio naturale, ne limita la normale evoluzione della specie.
Allora, sfruttando il titolo del saggio, permettetemi di dire che occorre contrastare I nemici della scienza e dare il via al libero corso della scienza. Quella stessa scienza che vive e pone i suoi obiettivi nel benessere dell’uomo.
Umberto Veronesi
Direttore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia e creatore
della «Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze»
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