Il racconto della mente
Il mito nella relazione psicoanalitica
prefazione di Francesco Siracusano
Un interessante studio sul rapporto tra mito e psicoanalisi, dove il mito è considerato un modello del pensiero arcaico in cui il sogno, la fantasia, l'orrido, il mostruoso si mescolano nelle forme più disparate.
- Collana: Strumenti / Scenari
- ISBN: 9788822053251
- Anno: 2002
- Mese: aprile
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 192
- Note: brossura con sovraccoperta
- Tag: Psicoanalisi Psicologia
Questo volume ripropone un tema cruciale della psicoanalisi: il rapporto fra mito e scienza analitica. Il racconto della mente che viene messo in scena nella stanza della psicoanalisi è, allo stesso tempo, la prospettiva che consente di cogliere il rapporto e la differenza fra il sapere analitico e la produzione di "mito" che accade in ogni esperienza terapeutica. Se non si capisce questo non si può capire il vero rapporto tra il mito e la psicoanalisi. Analisi infatti non significa un restringimento della conoscenza ad un punto focale, ma una dilatazione di senso. In fondo si può dire che la psicoanalisi è una "meta-mitologica" perché legge e dice il racconto che la mente fa di se stessa ad un'altra mente. Racconto che diventa mito perché riconoscibile, come apportatore di senso, da parte di tutti gli uomini e non soltanto da parte degli scienziati. La concezione del mito messa in campo in questo volume comprende tutte le forme di racconti di storie tramandate, quali i miti classici, fiabe, teatro, racconti popolari, canzoni; ma anche qualsiasi storia che abbia un preciso valore significativo per un individuo, una coppia, un gruppo. Ed ancora quelle forme di comunicazione basate sul senso comune popolare che, disprezzate come inutili o rozze da alcuni custodi della scienza pura, sono invece importanti per la conoscenza della psicologia umana.